Regina di Cuori al comando | Aurora, Chef Stellata

Creato il 29 novembre 2011 da Aspassoconblue @AspassoconBlue

Nel racconto di Lewis Carrol, Alice nel Paese delle Meraviglie, la regina di cuori è la bellicosa governante del "Paese delle Meraviglie" assieme al tenero marito. È colei che causò la pazzia del Cappellaio Matto e del suo amico Leprotto e che accusò tutti e tre di aver "ucciso il tempo", facendoglielo fermare proprio all'ora del tè, le cinque del pomeriggio. Per i Litfida, la Regina di cuori è colei che “tra mille colori, Sei tu la più bella e della notte la mia stella, Regina di cuori ti vesto di fiori, Ti giurò l'amore ma non l'eterna fedeltà, M'ami non m'ami ma m'ami, O forse o no…Oh m'ami!”. Nella canzone di Negramaro Quel matto son io: “… vorrebbe un cappello più grande, ed un paio di mani più attente, che nasconda bene perfino alla gente, il segreto di quel che son io, che se avessi un cappello più grande, ti terrei da quel mondo distante, tra fiori e conigli non pesa alla gente, il segreto di te…” Per me, una Regina di cuori è una donna che ha saputo attraversare le tempeste non preoccupandosi di proteggere le rughe, è una donna che va oltre la bellezza perché sa che questa durerà un attimo, è una donna che ha ben chiaro che l’unico vincitore nella sua vita è il cuore con i suoi dolori e le sue speranze, con le sue gioie e le sue palpitazioni, con i suoi fremiti e i suoi respiri. Per me, una Regina di cuori è colei che sa ciò che vuole e lo insegue, sa aspettare,  riposare, sa stare seduta su una sedia ad osservare la vita che scorre senza aver paura di  conoscerne i rimpianti. La vera regina di Cuori è un insieme di forze capeggiate dall’amore che un giorno si uniranno per farla regnare Sovrana.
Timidamente prendo in mano la cornetta del telefono, compongo il numero, –“drin drin, pronto, volevo parlare con lo Chef”–. Se fossi ancora a Bilbao direi che ho appena avuto el pelo de punta, qui in Italia mi accorgo che mi si spacca la parola e mi viene la pelle d’oca al solo udire la sua voce. Come crederci, ho avuto il coraggio di chiamare uno tra gli chef stellati più promettenti d’Italia, indiscutibilmente una linea guida per la buon cucina nella nostra amata città, Aurora Mazzucchelli.
Aurora Mazzucchelli, classe 73’ è bolognese Doc. Nata da mamma siciliana (Maria) e papa felsineo (Mario) che, nel 1983, aprirono il ristorante Marconi, nota trattoria connotata da una cucina a base di pesce che prese il nome dal Mausoleo situato a poche centinaia di metri. Aurora inizia il suo percorso scolastico-formativo alla scuola alberghiera a Bologna in via Pasubio mentre contemporaneamente aiuta i genitori in sala lasciando volontariamente da parte bambole e danza per imparare un mestiere. Impara l’arte e mettila da parte–, –osserva e fanne tesoro–, un giorno ti servirà tutto, parole che sembrano scritte nella storia proprio per lei. Nel destino di Aurora, c’era già quel sapore di piatti profumati, freschi e innovatori, nella sua sorte già palpitava il sentimento della cucina anche se ancora non ne era cosciente. È proprio vero che da piccolo si decidono le fortune della nostra esistenza e che ciò che capita durante l’età dell’innocenza rimarrà con noi per sempre, tracciando un cammino determinante sul proprio futuro. Il ristorante cambia sede negli anni 90’ spostandosi in un casolare a pochi km di distanza rispetto al precedente. Sono anni di duro lavoro insieme ai genitori e al fratello Massimo che costruiranno il vero carattere di quello che poi, a partire dal 2000, sarà l’attuale Marconi. È proprio vero che l’anno zero, il duemila, ha influenzato più realtà. Dall’arte contemporanea alla cucina sperimentale spingendosi fino al design e all’architettura. Così, l’inizio del XXI secolo ha dato inizio a una rivoluzione silenziosa e sotterranea, si sono ri-scritti linguaggi, rotti i tabù, evaso le carceri dell’inespressione contro lo scandire delle regole, gli obbligo morali della tradizione e il vecchio galateo che imponeva un ordine. L’anno zero ha coinvolto anche la Mazzucchelli facendole sconvolgere un ristorante che rispettava i canoni tradizionali della trattoria di periferia a favore di una proposta più moderna e appassionante. Il Marconi cambia faccia. Aurora dalla sala, si sposta in cucina. Anni difficili in cui apprende molto ma come lei stessa afferma: “il campo ti forma” e questa nuova avventura la vive non più come un semplice lavoro ma come uno scambio di emozioni continue che si avvicendano per costruire il suo nuovo futuro. Aurora osserva, sperimenta, assaggia, custodisce, si confronta, dialoga, soffre unitamente ai suoi piatti, che, nel corso degli anni diventano sempre più eleganti e raffinati nel gusto. Il new leitmotiv del nuovo menu è la freschezza dove, accanto al pesce, emerge l’utilizzo consapevole di verdure appena colte, accostamenti inconsueti e textures scricchiolanti che ringiovaniscono piatti e ricette della memoria. Passato e presente ensemble guardano al futuro, ecco il Nuovo Marconi.
Instancabile e determinata, come solo una donna sa essere, durante la chiusura estiva del ristorante viaggia tra le cucine dei migliori chef stellati italiani e stranieri carpendone segreti e perle che, con parsimonia, costituiranno il suo bagaglio. A partire dal 2002 esplora le cucine di Herbert Hintner, Gaetano Trovato, Paolo Lo Priore e Martin Berasatague. Queste esperienze formative le fanno scoprire tecniche e sapevi diversi ma le schiariscono anche le idee su ciò che non vuole dalla sua cucina: il suo habitat deve essere a misura d’uomo, un luogo piccolo e confidenziale pieno di confronti, dialoghi, suggestioni, un triangolo a spigoli smussati, una cucina formata da Fante, Cavallo e Regina. Sono, infatti, Aurora (la nostra Regina), il papa Mario (il Fante)e il Cavallo (il fratello Massimo) a portare avanti l’alcova dei sapori che costituisce l’anima del suo ristorante.
Nella sua scalata verso l’Olimpo gastronomico arriva, nel 2008, la stella Michelin. Una stella che la consacra Regina di Cuori, regina della libertà, del movimento e dell’amore, proprio come i suoi piatti. In tutto questo dove stava il Re che di solito siede al fianco di una Regina ? Lui era con lei, al suo fianco tra padelle, fuochi e passioni. Una storia nata nel lontano 86’ mentre, giovanissima, era in vacanza in Sicilia, tra Palo Rosso e Palo Bianco. Un sentimento adolescenziale, un flirt estivo tra ragazzini che si spedivano letterine in cui lui descriveva la sua titubanza con parole tipo “ Non so se mi piaci tanto” e lei controbatteva con carattere forte e deciso: “ Non ti preoccupare vedrai che mi amerai”. Una storia che li vede complici e amanti, amici e confidenti, Chef e suo secondo a partire dal trasferimento di lui a Bologna avvenuto tra il 91’ e il 92’. Un amore che dura più di vent’anni ma poi finisce.
La vita impone delle scelte e quando stai diventando grande devi essere consapevole del fatto che ciò che ti piaceva ieri potrebbe non piacerti oggi. L’amore è come un piatto buono, lo aspetti, arriva, ne senti l’odore, ti inebri del sapore, lo assaggi per entrare in estasi ma poi se vuoi passare al secondo devi dargli un tempo per consumarlo. L’amore non può essere un impedimento alla crescita personale come non lo può essere l’egoismo di non voler mai terminare una pietanza per la paura che quella successiva non ci piaccia abbastanza. L’amore come la cucina detta le sorti della nostra vita, una districata ragnatela che si dipana tra cultura, sensazioni, agitazioni, suggestioni e batticuori che formano il singolo cammino. Sulla soglia della porta o al bivio di una strada non possiamo permettere che la vita ci scappi di mano e per questo motivo dobbiamo fare delle scelte. A volte saranno felici altre ci faranno lasciare il mascara sul cuscino, ma in ogni caso abbiamo l’obbligo di andare avanti proprio come ha fatto la nostra Regina.
Aurora Mazzucchelli non è solo uno Chef, non è solo in grado di creare un magnifico Risotto d’autunno riproducendo l’odore delle foglie e creando il colore caldo del mese di Ottobre. Con i suoi piatti sana l’anima, i suoi Ravioli di Parmigiano Reggiano, "vacca bianca Modenese" al profumo di lavanda con crema di burro, noce moscata e mandorle, fanno perdere i sensi e rimembrano la maternità e quel senso di protezione della pancia che custodisce un bambino all’interno.Diversi per concetto, ma ugualmente straordinari i Maccheroni al torchio con anguilla affumicata, fatti con ragù d'ostrica e salsa di spinaci, in cui il respiro del mare giunto al profumo inebriante delle terra si uniscono sfociando nella commozione gustativa.
Aurora è una donna che ha saputo prendere in pugno la sua vita per diventare la numero uno. Aurora è una vera Regina di Cuori che ha capito che per donare un’emozione si deve partire sempre, PRIMA, col donare se stessi. 1. Quanti anni hai e di che classe sei? ho quasi 38 anni, ma fino all'ultimo giorno sono 37. Sono nata il 29\12\73  2. Di cosa ti occupi? mi occupo di tutta la mia amata cucina, faccio la cuoca e amo il mio lavoro tantissimo... mi occupo di cibo e dei piaceri della vita. Perchè mangiar bene è amarsi e amarsi è dedicarsi del tempo. 3. Sei single/fidanzata/sposata/separata? SEPARATA da pochissimo, perché a un certo punto capisci che sei lontano e quello che è stato un grande amore (io mi sono fidanzata il 07\08\1987 e separata il 07\08\2011) sta diventando un'altra cosa e allora per difendere tutto il bello che era ho preferito troncare. Ma è una storia lunga e se per me unica probabilmente per altri come tante già sentite, una ferita cosciente ma che fa ancora male.  4. Per te cos’è la felicità? è stare con le persone che ami, semplicemente perché ne hai voglia e poi trovarsi in mezzo a una piazza o una via delle nostre belle città. Mi viene in mente quest' estate dopo una mattinata passata con una persona speciale sono andata a Burano e tra canali, un ponte e le cassette tutte colorate ho pensato di svenire dalla felicità! 5. Sei felice? dipende, diciamo che in alcuni momenti lo sono ma la felicità dura un attimo, troppo poco quindi si va alla ricerca di tanti attimi da tenere nel cuore, così si prova a stare felicemente vivi e poi c'è tanta fame e tristezza nel mondo che è complicato. é più facile cercare di rendere felici gli altri, anzi io ci provo e quando ci riesco mi sento felice.  6. Hai mai amato? E se si in che modo? si ho amato in modo spensierato ma poi si cambia e ora non lo so come amerò un uomo, l'amore non è per forza di una sola persona, bisognerebbe amare di più. Peace and love!  7. E difficile amare e nascondere al mondo di saperlo fare? è difficile amare e poi non si impara mai per fortuna ogni volta è un'emozione sconosciuta.  8. Qual è la tua ricetta dell’amore?  non dare niente per scontato, tutti i giorni come il primo giorno o almeno provarci, piccole cose che curano il rapporto. Per una cuoca CRUDO COTTO MANGIATO la cura, la protezione e un pizzico di gelosia. 9. E quale la tua opera d’arte preferita? e perchè è la tua preferita. amo la pittura anche se la conosco poco e ho poco tempo da dedicarle, nell'ultimo periodo ho amato molto le opere di Marc Chagall pittore del' 900, Mirò, Picasso, Modigliani. 10. Cosa pensi dei rapporti/relazioni ai tempi di facebook? io sono all'antica, uso il computer da poco e guardo facebook con sospetto amo relazionarmi di persona sono molto diretta e do il meglio da viva, il mondo virtuale mi incuriosisce ma prediligo la realtà.  11. C'è un evento della tua vita che ti ha segnato in modo molto forte? si purtroppo la prima volta che affronti la morte di un tuo caro, quando è scomparsa mia nonna Ofelia avrei voluto dirgli che l'amavo ma non ho fatto in tempo e così ho imparato che nel bene o nel male bisogna esprimere i propri sentimenti. Ti va di raccontarmi il tuo grande amore o quello che vorresti da un grande amore..? come ti scrivevo prima il mio amore è nato nell'età dell'adolescenza ed è cresciuto con me, l'inizio è poetico e di altri tempi ragazzini che si sentono per telefono e si scrivono lettere d'amore ah dimenticavo io abitavo a Bologna e lui a Ragusa. Poi finite le scuole lui mi ha raggiunto e insieme abbiamo lavorato prima nell'attività dei miei genitori e poi nell'attuale ristorante. Ore, ore insieme tutte e tante, la casa la cucina il tempo libero... ma sai forse ho più voglia di dirti quello che vorrei semplicemente perché ho deciso di voltare pagina. Vorrei un grande amore che prende il mio cuore e la mia testa ci fa un frullato e poi s' innamora e mi protegge da tutti e da tutto, un uomo che abbia voglia di vivermi e che si lasci vivere.
Dove trovarla:    Ristorante MARCONI Via Porrettana 291 40037 Sasso Marconi Bologna tel +39 051 846216   info@ristorantemarconi.it

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