REDDITI DA MISERIA E SPESE FOLLI
Ma è dura “l’aringa” direbbero i miei bisnonni. Tutti i tentativi del centrosinistra ed ora anche quelli di Monti, si sono infranti contro questo “blocco” di roccia durissima che è l’evasione fiscale.
Il fisco viene visto e percepito come il ladro che viene a svuotarci le tasche per cui non pagare le tasse diventa quasi un dovere, e chi le paga ed è costretto a farlo è solo un pollo che si lascia spennare.
Tutto questo è peggiorato moltissimo negli ultimi vent’anni. Ed ora pesa come un macigno sulle nostre spalle di poco furbi.
Un premier che per primo ha dato l’esempio dell’uomo che sa come evitare di pagare le tasse e faceva l’occhietto a chi si comportava come lui, ha basato la gran parte della sua propaganda politica sull’idea dello Stato ladro, che mette le mani in tasca agli italiani. E quante volte l’abbiamo sentito dire anche da quel genio che ci ha trascinato nel baratro che è Tremonti.
Ora è difficile immaginare che chi può non pagare le tasse o in qualche modo possa eluderle, si metta di punto in bianco a farlo, a meno che non venga pizzicato dalla finanza. Ed anche una volta pizzicato, ci ricasca facilmente. Ma è anche difficile pensare che pensionati ed i titolari di busta paga dove le tasse si pagano prima, possano accettare l’idea montiana ed europea dei sacrifici necessari. Addirittura si mette a rischio il Servizio Sanitario Nazionale, poi si dice che non è vero, ma intanto si è lanciato il sasso e si sono create ansie. Quello che serve per “spillare” ancora quel poco che resta in tasca ai soliti che le tasse le pagano già ed abbondantemente. Il tutto perché chi non paga le tasse continui a non pagarle.
Lo sappiamo bene che uno dei mezzi per fare ricchezza sta nella possibilità di non pagare le tasse e il governo dei tecnici ora, e quello che verrà, speriamo di centrosinistra, dovrà capire che la lotta all’evasione potrà avere successo solo se si tiene conto di questo problema. Come? Con una patrimoniale seria, con la penalizzazione del falso in bilancio e un’attenzione forte sul problema della società di comodo e dei paradisi fiscali. Bisogna superare l’idea del fisco iniquo e recuperare la coesione sociale. Saremo capaci finalmente di diventare cittadini maturi e responsabili?