Reggio Calabria: nascerà la prima pinacoteca con opere confiscate al re del videopoker

Creato il 22 luglio 2011 da Yellowflate @yellowflate

Reggio Calabria,  la provincia ci prova. Una nuova idea importante, un grande passo verso la cultura della legalità: allestire una mostra con i  quadri sequestrati dalla Guardia di Finanza al “re dei videopoker”, Gioacchino Campolo, arrestato nel gennaio del 2009. A Campolo, lo scorso anno sono stati sequestrati beni per 30omilioni di euro. Nelle abitazioni del re dei videopoker era anche allestita una sorta di pinacoteca “mobile” con firme di altissimo livello degne dei migliori musei europei: De Chirico, Guttuso, Migneco, Ligabue,Salvador Dalì. Campolo aveva uno dei più ricchi patrimoni artistici rilevati in Italia, con numerose firme “pesanti” del 900 nazionale ed internazionale. Assessore provinciale, Giunta e sovrintendenza hanno di concerto programmato la nascita di una sorta di pinacoteca della legalità e, ne stanno interessando l’ufficio della Procura, sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, che dovrà decidere come comportarsi poiché i beni attualmente risultano “solo” sequestrati e non confiscati; per giunta il processo ai danni di Gioacchino Campolo, ancora proprietario di tali opere, è tutto da svolgersi. L’idea c’è, la proposta pure, la burocrazia.L’iniziativa si legge,  e’ stata illustrata questo pomeriggio dal Presidente della Provincia reggina Giuseppe Raffa e dall’assessore Eduardo Lamberti Castronuovo. La location verra’ scelta tra l’agora’ del Museo Nazionale della Magna Grecia, gia’ disponibile nonostante i lavori di ristrutturazione di palazzo Piacentini siano ancora in corso, e il salone Mons. Giovanni Ferro nel palazzo dell’Ente. I capolavori che Gioacchino Campolo, attualmente, si trovano imballati e rinchiusi nel caveau della sede provinciale della Banca d’Italia di Reggio Calabria.

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