Registi fantasiosi e a volte capricciosi direi. Spesso infatti molti registi decidono di stravolgere sia il momento storico in cui l’autore ha ambientato la sua opera e sia la postura di un artista durante l’esecuzione.
Mi spiego meglio.
Ormai voler cambiare l’ambientazione temporale delle opere è diventata una moda, nonostante gli autori si rigirino nelle loro tombe, nessuno se ne preoccupa più.
Devo dire che però a volte si trovano anche delle cose interessanti come ad esempio la famosa Lucia di Lammermoor di Krief che ha avuto il presigioso riconoscimento del premio Abbiati messa in scena dal Teatro Lirico di Cagliari , e questa Madama Butterfly del teatro di Colonia del mese scorso .
L’ambientazione è degli anni ‘50 : da un lato si può vedere addirittura una cucina a gas .
Mi ha colpito questo sfondo fotografico dove la gestualità è evidenziata soprattutto dal controluce.
Ma ciò che invece i registi non dovrebbero mai fare è sconvolgere la postura del cantante .
Nel video che vi propongo, la protagonista, il soprano Rossella Ragatzu, ha obbedito al regista ed è stata bravissima perchè ha cantato parte dell’aria completamente supina. Un capriccio registico che non tutti i cantanti avrebbero accettato. Gli addetti ai lavori conoscono le difficoltà di quest’aria e di come il fiato abbia un’importanza esclusiva. Ma i grandi artisti si riconoscono anche da queste piccole cose. Rossella non ha mostrato il minimo affaticamento ed anzi, rialzandosi velocemente ha concluso la sua romanza senza alcuna esitazione.
Video importato