Il boicottaggio sul Referendum del 12-13 Giugno, i silenzi su Fukushima ed il nucleare, la guerra libica dell'acqua e la c risi alimentare globale.
Il voluto occultamento di notizie vitali per la popolazione, sono un tema ricorrente per questo blog che si occupa anche di scie chimiche. C'è persino chi ne ride.
Il 12 e 13 giugno si terrà il Referendum abrogativo sui quesiti referendari: il legittimo impedimento, la privatizzazione dell'acqua prevista dal decreto "Ronchi" (due quesiti) e il ritorno all'energia nucleare. Si povrà esprimere il proprio parere votando " Sì" per l'abrogazione (ovvero l'eliminazione della norma) e " No " perché le norme restino intatte (leggere lo schema di seguito).
Sit-in e presidi-sin sono mossi per ottenere una corretta informazione sulle "reti pubbliche", in quando il regolamento sui referendum del 12 e 13 giugno, sarebbe dovuto entrare in vigore a partire dal 4 aprile scorso, ma i consigli delle reti televisive, tra cui la Rai, ne avevano per così dire, rimandato l'approvazione. Anche dopo la cosidetta part-condicio, è continuata una sorta di censura, ovvero gli spot sono andati in onda ma non negli orari di punta. Così la Rai provvede, affinche non si dica che non l'abbia fatto, ma concretamente vi è sempre l'evidente scarsa voltà di consentire che l'informazione giunga in maniera massiva.
Moltissimi cittadini non conoscono affatto il Referendum, nè i suoi contenuti.
Dallo scorso mese nel web ha cominicato a girare un appello di Mariachiara Alberton, una ricercatrice ambientale EURAC, la quale era stata invitata a Radio Rai per parlare di due argomenti del referendum Acqua-Nucleare. Improvvisamente ha visto saltare questa sua partecipazione, nonostante fosse in calendario da settimane. La comunicazione di una circolare interna è stata " Si vieta con effetti immediati a qualunque programma della Rai di toccare l'argomento fino a giugno ".
Tutto è apparsa chiaramente una manovra per distogliere l'attenzione degli italiani dal Referendum. La ricercatrice infatti avrebbe parlato anche della privatizzazione dell'acqua, chiarendone le implicazioni giuridiche.
Per validare il Referendum, bisognerà che sia raggiungo il quorum di 25 milioni di votanti.
Dato che molti italiani sono stati sensibilizzati in merito alla questione del nucleare e della privatizzazione del bene pubblico dell'acqua, è molto più facile che prevalga la volontà di una abbrogazione, per cui il non raggiungimento del quorum di 25 milioni di votanti, sarebbe un modo per far applicare le norme ormai decise.
L' efficacia di questo Referendum ed il prevalere della volontà degli italiani di abbrogare i provvedimenti proposti, attraverso il SI, non risolve gli altri avvelenamenti a cui siamo sottoposti massivamente e con altrettanto silenzio, ma sarebbe, come dire, un segnale di partecipazione e determinazione popolare positivo.
Ed è proprio quello che si vuole impedire, offuscare.
Intanto il Referendum che si è svolto in Sardegna il 15-16 Maggio ha visto un quorum del 63% circa con una percentuale del 97% dei SI VERSO L'ABBROGAZIONE DELLE LEGGI proposte agli elettori sul tema della privatizzazione dell'acqua (due quesiti), del nucleare e del legittimo impedimento.
Ecco una sintesi dei quesiti referendari del 12 Giugno:
Acqua 1 - L'abbrogazione riguarda la legge che di fatto privatizza l'acqua pubblica, cioe' di bacini di raccolta ed acquedotti. Da quando e' in vigore questa legge, la gestione gli acquedotti è stata data a societa' private, privatizzandola, quindi si e' avuto un aumento delle tariffe fino a triplicarsi in alcune regioni.
Acqua 2 - Viene proposta l'abbrogazione parziale della norma sulla determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito e cioè consente ai privati di stabilire aumenti di tariffe dopo averli giustificati con investimenti.
Nucleare - L'abbrogazione parziale riguarda la legge che reintroduce la possibilita' per il governo di scegliere con procedura urgente la costruzione di centrali nucleari sul territorio italiano. Questa eventualita' era stata impedita dal referendum del 1987 in cui i cittadini italiani si espressero contro il nucleare. Con la scusa della "procedura urgente" si era messo in moto nei mesi scorsi tutto un meccanismo di leggi e regolamenti che consentiva, di fare le centrali anche contro la volonta' delle popolazioni locali e delle regioni, cancellando il referendum sopracitato.
Questo quesito rischiava di essere tolto dal Referendum con l'ultimo decreto Omnibus.
Legittimo impedimento - L' abrogazione riguarda la legge nota come legittimo impedimento, che rende possibil agli avvocati del presidente del consiglio dei ministri di ritardare le udienze in tribunale del loro assistito, per motivi istituzionali, pronendolo in una condizione di superiorità rispetto ai cittadini
Anche chi è fuori sede rispetto al proprio comune di appartenenza può votare.
SILENZI SUL NUCLEARE, SU FUKUSHIMA, SULLE GUERRE PER L'ACQUA E SULLA CRISI ALIMENTARE GLOBALE
Il silenzio ormai è calato sul disastro di Fukushima, ma questi è tutt'altro che concluso ed è solo ora che la Tepco ha ammesso che anche il combustibile nucleare del reattore 1 si sarebbe fuso.
Ragion per cui i reattori fusi, sin dalla data dell' "incidente", sarebbero tre sui sei.
Notizia data volontariamente due mesi dopo.
OVVIAMENTE IN ITALIA SU FUKUSHIMA VI E' SILENZIO ASSOLUTO
Ma il nucleare è un grande affare anche italo-francese, anche per la sua connessione con l'industria militare.
Altri grandi affari si possono fare di questi tempi con l'acqua, visto che l'attuale guerra libica si può annoverare in uno dei conflitti per l'accaparramento di uno dei più preziosi beni dell'umanità, l'acqua.
La privatizzazione di questo bene è una corsa iniziata gia da molto tempo e che vuole essere "conclusa" a nostro discapito.
Parimenti l'acqua costituisce il controllo del mondo, dell' industria alimentare. La guerra in Libia si pùò definire la guerra dell'acqua.
Secondo il Guardian c'è un'altra lotta, molto più importante per capire perchè il mondo del Vicino Oriente sia in fermento: l'acqua.
Leggiamo qualche passaggio:
[..] I vari stati che compongono il mondo arabo, che si allarga dalla costa atlantica all'Iraq, hanno molte delle più grandi riserve d'olio, ma questo nasconde il fatto che il più delle volte si trovano in luoghi molto aridi. I fiumi sono pochi, la domanda di acqua cresce mentre la popolazione sale, le riserve sotterranee si restringono e praticamente tutto dipende dai cibi liofilizzati che ora si vendono a prezzi record. [...] Nel futuro la principale risorsa geopolitica nel Medio Oriente sarà l'acqua invece che il petrolio. La situazione è allarmante", ha detto il ministro svizzero degli Esteri Micheline Calmy-Rey l'ultima settimana, quando ha presentato un rapproto cofinanziato dai governi Svizzero e Svedese per conto dell'Europa. [...]
Il Guardian prosegue raccontando che l'acqua che è stata disponibile per i paesi ricchi del Golfo non è altro che quella desalinizzata, molto costosa:
[...] La desalinizzazione ha permesso ai dittatori ed alle elites di continuare a sprecare l'acqua su scala davvero imponente. Praticamente il 20% di tutto il denaro saudita del petrolio negli anni 70 e 80 è stato usato per produrre acqua pulita per far crescere le colture ed altre coltivazioni in regioni che non sarebbero state in grado di farlo per conto loro. I parchi, i campi da golf, i giardini delle tenute sono tuttora irrigati con l'acqua così costosamente prodotta. L'energia, e dunque l'acqua, necessaria per le necessità delle città del Golfo è impressionante. [...]
Chiaramente l'aumento del prezzo dell'acqua ha avuto conseguenze sui prezzi dei generi alimentari.
Inoltre è nella stessa industria alimentare che avvengono ingenti sprechi. In un articolo di Alex Jones, vengono elencati i segnali di una prossima crisi globale alimentare.
Tra l'altro risulta peculiare il fatto che dell'epidemia in Germania di Escherichia Coli siano state individuate le cause in alcuni prodotti agricoli spagnoli. Uno sviluppo ulteriore di tale vicenda potrebbe provocare una crisi in quel settore agricolo, per la paura della malattia.
Siamo portati a pensare che eventi critici e drammatici non siano causali. Perché verrà proposta una soluzione su di un terreno gia preparato, con l'approvazione di un popolo distratto, manipolato in primis, confuso, strumentalmente addormentato, disinformato.
Sino ad essere essere portato ad "accettare" sia questo stato di cose che le relative "salvezze" o le alternative, come per esempio i cosiddetti movimenti colorati, come gli ultimi Indignados, nati nei social network, nella rete (che una volta "intrappolava dei pesci", è il caso di dirlo), siano le nuove bandiere da seguire in massa.
Sembra che si soffi sul fuoco dell CAOS a favore del nuovo ordine mondiale.
Crisi idriche e alimentari, guerre tra simili per il pane, cataclismi artificiali, il tutto rafforzato dalle operazioni di geoingegneria, provvedimenti di emergenza che annullano diritti, faranno il resto?
Fonte: http://nonvotarechitiavvelena.blogspot.com/