Il porto di Gioia Tauro
Il Tribunale di Palmi ha condannato i fratelli Piromalli e altri componenti della 'ndrangheta a risarcire la Provincia di Reggio Calabria con una somma di € 9.000.000,00Negli anni '90, il gruppo criminale composto dalle 'ndrine Piromalli - Molè assunse il controllo delle attività per la costruzione e la gestione del porto di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria - in gran parte finanziate dallo Stato, altri enti pubblici nazionali e la Comunità Europea -, allo scopo di trarne profitti illeciti.
L'organizzazione perseguiva il suo obiettivo ricorrendo all'intimidazione nei confronti di tutti i soggetti coinvolti nell'operazione: in particolare, influenzava le decisioni della pubblica amministrazione, conseguiva vantaggi patrimoniali dalle imprese alle quali venivano affidati lavori, estorceva dalle stesse somme di denaro, si accaparrava in modo fraudolento contributi e/o agevolazioni economico - finanziarie anche partecipando direttamente alle attività produttive nell'area portuale e zona industriale circostante.
La cosca mafiosa viene denunciata a seguito dell'operazione "Porto". I fratelli Giuseppe e Gioacchino Piromalli, Girolamo Albanese, Domenico Stanganelli, Luigi Emilio Sorridente e Antonio Zito vengono condannati in via definitiva dalla Corte di Cassazione.
A questo punto, la Provincia di Reggio Calabria decide di agire anche in sede civile per la quantificazione dei danni subìti.
Il Tribunale di Palmi ha accolto la richiesta di risarcimento danni, condannando gli imputati a pagare la somma di €9.000.000,00, oltre le spese di giudizio. Tra le voci riconosciute, il danno all'immagine - leso dal clamore sollevato dalla vicenda, ampiamente riportata dagli organi di stampa -.
Si tratta, indubbiamente, di una grande vittoria dello Stato sulla 'ndrangheta.
Secondo quanto dichiarato dal Presidente della Provincia Giuseppe Raffa, l'Ente pubblico intende investire la somma riconosciuta a titolo di risarcimento danni " nell'area di Gioia Tauro, in particolare nel retroporto e rilanciare così le attività legate allo scalo che necessita di ulteriori e maggiori attenzioni da parte della Pubblica Amministrazione. Si potranno realizzare nuove strutture a supporto della logistica per agevolare le opportunità occupazionali e per sviluppare un disegno organico di crescita economica non solo del porto, ma dell'intero comprensorio gioiese ".
Roma, 5 febbraio 2012 Avv. Daniela Conte
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