a Ave Ludlow è rimasto solo il suo amato cane Red, dopo una brutta- bruttissima- storia vissuta in famiglia e che gli ha tolto tutto. i due sono intimamente legati, sono due vecchi amici (il cane ha 14 anni e il vecchio, si capisce, una sessantacinquina), che passano le giornate nella riproduzione del mite stereotipo del pensionato di provincia americano. fino a che, in un colpo basso sotto l’inguine mollato proprio a inizio film, un ragazzino con un fucile (giusto in America), dopo aver tentato di derubare Ave, uccide in maniera del tutto gratuita e senza senso il suo amato cane.
II. in un mondo libero
da qui incomincia la storia della vendetta dell’anziano negoziante, che in realtà non è affatto una storia di vendetta, quanto più il tentativo di far affiorare una verità sfacciatamente e arrogantemente negata fino alla fine. il che porta a esiti paradossali, una escalation di violenza ai margini della razionalità: vengono fuori l’insopportabile mentalità criminale che vige all’interno della facoltosa famiglia del ragazzo, l’inestinguibile necessità di sentire la verità e di veder affermata una giustizia che, proprio in misdemeanor (reati minori) come questi, latita più che mai, per l’anti-eroe del film. la tensione è costruita perfettamente: il rigore e l’efficacia della messinscena non impediscono in alcun modo l’immedesimazione nel corpo sofferente dell’anziano protagonista, cui ci si connette empaticamente fin dalle prime sequenze- quelle della barbarie sul cane.
titolo originale: Red
un film di Lucky McKee e Trygve Allister Diesen2008