Red road è una strada nei sobborghi di Glasgow controllata in ogni singolo pertugio dall'indiscreto e disturbante occhio delle telecamere di sicurezza. Jackie è un'operatrice della sicurezza e grazie al suo lavoro ritrova l'assassino della sua famiglia e, senza riflettere troppo intraprende un morboso e malato piano vendicativo.Già solo la trama ispira curiosità, poi se ci metti anche il fatto che la regista è Andrea Arnold (si, quella di Fish Tank) allora siamo a posto. Vergognosamente passato inosservato e non cagato praticamente da nessuno, questo film nonostante tutto spacca il culo alla grande. La sporca periferia di Glasgow si adatta alla perfezione alle ambientazioni di degrado e squallore (aiutati anche dal costante clima cupo e grigio) che la sceneggiatura necessitava e, complice la regia volutamente sporca, underground, indipendente, con molta camera a mano, rendono la pellicola bellissima. Non è la prima volta che la Arnold utilizza in maniera ineccepibile lo stesso tipo di regia, già l'aveva utilizzato nel pluripremiato cortometraggio (addirittura con l'oscar) Wasp e poi anche con il popolare Fish Tank. Convincenti e bravi gli interpreti, seppur il film si concentri su pochi dialoghi e molti silenzi che mettono a disagio a favore di sequenze forti e inaspettate. Insomma, con la Arnold grandi atmosfere thriller/inquietanti che costruisce sapientemente con poco e nulla, dialoghi minimali e tanta suspence. Superba come sempre!
Andrea Arnold