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Regole d'oro

Creato il 23 giugno 2011 da Lacocchi @laCocchi
Io della vita per alcune persone non ho capito niente. Per altri invece ho capito un sacco di cose.
Io in realtà non sono molto convinta. Anzi, secondo me la mia vita è un gran casino di idee, cose, progetti e discussioni che poi restano li e non prendono mai il via per una serie di ragioni a me sconosciute. E probabilmente dal fatto che non ho mai quelle botte di fortuna che ci servono in determinati momenti della vita.
Ho compiuto ventisei anni, faccio la barista scrittrice squattrinata a Londra, sono allergica ad ogni singolo tipo di ufficio e penso che nelle macchinette del caffè si nascondano i mostri, e che gli uffici sappiano di fotocopie e penne biro abbandonate, di voglie nascoste e ticchettio di tastiere mono-tono.
Sono l'ultima persona da cui farsi dare dei consigli sul come farsi una vita rilassata e con una buona percentuale di soldi in banca. Perché non sono mai rilassata e il mio conto in banca piange ogni mese.Ma l'altra settimana ho sognato mia nipote, che ha un anno e tre mesi, che mi chiedeva, a dieci anni compiuti, come si fa a diventare grandi.
E non ero nemmeno ubriaca quando sono andata a letto.
Io non ci ho capito nulla, di come si diventa grandi.
Non so come ci si trova il fidanzato perfetto, e anzi, incontro ogni volta qualcuno peggio di quello prima.
Per non parlare di trovare il lavoro perfetto: sono passata da voler diventare dj al voler diventare giornalista e nel frattempo sono scappata di casa per lavorare a Londra.
Non so come ci si diplomi e poi ci si laurei con il massimo dei voti. Io sono sempre stata quella del minimo.
Non ho capito come si sorride quando non vuoi sorridere. E a chi non vuoi.
Sono incapace di fare finta che le cose vadano bene. 
Non ho mai capito come ci si mette a dieta.
Rientro in quella categorie di persone che non è capace di vivere giorno per giorno.
Io vivo mezza giornata, e due ore dopo che mi sono svegliata mi chiedo che cosa farò il mese prossimo e quello dopo ancora, che cosa voglio fare della mia vita quando che ne so, avrò quarant'anni.
Insomma, non so un sacco di cose. E non so se sia perché alla fine a ventisei anni, come dicono, sei giovane, ma non è vero, alla fine non sei poi così tanto giovane.
Hai passato un quarto di secolo su questo pianeta + 1 anno.
Ne dovrai sapere qualcosa, dovrai sapere cosa vuoi, che cosa vorresti fare, dovrai sapere quali sono le regole per vivere. Le tue regole.
Dovrai aver capito qualcosa. Altrimenti in tutto questo tempo, cos'hai fatto?
Io non so come si fa a diventare grandi di preciso. Lo sto facendo un po' a caso. Un po' come viene.
So più o meno le mie regole. Che saranno giuste o sbagliate, ma chissenefrega.
A me piacciono.
-I soldi non sono mai abbastanza, ma io li spendo uguale.
E se ne guadagni troppi, e lavori troppo?  Alla fine ogni venerdì sera torni a casa, senza molti amici, con altro lavoro da fare, ma con un conto in banca pieno che non sai come spendere e non realizzi che ti stai perdendo cose per guadagnare cose.
Compra tutti i biglietti per i concerti che vuoi, viaggia, prendi aerei, prendi treni, sporcati le mani sull'autobus, conosci gente in nave, dormi negli ostelli, vedi posti.
Compra biglietti per mostre, teatri, compra libri, compra i cd che ti piacciono, che riascolterai quando sarai grande e magari li passerai ai tuoi figli.
Comprati una bella macchina fotografica e fotografa i posti, i momenti, gli attimi e tutti i biglietti che hai comprato. Poi attaccali al muro e guardali.
A me fanno sempre stare meglio.
-Conta sugli altri, ma un po' di più su te stesso.
Sugli amici ci puoi sempre contare, ti dicono tutti. Ma poi con il tempo impari che gli amici non restano per sempre. Gli amici qualche volta scompaiono.
Se parti, se cambi vita, se non vivi più vicino, gli amici quasi si dimenticano.


Le amicizie vanno curate, mi ha detto qualcuno una volta. Quelle vere, però, sono quelle che a chilometri di distanza, fusi orari e lavori, viaggi, presentazioni, mariti, fidanzate, nuovi amici, cene alcoliche, concerti e serate si incastrano con la tua vita perfettamente.
E per mezz'ora, dieci minuti, un minuto o una battuta, ti fanno ridere. Sempre.
Tutte le altre amicizie sono stronzate.
-Ascolta la mamma. Perché alla fine c'ha ragione.
Si si, arriva un momento in cui uno pensa che della mamma non ne può più e che palle, e mi sta sempre addosso, e non mi lascia mai in pace, e la rivolta dei teenager e non le parlo più e le parolacce e le scenate.
Ma poi crescendo, la mamma aveva ragione. Quasi sempre.
E ogni volta che penso a cosa sto facendo, mi viene in mente lei che mi dice: "Basta che ci pensi bene, prima di farlo."
-I compromessi falli con il tuo piatto di pasta.
Scendo a compromessi solo quando devo pensare se voglio mangiare 150 grammi di pasta o 500. Allora in quel caso ne faccio 300, che non sai mai.
Per il resto, i compromessi non fanno per me.
-Ascolta quello che vuoi ascoltare tu. Anche se non piace a nessuno.
Ascolta la musica che ti piace, anche se a nessuno piace e trovi uno solo che vuole venire a sentire un concerto con te, mentre tutte le galline delle tue amiche vanno a sentire la Pausini e Beyoncè e Jennifer Lopez e Raf.
Ascolta quello che vuoi, anche se poi tutti ti diranno quando ti presenti che vuoi fare l'alternativa, che vuoi fare quella che ne sa, quella che è diversa dagli altri perché non ti ascolti le solite cose. Anche se poi quando le tue amiche salgono in macchina tua sentono la musica e ti dicono: "E' uno dei tuoi nuovi gruppi sconosciuti?"
Ascolta la musica, quella che parla della vita vera e delle storie vere, mica delle canzonette d'amore e dei fidanzati che se ne vanno e di quanto amore ci sia nel mondo.
-Fai un lavoro che ti lasci vivere.
E che, preferibilmente, ti piaccia. E se non ti piace proprio tanto, allora pace. Ma almeno stai vivendo?
Mica devi vivere per il tuo lavoro. Devi vivere.
-Muoviti. Che il mondo è grande.
Uno non può passare tutta la vita in un posto, con la stessa gente e lo stesso fidanzato. Il mondo è grande. E non dico solo viaggiare. Vivi per un po' da qualche parte. Vedi come gira il mondo in quel posto li. Poi torna. Sarà tutto molto diverso.
E' che magari poi torni e non ti piace più dove stavi prima. Ma se non provi non saprai mai.
-Non dimenticarti mai chi ti ha fatto.
Non dimenticarti mamma e papà e la tua famiglia. Che può sembrare scontato, e sa tanto di catechesi del giovedì pomeriggio pre comunione, ma non lo è.
Perché gli amici vanno e vengono, e i fidanzati pure, e le storie anche, ma loro restano sempre li.
Probabilmente dirò queste e altre due o tre regole che avrò capito nel corso degli anni, a mia nipote.
Ma dato che non sono brava a parlare e verrebbe un discorso assurdo e senza senso, probabilmente le farò leggere questo post.
E speriamo che non mi chieda consigli con i fidanzatini.
In quello la zia è proprio un disastro, polpettola mia.

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