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Regione, via le Province ecco i consorzi

Creato il 22 ottobre 2011 da Informamenfis
Regione, via le Province ecco i consorzi La riforma tanto voluta da Lombardo ( “la madre di tutte le riforme” così la si definisce ) prevede l’abolizione delle 9 province dando la possibilità ai Comuni di creare un numero illimitato di consorzi che erediteranno il personale degli enti soppressi e potranno anche ricevere i precari della Regione. Cancellati il presidente e i consigli provinciali con le giunte, i nuovi consorzi avranno a loro volta presidenti, giunte e un’assemblea cui partecipano tutti i sindaci. I consorzi sono costituiti dall’aggregazione di almeno 10 Comuni. Ed «è sempre consentita la costituzione di nuovi consorzi». L’adesione ad un consorzio è obbligatoria e avviene mediante delibera dei singoli consigli comunali. Ogni consorzio potrà avere un bacino di 250 mila abitanti riducibile a 100 mila per comunità storiche o per problemi economici. Un Comune che ha aderito a un consorzio può successivamente chiedere di spostarsi in un altro. Il consorzio è guidato da un presidente eletto fra i sindaci del comprensorio da tutti i consiglieri comunali. Il presidente nomina la giunta fra i vari sindaci. Presidente e giunta possono subire un voto di sfiducia. Le giunte sono composte da 8 membri per i consorzi con più di 500 mila abitanti, 6 membri per quelli con almeno 250 mila abitanti e 4 membri per quelli con almeno 100 mila abitanti. Le poltrone saranno tante, dunque, ma il testo prevede che queste cariche siano non retribuite. È previsto solo un rimborso spese. Ma è pur vero che presidente e giunte avranno poteri mai visti nelle Province. Il presidente della Regione trasferirà ai consorzi di Comuni poteri su attività produttive, commercio e artigianato, politiche sociali, formazione professionale, lavori pubblici, beni culturali, trasporti, turismo e sport, rifiuti, servizi idrici. Verranno trasferiti in questi settori «i procedimenti che non richiedono l’esercizio unitario a livello regionale». Il presidente della Regione nominerà una commissione di sette esperti (compenso da determinare) «per la revisione delle legislazione vigente nelle materie attribuite ai consorzi». La commissione prevederà anche gli incentivi che la Regione darà ai consorzi. Una riforma che però non è ben vista da tutti, infatti il deputato regionale Michele Cimino è contro il disegno di legge sull’abolizione delle Province, approvato in giunta regionale ma fino a oggi diffuso solo con comunicati stampa. Ecco le dichiarazioni di Cimino: "Voglio ribadirlo, l'unica soluzione per risolvere il problema dei rifiuti e dell'alto indebitamento degli Ato non è quello di fantomatiche gare con istituti di credito, ma dire no alla legge di soppressione delle Province e trasferirne le competenze a un ente come la Provincia che va valorizzato anzichè denigrato". "Ho sempre detto che è impossibile immaginare che la Regione deve essere sempre chiamata come garante. Gli Ato rifiuti assorbiti dalle Provincie creerebbero una vera sinergia di competenze e di credibilità per attrarre nuove risorse e rendere il sistema efficiente e omogeneo”. A chi si deve credere? A Lombardo o a Cimino?

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