Sto ascoltando You’ve got the love, la colonna sonora del finale di stagione di Sex and the City. Mi ricordo esattamente la sensazione di quando, arrivati alla sesta stagione, si stava concludendo un’era, la serie chiudeva i battenti. Del resto Carrie era finalmente riuscita a ritrovare Mr. Big e non si poteva chiedere di meglio. Ancora oggi quando si tratta di amore in città è inevitabile tornare con la memoria a certe scene del telefilm.
Mi fa un po’ ridere pensarmi a
Milano una settimana fa, in quella che è un po’ la
NYC italiana, a vivere una due giorni al gusto di
Sex and the City tra
articoli scritti al Mac guardando fuori dalla finestra del mio albergo, a fare
aperitivo con un amico in centro parlando di
uffici stampa e vita mondana, a dare una
bacio della buonanotte vicino al naviglio con il taxi che aspetta. Sono quelle parentesi che ci permettono di camminare sotto la pioggia senza accorgercene nemmeno, di guidare verso l’ufficio col finestrino aperto, la radio alta ed un sorriso leggero stampato in faccia, di camminare sui tacchi come fossero runner. E sarà anche banale dirlo ma la cosa più bella è che non un dettaglio di quel weekend era stato programmato. A me questo genere di meccanismi del caso fanno pensare a quei disegni che si trovano online, quelli dove c’è un grosso cerchio che rappresenta la
comfort zone e nell’angolo più estremo e lontano c’è un piccolo cerchietto denominato con
dove accade la meraviglia. In effetti è proprio vero, come possiamo pretendere di restare stupiti da qualcosa finché restiamo quell’animale mitologico metà uomo e metà divano? Io nel dubbio, per non sbagliare, intanto ho prenotato un altro volo per andare via.
PSSS! Le foto di questo post sono state scattate a Milano con il simpaticissimo SIMONE che ringrazio! Trovate i suoi lavori QUI.
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