Recuperare la funzione erettile dopo una prostatectomia

Creato il 20 maggio 2013 da Laprostata @espriweb
Dei ricercatori hanno sviluppato una pompa che permette di recuperare la funzione erettile dei pazienti con cancro alla prostata sottoposti ad una prostatectomia. Questo dispositivo gonfiabile è in grado di ripristinare l’impianto idraulico dell’organo genitale maschile. Circa il 50% degli uomini con cancro alla prostata ricorsi all’intervento chirurgico soffre successivamente di impotenza. Per aiutarli, molti medici praticano una “riabilitazione del pene” utilizzando rimedi farmaceutici e meccanici che favoriscono la guarigione dei vasi sanguigni e dei nervi danneggiati presenti nella cavità pelvica. Diversi studi dimostrano, inoltre, che ripristinare la funzione erettile spesso permette anche di migliorare la salute mentale dei malati. Con il passare degli anni, mentre la diagnosi precoce ed una migliore precisione chirurgica hanno abbassato la percentuale di recidive, la ricerca finalizzata al recupero della funzione sessuale ha sempre ottenuto dei risultati deludenti. La disfunzione erettile porta molti pazienti a soffrire di depressione, anche quando già in precedenza non erano sessualmente attivi. Questo perché essi collegano i problemi di erezione ad una perdita della loro identità maschile. Per questo motivo, alcuni di loro tentano addirittura il suicidio. Questa scoperta, invece, permette finalmente di aiutare questi uomini. Gli sviluppatori di questo dispositivo affermano che è fondamentale mantenere allenato il pene al fine di tutelare la salute del suo tessuto. In assenza di regolari e spontanee erezioni, si consiglia ai pazienti di assumere dei farmaci che causano una dilatazione dei vasi sanguigni del pene. Gli uomini che non rispondono a questo trattamento, possono ricorrere ad una terapia basata sull’iniezione di ormoni direttamente nell’organo in questione. Queste tecniche sono finalizzate ad ottenere un allungamento muscolare ed un aumento del flusso sanguigno. In mancanza di risultati, è necessario ricorrere ad un’ecografia doppler per verificare l’esistenza di un’occlusione di alcuni vasi sanguigni e stabilire l’inserimento di un impianto. Il nuovo dispositivo, invece, prevede la sostituzione dei corpi cavernosi del pene con dei cilindri gonfiabili, l’installazione di due tubi che provocano l’erezione quando l’organo si riempie di sangue o di una soluzione fisiologica e l’inserimento nello scroto di una pompa manuale dotata di una valvola di rilascio incorporata. Questa operazione deve essere eseguita solo come ultima risorsa, quando si scopre che il paziente non potrà mai più avere un’erezione naturale.

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