Dall’analisi dei tempi di parola, in termini di presenza di partiti politici e istituzioni durante i telegiornali nazionali, emerge un forte sbilanciamento sfavorevole in particolare a Lega e M5S, e l’astensionismo aumenta di circa dieci punti percentuali.
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Per questo abbiamo provato a mappare la presenza sui social dei principali candidati, i primi tre per voti ottenuti, e l’interesse nell’ultima settimana per queste regionali.
Complessivamente vi sono stati oltre 74mila tweet relativamente alle regionali, di questi circa 50mila [49.300] si sono concentrati su #regionali2015 e #maratonaregionali. Come mostra il grafico sottostante il picco d’interesse si è avuto a seggi chiusi mentre nei giorni precedenti l’attività è stata decisamente contenuta, scarsa.
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Non è la quantità di post, in caso vi fossero dei dubbi al riguardo, ma la qualità del contenuto e della relazione a creare engagement come mostra la tabella sotto riportata che evidenzia i top 10 account per coinvolgimento su Twitter e/o Facebook.
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Approfondendo a livello dei singoli candidati si vede come la presenza sui social sia rarefatta, scarsa, almeno sotto il profilo quantitativo.
La cosa più interessante che emerge dall’analisi è che sono i canditati del M5S, che della Rete partecipativa fa bandiera, ad avere la presenza di minor impatto. Oltre al dettaglio di follower, following e fan per Veneto, Liguria e Campania nel grafico, anche nelle altre regioni si evidenzia come gli aspiranti governatori del movimento di Beppe Grillo nelle regioni coinvolte in questa tornata elettorale abbiano un numero di follower e di tweet davvero esiguo, sempre inferiore a quello dei principali candidati degli altri schieramenti politici.
È il caso di Giacomo Giannarelli in Toscana, di Giovanni Maggi nelle Marche, di Andrea Liberati in Umbria e di Antonella Laricchia in Puglia. Una presenza sui social che stride sia rispetto ai, buoni, risultati elettorali, che come detto, rispetto all’idea della Rete come fulcro dell’attività politica.
Insomma, anche per i “movimentisti del web” gli spazi di consenso si conquistano altrove. Vale la pena di ricordarselo.