Rehab

Da Danielevecchiotti @danivecchiotti

Sono in fase di disintossicazione.
Dopo aver superato parecchie altre nocive dipendenze (come ad esempio quella da dischi degli Abba o quella dai film a luce rossa) sto cercando di liberarmi anche della peggiore di tutte: l’ossessione da web, dai network, da siti che danno sì una sensazione di pienezza, di esperienza, di soddisfazione, ma che, in realtà, hanno il solo effetto di obnubilare il cervello e i sensi tutti.

Sì sì… lo so che arrivo in ritardo anche su questo… lo so che l’ha già fatto Fiorello cancellandosi da Twitter e causando più o meno lo stesso stupore generale che provocò Mosè aprendo in due le acque del Mar Rosso. Ma più cerco di buttarmi in un’esperienza social sul web e più mi si denuda davanti agli occhi la netta sensazione che, dietro questa valanga di “Mi piace”, “Ho condiviso” e “Retweetto” ci sia solo il silenzio più desolante, il vuoto più inghiottente, l’illusione più fuorviante.

Più partecipo ai dibattiti su questo o quel tema (e in genere scelgo argomenti che il luogo comune vuole piuttosto densi, non certo il talento presunto dei cantanti di “Amici”) più mi sembra di ritrovarmi davanti agli occhi folle di identità autistiche che monologano fingendo di dialogare, masturbatori digitali che, solo perché rendono il loro onanismo noto al mondo, sono convinti di essere lì a spararsi tutti la stessa pippa, e invece stanno semplicemente amplificando la solitudine.
Tutti che ti raccomandano di leggere il libro che hanno appena pubblicato, che fanno la ruota esponendo i loro figli meravigliosi e i loro fidanzati sexyssimi. Tutti che postano tronfi la foto della torta appena sfornata facendoti venire l’acquolina in bocca senza poi invitarti a mangiarne davvero una fetta.

Tutti come me in questo momento: scrivo un post di sfogo contro internet, lo pubblico su internet cercando solidarietà e vicinanza sebbene sappia benissimo che nessuno lo leggerà per intero, che tutti si limiteranno a guardar l’illustrazione, e magari – per gentilezza o, più probabilmente perché si aspettano che io contraccambi facendo altrettanto coi loro post – cliccherano su “Mi piace” senza neanche conoscerne il contenuto.

Tutti ansiosi di essere visti e trovati, quando in realtà nessuno cerca più nulla, né tantomeno vede qualcosa.


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