- Ciao! Quanto c'è da aspettare?La ragazza che mi spintona si fa largo fino al cameriere e chiede esattamente la stessa cosa. Il cameriere risponde esattamente la stessa cosa: venti minuti.
- Mah... Al massimo venti minuti.
Sono in coda per mangiare una pizza, mentre FF si smazza la coda per acquistare un paio di biglietti per il cinema e mi chiedo come diavolo ho fatto a trovarmi in questa situazione. Questa situazione che odio.
La folla in attesa che si liberi un tavolo nella pizzeria letteralmente preme alle mie spalle: peggio che stare al mercato il primo giorno di saldi.
Sbuffo impaziente: perchè mai dovrei fare la coda, farmi spintonare, per mangiare una pizza con FF, quando potrei farmela recapitare direttamente a casa, ovvero nel locale più esclusivo del mondo?
- Non c'è niente da fare: a me piacciono solo le bionde.Rabbrividisco per la superficialità di un simil Edward Cullen "de noaltri" che fa conversazione con una (bionda) amichetta, entrambi in attesa che si liberi un tavolo.
- Ma... e la Tizia?
- La tizia, lo so, era mora, e pure coi ricci. Ma era così, tanto per fare. Non mi piaceva veramente.
- Mah, che ne so... Magari a te piacciono le bionde, ma poi trovi una mora che..."Ti prende di testa" è un'espressione che non sento dai tempi in cui leggevo Cioè e che riassume l'essenza di ciò che si dice quando non si sa che cosa dire. Che diavolo vuol dire "ti prende di testa"?
- Ma sì, ma sì...
- Magari trovi una mora che ti prende di testa.
Se ci penso bene, non mi viene in mente nemmeno una risposta sensata.
"Ti prende di testa" è un clicé, un luogo comune, come a dire che non ci sono più le mezze stagioni.
Tanto vale lamentarsi che il governo è ladro perchè piove.
La vita è già abbastanza limitata per sprecarla a parlare per luoghi comuni.
Sbuffo di nuovo e rivolgo lo sguardo ad una coppia di ragazze sulla ventina alla mia destra: Moncler nuovo, capelli piastrati per una e freschi di parruchhiera per l'altra, magre al punto giusto ed abbronzate a Padova in dicembre. Il tutto naturale, chiaramente, perchè Padova a dicembre è piena così di gente appena rientrata da Bali.
- ...e aveva anche il cartello con scritto "aiutatemi"!A questo punto arriva FF, che è appena riuscito ad accaparrarsi un paio di biglietti per il cinema.
- Che truffa!
- Avrei voluto dirgli "vieni qua che ti aiuto io, ma a morire".
- Ecco, così imparano a fare la carità.
- Certo. Li aiuterei io, davvero, a morire tutti quanti.
Ci mettiamo ad aspettare assieme in coda, pazienti, mentre un tizio che potrebbe essere mio padre non capisco se mi stia palpando distrattamente il lato B o se davvero la sua giacca continui a urtarmi distrattamente il retro dei jeans. Fatto sta che io mi sposto e si sposta anche la sua giacca: non è una dannata coincidenza?
. Guarda quelli.Disgustata, decido di prendermi una pausa e vado a curiosare tra le novità della vicina libreria (tanto il cameriere continua a dire a tutti che l'attesa per il tavolo non durerà più di venti minuti e a questo punto è palese che si tratta di una bufala).
- Quali?
- Quegli sfigati là, che hanno il tavolo attaccato alla gente in coda.
- E?
- Che tristezza: mangiano mentre una trentina di persone li guardano pensando "cristo, ma quanto ci mettono a mangiare quella pizza e lasciarci il posto?".
Mi imbatto in una curiosa serie di pupazzi dagli occhi grandi, che non possono non smuovere il mio senso materno. Li guardo e mi intristisco ancora di più: in loro non c'è alcun sentimento autentico, niente di vero.
Si tratta del semplice sfruttamento a fini di lucro di un meccanismo innato della mente umana, ovvero la naturale tendenza a proteggere tutto ciò che ci appaia indifeso, con volto ed occhi molto visibili. Non è forse vero che tutti i cuccioli, quello di uomo compreso, hanno la testa in proporzione più grande del corpo e gli occhi più voluminosi rispetto ad un adulto?
Mi deprimo, perchè non so più se questa pizza la voglio veramente mangiare o se sono lì, assieme ad una mandria di altre persone vestite come me, semplicemente perchè è politicamente corretto che sia così. In fin dei conti quello che ho ingurgitato nelle ultime quarantotto ore sarebbe bastato a sfamare l'Africa intera per una settimana ed è scientificamente impossibile che io abbia veramente appetito.
In questo momento vorrei solo essere a casa, sul divano, a guardare un film sapendo bene che è finto e che nessuno cerca di raggirarmi.
Alla faccia dello spirito del Natale.
La Redazione