Regina di Cuori al comando_ Viola B.
Creato il 16 ottobre 2011 da Aspassoconblue
@AspassoconBlue
Quando mi venne l’idea di
aprire la rubrica “Regine di Cuori al comando” non immaginavo che sarebbe stato
cosi divertente e tanto meno pensavo che esistessero cosi tante donne magnifiche,
creative, intelligenti, preparate, sensuali, donne con vite spericolate o
manager prestate alla famiglia, femmine tacchettine che ad una certa ora del
giorno, sfilano il decoltè per indossare una comoda tennis e preparare la
cenetta al loro amore. Le donne sono magiche, poliedriche, abili, intuitive,
astute, contorte, superiori, sentimentali, giocose, erotiche, alle volte molto
intelligenti e acculturate, hanno sicuramente una marcia in più (non tutte) e
come lessi stanotte in un testo di Virginia Woolf “Avete idea di quanti libri
si scrivono sulle donne in un anno? Avete idea di quanti sono scritti da
uomini? Sapete di essere l'animale forse più discusso dell'universo?.
Ho sempre amato
follemente l’essere femmina e il suo universo e ad oggi ho capito che non sono
io a cercare le mie Regine di Cuori, la vita ci fa incontrare naturalmente, è
una specie di destino scritto, un libro predetto, le mie/nostre regine sono
un’intuizione annunciata.
Incontro Valentina
Barone, a MondodiEutèpia. Questo luogo parla già di lei, del suo essere
piuttosto che apparire, il profumo delle spezie e delle erbette essiccate mi
avvolgono. Mi siedo e ordino un The verde alla Magnolia io e un infuso “sole
primaverile” lei. Valentina, Viola B. per gli amici, è nata a Gattinara
(Vercelli) nel 1979. Ha vissuto tutta la sua infanzia e parte dell’adolescenza
nella patria del riso e del vino, nella terra delle risaie dove il territorio
suggestivo esaltava la sensazione di equilibrio tra natura e uomo e lo scorrere
delle stagioni si traduceva in un sorprendente sfumare di colori. A18anni si
trasferì a Torino, per studiare filosofia, dove rimase per alcuni anni, prima
di intraprendere, nel 2001, l’avventura napoletana che la vide impegnata in un
centro d’accoglienza per minoranze disagiate, in particolare tra donne e
bambini. Prima di essere accettata al centro di sostegno, con zaino in spalla,
si mise in viaggio verso l’Irlanda con l’amica Elisa per conoscere le realtà di
un altro paese e per prepararsi al grande passo che l’avrebbe portata a
confrontarsi con situazioni molto difficili, supportando donne che avevano
perso la dignità o senza alcun mezzo per difendersi, mamme con figli
maltrattati, insultati, derisi e molto altro ancora. Sul traghetto tra Francia
e Irlanda incontrò alcuni amici di Elisa che la presero in simpatia,
condividendo, sulla terra ferma, una settimana di divertimento, confidenze,
feste, paesaggi ed emozioni che le fecero trascorrere giorni indimenticabili.
Arrivato il momento di
trasferirsi a Napoli, il 24 Settembre trovò sistemazione dalla nonna a Portici.
Dopo aver affrontato un viaggio lunghissimo e faticoso in treno, ad attenderla
alla stazione per accompagnarla a destinazione furono due amici, Antonio incontrato
in Irlanda e Fabrizio, segretamente infatuato di lei, che però non conosceva.
Dopo un mese di corteggiamenti, messaggi sottointesi, parole soffocate e teneri
sguardi, dopo innumerevoli uscite a gruppi, caffè in pubblico insieme agli
amici, dopo aver tentato l’impossibile per catturare il suo cuore, Fabrizio si
decise a chiamarla al cellulare per dirle ciò che lei non avrebbe mai più
scordato:” Ti andrebbe di vedere Napoli con uno che Napoli la conosce
bene?”. Il 24 ottobre 2001,
passeggiando vicino al chiostro dell’università San Marcellino nacque il loro
amore, quel piccolo eden fece da cornice al loro primo bacio e alla prima
pagina di un diario d’amore che prosegue fino ad oggi.
Da allora ne sono
cambiate di cose, mai non i loro sentimenti.
Fabrizio decise di
trasferirsi a Bologna per sviluppare esperienze lavorative nel campo della
Geologia studiando il percorso della traiettoria dei treni AltaVelocità.
Valentina lo seguì nel 2004 dopo aver conseguito la Laurea in Filosofia e ha
iniziato laspecialistica di
Antropologia sociale dei saperi medici. Nello stesso anno trovò impiego alla
libreria Mondadori del centro Meridiana di Casalecchio di Reno e si appassionò
in maniera esponenziale alla lettura, passione che la coinvolgeva fin da
bambina, ma che ampliò quando il rapporto con i libri divenne quasi materno. Un
amore viscerale per la carta, la scrittura e la conoscenza fanno di lei una
vera e propria libraia vecchio stampo. Così ama definirsi “ Sono una libraria
da otto anni. Sistemo, catalogo, propongo, consiglio, leggo tanto, so dove sono
sistemati i libri senza aver necessità di utilizzare il computer”. Nel cammino
che ha condotto Valentina fino a qui, numerose sono state le esperienze che
hanno marchiato la sua esistenza facendola crescere e maturare, tra cui i tre
mesi vissuti in Madagascar per ultimare le ricerche per la sua tesi. Nel 2007
partì verso l’Africa per vivere e lavorare negli ambulatori medici di alcuni
piccoli villaggi vicino alla capitale. La conoscenza di donne della Brousse,
donne forti, spesso abbandonate dai mariti obbligati a spostarsi per lavoro,
donne con esperienze, racconti, gioie, tristezze e sacrifici, donne con tanti
bambini e tanta speranza negli occhi ha fatto si che la nostra regina di cuore
riempisse il suo Sé di tanti IO. La ricerca dell’essere non è mai semplice ma
avere il coraggio di guardare la sofferenza dritto negli occhi può essere un
ottimo mezzo per capire che nella civiltà del tutto, la nostra, a volte
dimentichiamo le cose importanti che ci fanno riappropriare di noi stessi: la
misericordia e l’amore.
In un paese dove una
famiglia di cinque membri vive con una tazza di riso, dove è difficile fare
ogni cosa, dove studiare sembra un’utopia, il miracolo di Benedict, giovane
ragazzina instradata alla carriera di suora e poi trasformatasi in quella di
infermiera professionista, lancia nell’animo sensibile di Valentina una grido di
speranza per le altre ragazze meno fortunate e marchia un segno indelebile.
Rientra in Italia, ricca.
Nel 2009, l’avanzamento
imperante della crisi del settore geologico costringe Fabrizio ad abbandonare
il suo lavoro per aprire insieme a Valentina, la Tabaccheria Murri.
Il loro sogno nel
cassetto è quello di trasformare questo piccolo luogo di lavoro in una bottega
dove si concentra un artigianato a KmZero. Non solo tabacchi, quindi. Nella
vetrina di Viola e Fabrizio si trovano i gioielli di Gio (brasiliana trapiantata a Bologna) e
presto anche oggetti come piccole lampade, arredi recuperati, fatti con
materiali di scarto della Legatoria ArteCart.
Ogni mattina Blue va a
prendere le sue Philippe Morris Slim e trova questo posto incantevole perché
respira nella filosofia dei proprietari il rispetto e la voglia di creare un
rapporto di fiducia con il cliente che spesso si tramuta in sincera amicizia.
Mi è capitato che mi si consigliassero o prestassero libri come “La donna
abitata” di Giocando Belli o “Donne
che corrono con i lupi” di Clarissa Pinkola Estes, o magari “ Alla ricerca del
piacere” di Richard Mason.
La nostra regina di cuori
possiamo trovarla tra i pacchettini e le sigarette, tra le fotocopie e i colori
di via Murri oppure alla Mondadori di Casalecchio di Reno a sfogliar pagine
profumate. Sempre bellissima, sorridente e con una parola giusta per tutti.
Ops, scusate Vale sempre
on line tranne il 10 gennaio 2012, giorno del suo secondo anniversario di
Matrimonio.!!!
1.
Quanti
anni hai e di che classe sei?Sono venuta al mondo a
cavallo di decennio, nel ’79 per la precisione, in una mattina di giugno. La
leggenda narra che mio padre mi sollevò tenendomi in palmo di mano e annunciò
che era nata la figlia del sole. (non credo sia necessario aggiungere altro).
- Di
cosa ti occupi?In questo periodo della mia vita vendo fumo
(legalmente) e parole, cose sfuggenti che nel bene e nel male rimangono
indelebilmente impresse nel corpo.
3.
Sei
single/fidanzata/sposata/separata?Condivido da 10 anni la
mia vita con un uomo, ci siamo accidentalmente sposati 2 anni fa e ancora non
me ne pento.
4.
Per
te cos’è la felicità?La
Felicità è l’insieme di piccole felicità che ci capitano o facciamo accadere
nella nostra vita. È qualcosa che sovrasta il tempo e lo spazio e li annulla. È
la compagna stretta della Sofferenza
5.
Sei
felice?Di
piccole felicità sono felice. La Felicità la lascio a chi è arrivato, io per
fortuna sono ancora in cammino
6.
Hai
mai amato? E se si in che modo?Mi sono spesso
innamorata, quegli innamoramenti totalizzanti, paralizzanti e svuotanti. Poi
uno di questi, l’ultimo, si è trasformato nel tempo in Amore. Un Amore che fa
crescere, riflettere, espandere.
7.
E
difficile amare e nascondere al mondo di saperlo fare?È
impossibile amare chi non si vuole amare, di nasconderlo non ne capisco il
motivo.
8.
Qual
è la tua ricetta dell’amore?Poche
seghe mentali e molta condivisione
9.
E
quale la tua opera d’arte preferita? e perchè è la tua preferita.Non
ho un’opera d’arte prediletta. Dipende dallo stato d’animo, ho ancora molto da
scoprire. Non mi piace l’assolutismo. Sento che mi ingabbia in stereotipi e
preferisco starne fuori. D’altronde sono affascinata da quegli artisti che sono
riusciti a cambiare le regole. Penso a Le déjeuner sur l’herbe di Manet, al modo in cui
la donna guarda sfacciata verso l’osservatore o alle geometrie di Picasso, agli
squarci di Fontana, alla sinuosità di Giacometti. Ammiro il sovvertimento alla
regola.
10./relazioni ai tempi di
facebook?Penso
che bisogna starci attente. Anni fa, in un periodo di grande solitudine, mi
capitò di incontrare ragazzi conosciuti su internet. Non rimpiango niente, è
stata un’esperienza, ma non lo rifarei più. In questo tipo di rapporti manca
tutto ciò che serve per cominciare un rapporto. Facebook e gli altri social network
sono un buon modo per condividere informazioni e opinioni con gli amici, per
sentirsi ancora parte di una comunità. Per le relazioni ci sono altri luoghi,
altri tempi.
11.C'è un evento della tua
vita che ti ha segnato in modo molto forte? Ci stavo pensando in
questi giorni. Cinque anni fa sono partita, zaino in spalla, per il Madagascar.
Ci sono rimasta tre mesi, per una ricerca antropologica per la mia tesi di
laurea. È stata la mia sfida e la mia pazzia. Ancora adesso se sento alcuni
odori, se la luce si riflette in un particolare modo, se il cielo ha una
sfumatura diversa, mi ritrovo catapultata in quei giorni intensi, folli,
formanti.
- Ti
va di raccontarmi il tuo grande amore o quello che vorresti da un grande
amore..? Il mio grande amore è
stato anche la mia più grande ribellione. Per stare con lui ho lasciato casa
mia, la mia famiglia che non gioiva particolarmente, i miei amici e non mi
pento di nulla. Anzi, nel tempo ho riconquistato tutto e anche di più. Se da
piccola mi dicevo che non avrei mai rinunciato ai miei sogni per un uomo, ora
posso dire che la cosa più bella è condividere un sogno con il proprio uomo.
Nel contempo rimango con i piedi per terra. Non credo nell’Amore eterno, non
credo nel “per sempre”, do tutta me stessa, sapendo che l’amore è inesauribile
ma non dò per scontato lui. Lo sminuirei.
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