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Il prof. Stevenson ha girato il mondo intero alla ricerca, o meglio allo studio (perché correva là dove veniva chiamato, o dove sapeva che si erano verificati casi che potevano far pensare alla reincarnazione) di soggetti (bambini o già adulti) che avevano raccontato - o raccontavano ancora - di vite precedenti.
Nell'affrontare le situazioni le più strane e le più diverse, non era mai solo; è vero che arrivavano sul posto anche altri studiosi, ognuno per conto suo (e giornalisti, e scrittori); ma alcuni di questi collaborarono con lui; e alla fine si riunivano tutti insieme per catalogare le notizie rilevate da ognuno singolarmente, e si faceva uno studio comparativo di esse notizie, per poi tirare conclusioni univoche.
Uno di questi studiosi era
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ROBERT F. ALMEDER
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in effetti un seguace del prof. Stevenson, e criticò le varie accademie e università che non avevano preso sul serio i risultati delle sue ricerche.
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Robert Almeder
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Americano, professore di filosofia presso la Georgia State University, ha fatto oltre a studi prettamente filosofici, sul quale argomento ha scritto molti libri, anche ricerche sulla vita e sulla morte.
Due suoi libri famosissimi sono Oltre la morte e La morte e sopravvivenza personale.
A seguito di questi studi uscì convinto che la mente umana non è riconducibile solo al cervello e ai suoi vari stati.
Il modello di ricerca del prof. Ian Stevenson, afferma Robert Almeder, aveva in sé "qualcosa di essenziale relativo alla personalità umana".
Erano, diceva, metodi efficaci ed essenziali, applicati con scrupolo e insistenza fino a che la sua convinzione non fosse stata o sicura, o scartata perché troppi pochi elementi ne garantivano la verità. Con questi suoi metodi il maestro lo aveva ampiamente dimostrato per mezzo delle sue ricerche sul campo.
Come quella volta che volò in Germania e precisamente a Monaco di Baviera.
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IL CASO MIDHART
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Si trovò a verificare il seguente caso.
Un signore di nome George Midhart, un sessantanovenne tranquillo e conosciuto come persona seria e sana di mente (è bene dirlo) subì un pauroso incidente di macchina nel quale persero la vita sua moglie e suo figlio piccolo.
Il trauma che subì anche mentalmente è catastrofico, tanto che penò molto a rimettersi.
Da quel momento cominciò a raccontare di una sua precedente esistenza; in effetti vedeva svolgersi davanti ai suoi occhi delle scene di avvenimenti, come lo svolgersi di una commedia di cui lui era l'attore principale.
Ricorda il suo nome e il castello dove abitava: Weissestein.
A mano a mano che questi ricordi, queste visioni, venivano fuori, le confidava. E venivano registrate.
Ed ecco una storia fantastica, una storia risalente al millecento; la storia di un barone pazzoide, stranissimo, che viveva rinchiuso nel suo castello, una fortezza dalle mura maestose, dai cui merli dominava tutta la valle e una strada di scorrimento che serviva per il traffico di minerali.
Raccontò che il barone trovò la morte a seguito di un assalto al castello fortezza.
Fin qui il racconto, riportato succintamente.
Si verificò con riscontri esatti in ogni particolare gli avvenimenti narrati, luogo personaggi ed altro, e tutto corrispondeva a una realtà di un'epoca passata ormai da circa mille anni.
Si è rinvenuto il castello (in rovina) e si trovò anche quell'entrata segreta per entrare e uscire, che si trovava nel luogo esatto ed era proprio come il signor Midhart l'aveva disegnata.
Va detto che una volta l'idea della reincarnazione era insita quasi soltanto nella filosofia dei paesi orientali, dove si fonde con le varie religioni che sono - in India per esempio - moltissime e varie (consideriamo che laggiù si parlano più di cinquecento lingue).
Oggi invece, grazie alle ricerche fatte da tanti studiosi - psicologi, psichiatri, medici - che hanno affrontati i vari casi di cui si è venuti a conoscenza, il fenomeno della reincarnazione ha allargato e di molto i suoi confini; primi, ma non solo, i già citati Ian Stevenson, Brian Weiss; e poi molti altri ancora, la terapeuta Manuela Pompas, il dott, Gilles Bodin, il dr. Almeder, e altri.
Le ricerche sulla reincarnazione hanno portato questi studiosi a esaminare la possibilità che la vita dell'uomo sia una sola, e composta da corpo fisico e di quell'elemento che indichiamo col termine di anima. O se esistano più esistenze di questo insieme di elementi che è la vita umana.
E allora, in caso di reincarnazione, si deve ammettere che l'anima fa più viaggi intermedi prima di purificarsi e raggiungere la perfezione in via definitiva.
MANUELA POMPAS
E' una giornalista e scrittrice italiana, una degli studiosi più esperti nel campo dei fenomeni paranormali.
I suoi studi sulla medianità tendono esclusivamente alla ricerche di prove che giustifichino la verità dei fenomeni studiati. Tra le sue pubblicazioni di maggior successo ricordiamo I poteri della mente (Rizzoli, 1983), La terapia R, guarire con la reincarnazione (Mondadori, 1995). L'aldilà esiste? inchiesta sulla vita dopo la vita (Sperling & Kupfer,1999), Reincarnazione, una vita, un destino (Sperling & Kupfer, 2004).
Nei suoi studi sulla mente umana e le sue manifestazioni la ricercatrice usa anche la regressione ipnotica, che più sopra abbiamo visto serve per far tornare il soggetto sotto ipnosi indietro nel tempo e sviscerarne i ricordi. Uno dei più noti, (vedi saggi precedenti) è l'americano Brian Weiss, che utilizza la tecnica, il cui uso è molto diffuso anche in altri paesi del mondo (e, ricordiamo, è utilizzato soprattutto a scopo terapeutico).
In Italia, afferma la Pompas, la regressione ipnotica viene usata di nascosto, per non urtare la religione cattolica, e anche perché non esiste qui da noi una accettazione della scienza.
La giornalista nel corso dei suoi lunghi anni di studio ha raccolto infinite testimonianze di soggetti che in stato di ipnosi, ritornati a età passate, hanno raccontato cose che non possono spiegarsi con le loro cognizioni attuali, e che non hanno mai acquisite nella vita corrente; parlano di luoghi mai conosciuti, di persone che non sanno (da svegli) chi sono, si esprimono in lingue magari morte da secoli se non da millenni.
Va detto che la giornalista crede fermamente nella reincarnazione, anche se candidamente ammette che essa non è dimostrabile.
Gli orientali credono in essa. E fondamentale per la loro religione. Per gli occidentali invece è solo questione di studio e di ricerca, con risultati il più della volte strabilianti.
Uno dei casi più significativi che ha studiato è quello che nel suo libro, La terapia R, guarire con la reincarnazione, ella titola appunto.
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IL CASO R.
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Un ragazzo afflitto da una paura che non sapeva da cosa derivasse, si sottopose volontariamente alla ipnosi per cercare di guarire; tornando indietro per cercare di trovare - negli anni passati, e particolarmente della sua infanzia, e anche indagando, se possibile, in una sua esistenza precedente - una qualche causa alla sua fobia.
Ecco il suo racconto:
- sono uno studente (americano), volevo studiare da medico, ma mio padre mi ostacolava in ogni modo, perché desiderava che diventassi un avvocato seguendo le sue orme.
Mi ribellai e per non dargliela vinta, visto che non potevo studiare medicina, mi arruolai per andare in Vietnam.
Qui sono morto in una violenta azione di guerriglia.
Dette il suo nome di allora, quello di suo padre, indicò dove era nato e dove aveva abitato, con tanto di via.
Manuela Pompas fa delle ricerche, e scopre che in quella città, nella via indicata, esiste un signore di professione avvocato.
A seguito delle verifiche su questi soggetti di cui stiamo trattando sembra "verosimile" che l'anima alla morte del corpo fisico continui la sua esistenza; per un certo tempo, più o meno lungo, che non siamo in grado di determinare e circoscrivere.
Per crescere ed elevarsi a livelli di spiritualità sempre più elevati.
Per questa ricerca continua di purificazione, si verifica la reincarnazione, eliminando scorie cattive e deleterie e acquistando nuove conoscenze e gradi di avanzamento spirituale.
La rinascita è più naturale quando si muore in circostanze "non naturali", (morte tragica, morte precoce, inattesa).
In questi casi l'anima tende a tornare subito, per non interrompere il viaggio verso la spiritualità finale.
Ma così facendo non riesce ad annullare le sue memorie giovani, per cui è portata a ricordare a rivivere quella che fu quella sua esistenza non portata a termine come naturale.
E questo non può che avvenire in nuovo corpo. E in età ancora brevissima, perché è quell'età che ancora non ha permesso di acquisire tutte le cose nuove, e le memorie nuove.
Ecco perché sono bambini dai due ai quattro anni, e che in alcuni giunge fino a sei/sette, che i ricordi sono più chiari e veri.
RACCONTATI DA AMICI
Diana Bellino è una signora di Gorizia che vive a Udine, dove svolge la sua attività di pittrice.
In una nota su fb, del 16 aprile di quest'anno, dopo aver letto il mio ultimo saggio di parapsicologia, mi segnala un fatto accaduto a lei personalmente, in cui una sua carissima amica appena deceduta le si manifesta con un bacio e una carezza.
Riportiamo l'accadimento con le sue parole.
Carissimo Marcello....
io non so se la mia storia coincide con la parapsicologia... io chiamerei la mia esperienza paranormale!
Tantissimi anni fa avevo un amica a cui volevo molto bene, purtroppo è morta giovanissima a causa di un aneurisma; al momento dell'evento ella era sola per cui è rimasta tante ore in coma...
Era in una stanza dove lavorava - faceva pulizie negli uffici - ed essendo di domenica sul luogo non c'era nessuno, per cui in un primo tempo non la cercava nessuno. Quando hanno preso a cercarla, soltanto dopo diverse ore l'hanno trovata; e purtroppo era morta. Io sono andata all'obitorio; ma non sono riuscita ad avvicinarmi a lei; neanche per farle una carezza.
Mentalmente le ho chiesto scusa: "perdonami cara amica, se non ci riesco a darti neanche un abbraccio.
La sera a letto non riuscivo a dormire, l'avevo davanti agli occhi; pensavo a lei, la luce accesa sul comodino. Ad un tratto tra le tende della finestra che si muovevano con leggerezza, in trasparenza vedo lei che viene verso di me attraverso il tessuto; e avvicinatasi, mi sfiora il viso con una mano.
Era lei: China sul mio viso. E mi da' un bacio.
Sono passati tantissimi anni ma questa cosa non la posso dimenticare!
Ciao Marcello!
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Questo il fatto.
Che dire! il fenomeno non è raro nella casistica della parapsicologia.
Un defunto, trapassato da poco, o anche da molto tempo, a volte anche da secoli - vedi i castelli con i fantasmi che si leggono nelle leggende inglesi, per esempio - non ancora staccatosi completamente da questa terra, ha bisogno di restare attaccato alle cose famigliari e che più ha amato (case, locali, amici e parenti); e il suo spirito, o meglio il suo corpo astrale, continua a vagare in questa dimensione, dove ha lasciato il corpo materiale che già non c'è più.
Nel caso ha "sentito" il dolore e l'amarezza per la perdita della sua amica, ed è venuta a cercarla per fare quello che lei non è stata capace di fare, darle una carezza e un bacio.
Marcello De Santis