di Ciuenlai
Per la serie “ci avevate creduto!” la minoranza a Palazzo Cesaroni ha deciso di rientrare, di riprendersi le “sue” poltrone e di tornare a sedersi sugli scranni più alti del Consiglio Regionale dell’Umbria. Adesso è chiaro. I Consiglieri di maggioranza che ricoprono oggi quegli incarichi hanno avuto la sola funzione di “tenere il posto”, in attesa che passasse ”’a nuttata”, come si fa, nelle migliori tradizioni italiane, quando si va dal medico della mutua. Siamo cioè tornati “ai bei tempi”, quelli dei “diversamente concordi”. La destra, ancora una volta, dimostra, in Umbria, di non essere a suo agio nel mestiere di oppositrice. Meglio inciuciare, viene più naturale. Dunque si torna nei ranghi a fare quella che qualcuno dei berlusconiani chiama la “tappezzeria istituzionale”. Un mestiere politico che, sempre secondo questi esponenti, “porta dritto alla subalternità verso il centrosinistra, che tornerà a coprire tutti ruoli politici. Quelli di “Governo” con Il Pd e i socialisti e quello di opposizione con Il duo Brutti – Dottorini, lasciandoci con il sedere per terra”. Si, c’è anche chi non ci sta e parla apertamente di “resa”. Di una resa largamente prevista ed annunciata, che “non è nemmeno di grande aiuto ai nostri candidati alle prossime amministrative parziali. Soprattutto in posti come Todi, dove regna (o regnava) un certo equilibrio. Perché calare le braghe in questa maniera disonorevole, non è certo un elemento che motiva il nostro elettorato”. Comunque sia il “Palazzo” si va ricomponendo senza che in questi mesi sia cambiato nulla. Se cercate il perché, vuol dire che della politica di adesso non avete capito niente. L’unico che continua a tuonare è il rappresentante della Lega. Ma certo tenere botta adesso sulla “questione morale”, deve essere proprio dura.