A Natale nutrite la mente, regalate (agli altri o a voi stessi) un libro interessante. A voi lettori di MilleOrienti voglio consigliarne due, il primo sulla civiltà tibeto-himalayana e il secondo sulla Birmania/Myanmar. Attendo come sempre le vostre domande, osservazioni eccetera. Buona lettura e buone feste!
1) Tulku, le incarnazioni mistiche del Tibet. Testo di Piero Verni, foto di Giampietro Mattolin. Venezia 2015, pag. 192, € 30.
Il titolo di questo libro potrebbe “intimidire” qualcuno e portarlo a pensare che si tratti di un’opera “difficile”, ma fortunatamente non è così. I testi di Piero Verni sono sempre chiari e appassionanti, e insieme alle magnifiche foto di Giampietro Mattolin (di cui potete vedere un esempio all’inizio di questo post) ci restituiscono tutto il fascino dei paesaggi himalayani e della civiltà tibetana. I due autori, del resto, sono ben noti per la loro competenza e capacità di divulgazione: da molti anni si occupano di far conoscere i Paesi himalayani e la spiritualità buddhista attraverso libri, mostre fotografiche e video legati al loro progetto Heritage of Tibet (potete entrare qui nel loro sito, sia per saperne di più sia per ordinare il libro).
Il volume di Verni e Mattolin ci porta dunque alla scoperta di figure centrali per la civiltà tibeto-himalayana: i tulku, cioè quei maestri spirituali che scelgono di ritornare nel mondo, esistenza dopo esistenza, per aiutare tutti gli esseri viventi. La tradizione di queste reincarnazioni mistiche è una caratteristica peculiare del Buddhismo vajrayana, la forma dell’ insegnamento del Buddha diffusa in Tibet, in Mongolia e in tutta la regione himalayana.
Grazie all’imponente apparato fotografico e alle numerose interviste concesse agli autori dal Dalai Lama (e da altri importanti lama buddhisti) il libro ricostruisce la storia, l’orizzonte religioso ed etnico, l’attuale condizione e il futuro dei tulku ma ci fornisce anche una nitida immagine del Tibet e degli altri Paesi himalayani in cui i tulku oggi esercitano la loro funzione spirituale. Molto godibile inoltre l’introduzione in cui Verni ricostruisce il “viaggio ad Oriente” della sua generazione. Infine, un’avvertenza ai lettori: i testi sono in due lingue, italiano e inglese, perciò il libro può costituire un regalo anche per un amico straniero.
2) Myanmar, dove la Cina incontra l’India. Di Thant Myint-U. Add Editore, 2015, pp. 448, € 18
La recente vittoria elettorale del Lega Nazionale per la democrazia di Aung San Suu Kyi ha riportato la Birmania/Myanmar sotto i riflettori del mondo, mettendo in evidenza l’importanza strategica di un Paese che si trova fra la più popolosa democrazia del mondo (l’India) e il più popoloso Stato comunista del mondo (la Cina). Lasciati alle spalle gli anni della dolorosa dittatura militare la Birmania/Myanmar si è riaperta ed è destinata a vivere veloci trasformazioni, ma il suo presente e il suo futuro non possono essere compresi senza conoscere la sua storia e la sua composita società. Molto opportunamente quindi Add Editore pubblica ora il libro di un autorevole storico birmano come Thant Myint-U, nipote dell’ex Segretario generale dell’Onu U-Thant, formatosi a Harvard e Cambridge ma attualmente consigliere del governo birmano presso il Myanmar Peace Centre, impegnato nelle trattative di pace con le diverse minoranze etniche del Myanmar. L’autore racconta in prima persona i luoghi del proprio Paese, realizzando quella che il New York Times ha definito «un’avvincente combinazione di storia, diario di viaggio contemporaneo e ricordi personali e familiari, insieme a una buona dose di analisi politica». Il risultato è un mix affascinante di generi, per un libro che colma molte lacune sulla nostra conoscenza di questo Paese. Una lettura indispensabile per chiunque pensi di intraprendere un viaggio “consapevole” nella Birmania/Myanmar.