Reecensione "Una ragione per amare" di Rebecca Donovan

Da Glinda
Eccomi con una nuova recensione, purtroppo non positiva! Si tratta del libro "Una ragione per amare" di Rebecca Donovan, primo romanzo di una trilogia che verrà pubblicata in pochissimo tempo dalla Newton (il secondo romanzo esce ad Aprile). Sinceramente la trama in se per se prometteva più che bene e possedeva tutti gli elementi per dar vita a un libro convincente e bello, ma la scintilla non è scoccata.Ovviamente che non si tratta del peggior libro del secolo, ma il fatto di aver trascinato per più di dieci giorni questa lettura ha avuto come risultato una sfilza infinita di appunti su quello che non mi è piaciuto. Ecco perché ne è venuta fuori una recensione così drammaticamente dettagliata e acida! Se fosse stato un romanzo di sole duecento pagine forse l'avrei anche apprezzato, forse. Ma tant'è.
Titolo: Una ragione per amare (Breathing #1)Data di pubblicazione: 6 Febbraio 2014Casa editrice: Newton ComptonAutrice: Rebecca DonovanPrezzo: 9,90 €Pagine: 448 


Emma Thomas è una studentessa modello e un’atleta prodigio. Ma è una ragazza taciturna e solitaria: non frequenta nessuno tranne la sua amica Sara, non va alle feste, non esce e non ha un fidanzato. E si copre bene per nascondere i lividi, per paura che qualcuno possa indovinare quello che succede tra le pareti domestiche. Mentre gli altri ragazzi della sua età si divertono spensieratamente, Emma conta in segreto i giorni che mancano al diploma, quando finalmente sarà libera di andare via di casa. Ma ecco che all’improvviso, senza averlo cercato o atteso, Emma incontra l’amore. Un amore intenso e travolgente che entra prepotentemente nella sua vita. E adesso nascondere il suo segreto non sarà più così facile. 


La mia recensione

"Una ragione per amare" di Rebebecca Donovan è il primo romanzo della trilogia new adult e romantica "Il nostro segreto universo".Il libro affronta temi importanti quali l'abuso familiare e il dramma di subire una condizione di violenza e conciliarla con la vita adolescenziale, ma anche tematiche più frivole tipiche del genere. Non avendo un consistente contenuto sessuale, la trilogia non è controindicata a un pubblico di ragazzi (adolescenti) e, anzi, potrebbe proprio rientrare nei gusti dei lettori più giovani. In effetti l'impatto emotivo finale non è devastante come ci si aspetterebbe leggendo la trama.Proprio per la trama e i pareri entusiastici dei lettori stranieri, ammetto di avere nutrito aspettative troppo elevate per questo libro e, come spesso accade in questi casi, sono stata delusa dal risultato. Mi aspettavo un romanzo intenso, coinvolgente e ricco di situazioni che mi avrebbero toccato nel profondo. Invece ho trovato una semplice storia d'amore adolescenziale, condita con un dramma gestito in maniera abbastanza superficiale e sommaria.Probabilmente un pubblico di giovane o di lettori che non cercano quella carica drammatica promessa dalla trama, potrebbe apprezzare questo romanzo più di me. Ecco perché, come al solito, non ne sconsiglio la lettura. Ciò che non mi piace, può fare impazzire qualcun altro, perciò prendete il mio come un semplice parere personale!


Era proprio quello che mi disturbava così tanto di Evan Mathews. Lui sapeva che esistevo. Era deciso a tirarmi fuori dall’ombra, e io non potevo scappare. Non era scoraggiato dalle mie risposte a monosillabi e dalle mie reazioni improvvise. Non aveva motivo per notarmi, e io stavo provando, senza successo, a ignorarlo. Ma lui mi stava coinvolgendo, e penso che lo sapesse – e la cosa sembrava divertirlo. Da "Una ragione per amare"

Ci troviamo in un tipico liceo americano e la protagonista è la sedicenne Emma, ragazza "prodigio" che eccelle negli sport e frequenta l'ultimo anno nonostante la giovane età. Diciamolo subito: la protagonista è la tipica ragazza speciale che non sa di esserlo. Emma non ha idea del fatto che tutte le ragazze a scuola vorrebbero essere lei, né che tutti i ragazzi vorrebbero provarci con lei. E il motivo della sua inconsapevolezza è che l'unica cosa che lei ha sempre desiderato, è essere invisibile. Ovviamente la sua strategia non funziona, ma tutti nel suo liceo hanno imparato ad ammirarla da lontano.Emma appare introversa, troppo perfetta, inavvicinabile. Nessuno ha idea dell'uragano che infuria dentro di lei. Nessuno sa quanto sia pesante il fardello che porta sulle proprie spalle. Nemmeno Sara, la sua migliore amica, sa cosa succede davvero quando Emma si chiude la porta di casa alle spalle.Una famiglia può diventare una prigione. Emma ne è la prova vivente e sopravvive ogni giorno nella speranza di poter finalmente finire il liceo e allontanarsi dalla sua tremenda realtà.Quando a scuola arriva un nuovo affascinantissimo ragazzo, tutto cambia. Evan è sicuro di sé, disinvolto, brillante e non sa che Emma è il classico tipo di ragazza che tutti guardano ma a cui nessuno si avvicina. Lui è determinato a stare accanto a le a ogni costo, a condividere i suoi segreti, a salvarla se necessario. E nulla sembra essere in grado di fermare la sua dolce determinazione. 

"Una ragione per amare" racconta la travagliata storia di un'adolescente che ha sempre combattuto per essere invisibile, che non vuole sacrificare la felicità di coloro che ama per avere giustizia, ma che non riesce a sfuggire dall'amore e dalla verità che la circondano.
Eravamo impegnati in una danza molto intricata toccandoci senza toccarci, sapendo senza dirlo, e provando qualcosa senza poterlo esprimere. Eravamo amici che camminavano su un cornicione, un cornicione molto sottile, e io ero troppo presa dalla mia accresciuta consapevolezza della sua esistenza per capire quanto poco mancava perché quel cornicione si sgretolasse sotto i nostri piedi. Da "Una ragione per amare"
La trama prende immediatamente forma, chiarendo su quali dinamiche si muoverà il romanzo. Ci sono le scaramucce romantiche tra una ragazza confusa e spaventata e un ragazzo che non è disposto a rinunciare alla persona che gli fa battere il cuore. C'è la perfida figura malvagia che si approfitta delle debolezze della protagonista minando ogni sua sicurezza. C'è il tumulto interiore adolescenziale e anche la tipica vita di liceo tutta feste e partite.Insomma, diciamolo: a prima vista pare che a questo libro non manchi nulla. Eppure, invece, io ho sentito la mancanza di qualcosa. Mi è mancata una maggiore immersione nella situazione familiare della protagonista, che è davvero singolare e triste e non è stata trattata con la giusta profondità. Avrei preferito che la narrazione fosse più introspettiva e meno superficiale, che la voce di Emma fosse più forte e meno "scontata". Nonostante la trama del libro promettesse lacrime e batticuore, il mio coinvolgimento emotivo leggendolo è stato davvero basso e il motivo è imputabile alla mancanza di caratterizzazione dei personaggi e della situazine in sé. Sono convinta che la Donovan non volesse farlo, eppure mi è sembrato che minimizzasse una gravissima condizione comune a molti ragazzi, quasi come se non avesse idea dello sconvoglimento che vivere abusi familiari possa causare. In teoria Emma Emma vive una vita impossibile e deve sopportare una condizione davvero traumatica. In pratica ben poco riguardo al suo dolore e disagio traspare dalle parole della Donovan. Nemmeno nei momenti di maggiore tensione e pericolo il libro mi ha trasmesso le sensazioni sperate. Anzi, mi è sembrato che tutto fosse affrontato con una eccessiva leggerezza.
Continuai a pensare a quello che aveva detto quando mi stesi a letto quella sera. Era meglio godersi la gioia di un istante, sapendo che un attimo dopo sarebbe scivolato via? Vivere un’esperienza era più importante della sua inevitabile conclusione? Immagino che nel mio caso dovessi decidere se era meglio un cuore spezzato o un osso spezzato. Da "Una ragione per amare"
Non solo dramma di Emma è raccontato con una profondità del tutto assente, ma a tratti sfiora l'inverosimile. Le scuse con cui Emma ha giustificato il suo non denunciare la condizione che l'affliggeva apparivano effimere e persino il suo aguzzino a volte era così caricaturato da risultare ridicolo.Un osso fratturato può curarsi da solo, ma le ferite che reca con sé una situazione di abuso non sono così semplici da guarire. Ecco perché inizialmente trovavo davvero calzante il fatto che la protagonista fosse un tipo solitario e introverso.Peccato però che tutta la credibilità del suo stato sociale si sia dissolta come una bolla di sapone nel preciso momento in cui Emma si è presa una cotta per Evan. Ora, siamo onesti, è ovvio che un ragazzo estraneo alle dinamiche scolastiche si approcci agli studenti in modo molto "singolare", perciò non ho trovato disturbante lo sfacciato l'interesse di Evan per Emma. Ciò che mi ha delusa è la facilità con cui la protagonista ha istantaneamente iniziato a mettere a rischio la propria vita, per una cotta.Possibile che l'unica cosa che aspettasse fosse un ragazzo che avesse il coraggio di farsi avanti con lei, per lasciarsi andare? Formulo meglio la domanda: possibile che una ragazza che subisce violenza domestica e che ha vissuto in funzione di quella condizione per tutta la sua esistenza, si trovi improvvisamente a desiderare di andare feste e party, frequentare bei ragazzi e mettere in pericolo tutto ciò per cui ha sempre lottato? Secondo me no.Vorrei spiegarmi meglio per non incorrere in fraintendimenti: io non sono sfavorevole al fatto che una vittima di abusi si faccia una vita e si diverta. Ma non sopporto l'irrazionalità nella caratterizzazione dei personaggi: la Donovan ha prima descritto una ragazza che non si sarebbe esposta per nulla al mondo, e poi l'ha fatta diventare l'opposto di se stessa. Ecco tutto. 
Nell’equilibrio instabile della mia vita, ho conosciuto l’amore e il dolore, più dolore di quello che pensavo di poter sopportare. Ma l’amore è stato inatteso. Per poco non ho rischiato di perderlo, troppo spaventata e insicura per dargli un’occasione.L’amore mi ha aiutato a vivere piuttosto che a sopravvivere. Mi ha portato a sfidare le mie decisioni, dimostrando che ero più forte di quanto avrei ritenuto possibile. Il suo piacere ha curato le mie ferite e alleviato le mie cicatrici. Mi ha dato la sicurezza di camminare a schiena dritta.Da "Una ragione per amare"
A primo acchitto il lato che appariva più promettente in questo libro era quello romance, presente sin dalla primissima pagina. Eppure anche qui l'autrice mi ha deluso. La storia d'amore tra Evan e Emma è stata dolce è sembrava svilupparsi con le giuste pause e i giusti tempi, peccato però che tra una pausa e l'altra ci siano stati capitoli su capitoli di nulla assoluto. Senza contare che la reticenza di Emma nell'avere una relazione seria, ovvero l'ostacolo primario tra lei ed Evan, sia scomparsa quando, alla prima complicazione, lei si è gettata tra le braccia di un altro! Davvero coerente da parte sua allontanare chi ama per rotolare tra le braccia di un insipido sconosciuto. Potrei andare avanti a oltranza elencando tutti i fattori che non mi hanno fatto piacere questo romanzo. La lentezza disarmante e i punti morti della trama per esempio: l'autrice passa metà libro a descrivere ambienti, persone, cose. A chi interessa sapere come sono fatti il lampadario, il divano, la stanza da letto, la piscina e i quadri della casa di tal dei tali? Non a me, poco ma sicuro. In particolare quando la narrazione è superficiale riguardo alle cose davvero importanti e si fa ricca e dettagliata solo quando l'autrice deve descrivere una delle case da sballo degli amici di Emma che, tra l'altro, sembrano tutte uscite da una puntata di Teen Cribs (tutte degne di un attore di Hollywood).Come avrete capito dai miei pensieri non continuerò a leggere questa serie. Lo farei se gli altri libri fossero almeno editati con perizia, leggasi se negli altri romanzi fossero tagliate tutte le scene inutili e noissime che spezzano il ritmo della trama. Sì, perché è stata la noia la cosa che mi ha disturbato di più in "Una ragione per amare". Sono convinta che se la narrazione fosse stata più dinamica non avrei avuto il tempo di soffermarmi su tutti i difetti che invece ho notato.

Verdetto: premesse interessanti, ma non mi ha convinta!  Livello sensualità: solo baci e qualche brivido

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