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Reggio Calabria, presentate le liste a sostegno dei nove aspiranti sindaci. Si vota il 26 Ottobre

Creato il 02 ottobre 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

Un vero e proprio esercito alla conquista di palazzo San Giorgio: nove aspiranti sindaci, trentadue liste presentate e ben novecentoventiquattro candidati complessivi. Pronti, partenza e via. Il traguardo fissato per il 26 Ottobre prossimo, quando la città di Reggio Calabria sarà chiamata ad eleggere il nuovo sindaco, dopo due anni di commissione prefettizia, e i nuovi consiglieri comunali.

Palazzo San Giorgio, sede del Comune di Reggio Calabria (reporternuovo.it)

Palazzo San Giorgio, sede del Comune di Reggio Calabria (reporternuovo.it)

Molte cose sono cambiate dopo lo scioglimento del consiglio comunale, ormai due anni fa, per infiltrazioni mafiose (la prima volta per un comune capoluogo). Un buco di bilancio preoccupante, un piano di rientro bocciato nella sua prima versione dalla Corte dei Conti, modificato e successivamente approvato, che prevede sangue e lacrime per i cittadini reggini nei prossimi dieci anni: servizi quasi allo zero, tasse e tributi alle stelle, una città per certi aspetti invivibile.

Una realtà che fa da cornice all’inevitabile confronto/scontro politico. E mentre gli uomini di Scopelliti, ex Sindaco della città ed ex Presidente della Regione Calabria, dimessosi a seguito della condanna nel “caso Fallara”, hanno dato inizio alla loro “guerra sacra” con “I quaderni de Il grande imbroglio” per dimostrare come oppositori politici e giornalisti accondiscendenti hanno, rispettivamente, sabotato e tenuto nascosta in questi anni la verità sulla vera situazione reggina, dall’altro lato il PD prepara la “Svolta” con il candidato sindaco Giuseppe Falcomatà, figlio del defunto Italo, ex sindaco di Reggio Calabria e uomo il cui operato e la cui grandezza riecheggiano ancora oggi per le vie della città.

Ma chi sono i nove aspiranti alla carica di sindaco e gli schieramenti politici che si affronteranno durante questa campagna elettorale?

Giuseppe Falcomatà. Nato a Reggio il 18 Settembre 1983. Avvocato, primo degli eletti nel 2011 al consiglio comunale di Reggio Calabria. Ha vinto le primarie del centro sinistra per le comunali. È sostenuto da 11 liste: Pd, Pri, Psi, Sel, Centro Democratico, A testa alta, La svolta, Cambiare Reggio Calabria – Officina Calabria, Reset, Sinistra per Reggio, Oltre.

Lucio Dattola. Presidente della camera di commercio di Reggio Calabria, 63 anni. È il candidato del centro destra dopo Scopelliti e Arena. È sostenuto da 9 liste: Fi, Ncd, Sud, Reggio Futura, Fratelli d’Italia – An, Movimento dialogo civile, Insieme a Dattola, Destra per Reggio, Alleanza Calabrese.

Paolo Ferrara. 37 anni, docente di chimica agraria. Consigliere di maggioranza negli anni scopellitiani si presenta oggi come candidato sindaco di una coalizione formata da 5 liste: Liberi di ricominciare, Forza Reggio, Libertà ed esigenze sociali, Dc, Lista grillo parlante – No euro.

Giuseppe Musarella. Dipendente del Ministero degli Interni, candidato a sindaco della “Coalizione Reggina” formata da due liste: Alternativa democratica, Ethos (che letteralmente significa “posto in cui vivere”).

Stefano Morabito. Reggino, 37 enne, è il candidato a sindaco della lista Per un’altra Reggio, progetto politico che si rifà alla Lista Tsipras e al cui interno trovano spazio Prc, dissidenti di Sel e esponenti vari delle sinistra. Leader della dissidenza interna di Sel in contrasto con il segretario Giovanni Nucera.

Vincenzo Giordano, candidato sindaco M5S (facebook.com)

Vincenzo Giordano, candidato sindaco M5S (facebook.com)

Vincenzo Giordano. Architetto 44 enne, consulente tecnico per il Tribunale civile e amministrativo di Reggio Calabria. È il candidato a sindaco del Movimento 5 Stelle e fa parte del MeetUp “Reggio Calabria 5 Stelle”.

Francesco Anoldo Scafaria. Ex Ds, ex M5s è il candidato a sindaco del Movimento Reggini Indignati, movimento nato del 2014.

Aurelio Chizzoniti. Consigliere regionale eletto nella lista “Insieme per la Calabria – Scopelliti presidente” è presidente della Commissione speciale di vigilanza. Ha ricoperto diversi incarichi regionali nelle passate legislature, è stato anche consigliere comunale per tre legislature ed ex presidente del consiglio comunale negli anni del “Modello Reggio”. È sostenuto dalla lista Reggio nel cuore.

Pino Siclari. Professore reggino, già candidato a sindaco nelle passate elezioni, è il candidato a sindaco del Partito comunista dei lavoratori.

Le liste, i consiglieri, l’analisi. Liste piuttosto deboli e in alcuni casi deludenti, quelle a sostegno di Dattola (centrodestra). Tra i big solo Forza Italia pare abbia messo in campo candidati da un importante bacino di voti. Il Nuovo Centrodestra dell’ex governatore Scopelliti, lascia a casa i pezzi da novanta (Daniele Romeo, Pasquale Morisani, Luigi Tucci, Walter Curatola) e molti degli artefici di quello che fu il “Modello Reggio” colpiti da incadidabilità in primo e secondo grado dopo lo scioglimento del comune. Uno Scopelliti che sembra, quindi, giocare in seconda linea in questa campagna elettorale.

Spostando l’attenzione verso le liste che compongono la coalizione del centro sinistra e sostengono il giovane Falcomantà, sembra che il percorso di cambiamento radicale predicato dall’aspirante sindaco non coincida con la formazione delle liste a suo sostegno. Dopo aver accettato, tra i suoi sostenitori, quel partito repubblicano che fu una parte della maggioranza dell’ex centrodestra scopellitiano e che con Francesco Nucara a livello nazionale è stato vicino a Silvio Berlusconi, Falcomatà è riuscito a tener fuori gli uomini dell’Udc, anch’essi facenti parte della maggioranza targata Scopelliti, dichiarando una totale discontinuità formale e di uomini con l’operato di Scopelliti & C.

Sbattuti fuori dalla porta pezzi importanti dell’ex maggioranza di centro destra eccone altri che entrano dalla finestra, candidati in liste a sostengono di Falcomatà. È il caso di Emiliano Imbalzano, che nel periodo della gestione Arena ha trovato spazio tra le fila della maggioranza, candidato con “A testa alta” di Peppe Bova, vecchia conoscenza della politica reggina e calabrese che di certo non fa rima con “Svolta”. Nicola Paris ex consigliere di maggioranza ai tempi di Scopelliti sindaco, eletto con la lista Reggio Futura ed oggi candidato con il Centro Democratico. E sempre nella stessa lista troviamo Paolo Gatto, ex militante An ai tempi del Modello Reggio, e ancora Saverio Anghelone, figlio di Paolo Anghelone, ex assessore comunale per il centrodestra, Stefania Eraclini, figlia di Giuseppe Eraclini, che verrà dichiarato incandidabile dopo l’esperienza in consiglio comunale a seguito dello scioglimento per ‘ndrangheta dell’ente. E sempre a proposito di rinnovamento e cambiamento, nella lista “A testa alta” hanno trovato posto vecchie conoscenze del mondo politico reggino come Giuseppe Strangio, Nino Zimbalatti e Paolo Brunetti.

Nuova avventura anche per Paolo Ferrara, ex repubblicano, ex consigliere di maggioranza dell’era Scopelliti che dopo diverse battaglie sul degrado urbano, sull’entità dei tributi imposti dai commissari prefettizi e sulla campagna allarmistica relativa agli sbarchi di migranti susseguitesi in questi mesi, si presenta alla cittadinanza nella veste di candidato sindaco.

Una lista, anche se risicata nel numero di candidati, anche per il Movimento 5 Stelle che dopo le “comunarie” e la tanto discussa esclusione di Salvatore Serranò dalle stesse, ha scelto la lista del MeetUp ReggioCalabria5Stelle con il suo candidato a sindaco Vincenzo Giordano. Ancora oggi però non risultano né il numero ufficiale dei votanti della votazione online e né il totale delle preferenze ricevute da ogni lista e da ogni candidato.

Una sola lista a sostegno di Aurelio Chizzoniti che dopo la battaglia politico-legale con Antonio Rappoccio è riuscito a occupare un posto tra i banchi del consiglio regionale della Calabria. Un’unica lista con la speranza di raggiungere il quorum e avere quindi almeno un seggio all’interno del futuro consiglio comunale.

Il monito del procuratore capo della Dda, Cafiero De Raho. “Ogni qualvolta c’è stata un’indagine, si sono evidenziati tentativi di condizionamento del voto da parte dei clan. Per questo il mio ufficio, insieme alle forze dell’ordine, è già pronto alle prossime elezioni che ci saranno a Reggio. Presteremo la massima attenzione per garantire la massima libertà. Il nostro sforzo vuole essere quello di garantire la massima libertà tanto chi esercita il diritto di voto, come chi partecipa attivamente alla vita politica. Vigileremo sui possibili condizionamenti perché il nostro obiettivo è quello di garantire il massimo esercizio di libertà”. Così il procuratore capo della Dda Federico Cafiero De Raho ancor prima che venissero presentate le liste per le prossime elezioni comunali del 26 Ottobre. Un monito al quale le forze politiche pare non abbiano dato ascolto. Molti infatti i nomi noti alle cronache giudiziarie di personalità che hanno trovato posto tra le fila dei novencentoventiquattro.

Roberto Roccella candidato con “A testa alta”, lista come già ricordato a sostegno di Falcomatà. La figura di Roccella, per il quale è stato chiesto il rinvio a giudizio, emerge dalle indagini sulla “talpa” Giovanni Zumbo, il commercialista-spione condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa. I magistrati ritengono che sia stato lo stesso Zumbo ad aver spifferato una serie di delicati passaggi investigativi ai boss Giuseppe Pelle e Giovanni Ficara e pare che il carabiniere Roccella avrebbe avuto con Zumbo rapporti fatti di soffiate, come nel caso dell’auto carica di armi rinvenuta nel gennaio 2010, giorno della visita a Reggio Calabria del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Un’imbarazzante situazione non solo per i delegati della lista “A testa alta”, ma per lo stesso Falcomatà che, nonostante il ritiro della candidatura del Roccella avvenuta il giorno seguente la presentazione delle liste, non ha espresso alcuna dichiarazione al riguardo.

L’Ncd dal canto suo candida Michele Raso, ex assessore al patrimonio edilizio ai tempi dell’amministrazione Scopelliti, condannato a due anni di reclusione con pena sospesa per aver indebitamente assegnato un alloggio popolare alla cognata Silvia Cagnolo, anche lei condannata alla medesima pena. Si legge nella sentenza emessa dal Tribunale presieduto dal giudice Andrea: “Raso Michele ha certamente agito per far fronte all’interesse privato della cognata che, consapevole dell’illegittimità per essere stata precedentemente esclusa dall’aggiudicazione ed avendo richiesto ed ottenuto l’aiuto dell’assessore, ha usufruito dell’assegnazione entrando nel possesso del bene immobile”.

Spiccano poi altri due nomi nella lista Reggio Futura. Giuseppe Agliano, ex assessore al bilancio di Scopelliti, viene indicato dal pentito Roberto Moio, nipote del boss Giovanni Tegano, vicino ai fratelli Tegano. Nel corso del dibattimento d’appello del processo “Testamento” interrogato dal pm Francesco Mollace, Moio ha rivelato: “Abbiamo sempre votato il sindaco Scopelliti attraverso Peppe Agliano con lui avevamo rapporti ottimi. Qualche volta è salito anche dai miei zii. Agliano è venuto a chiedere i voti”. E ancora: “I Tegano avevano rapporti ottimi con l’amministrazione. Hanno sempre candidato qualcuno, hanno sempre appoggiato i politici. La maggior parte erano di destra. Gigi Meduri, Renato Meduri, il dottore Cellini (quando si è portata la sorella). Ad Antonio Franco gli abbiamo raccolto voti, così come a Raso. Questi erano i frequentatori, e con questa parola intendo i politici che salivano nel palazzo dei miei zii. C’ero io direttamente a quegli incontri. Di solito abbiamo votato sempre a destra. A sinistra ultimamente abbiamo portato a Nino De Gaetano (ex Prc, ora Pd, ndr). Lo appoggiava Bruno Tegano per fare un favore al dottore Suraci (suocero di De Gaetano, ndr) che c’è stato sempre vicino, durante e dopo la guerra di mafia. De Gaetano lo abbiamo aiutato moltissimo”. Affermazioni ovviamente tutte respinte al mittente.

Michele Marcianò è stato più volte intercettato con il boss Cosimo Alvaro e le sue intercettazioni fanno parte del fascicolo del processo “Meta”. Marcianò all’epoca delle indagini era stato beccato a chiedere il sostegno di Cosimo Alvaro, il boss di Sinopoli, in riferimento al tesseramento di quante più persone possibili ai Circoli delle Libertà, strutture di Forza Italia, partito in cui allora Marcianò era un elemento importante. In cambio, il consigliere comunale avrebbe spalancato le porte di Palazzo S. Giorgio. “Io ora ti faccio l’esempio: al comune, eh… quando venite al Comune, quando volete venire al Comune salite sopra a Palazzo San Giorgio… avete un computer, avete due segretarie, avete, li mandate dove volete, fate quello che… io dove… autorizzo io per quanto riguarda voi si devono mettersi a disposizione ah!!… e incominciamo il lavoro… ragazzi dobbiamo iniziare il lavoro, io più di quello che vi posso dire… allora che dobbiamo fare?” così Marcianò alla presenza di Cosimo Alvaro.

Il 23 Novembre si replica con le elezioni regionali.

Un articolo di Agostino Nicolò

Un articolo di Agostino Nicolò


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