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Rejuvelac

Da Simonaviola

Rejuvelac

rejuvelac dopo due giorni in frigorifero. 

Questo è un post che non farà tutti felici, nel senso che non si tratta di un dolce goloso, né di uno di quei piatti che fanno fame al solo pensiero. E’ solo una misera bottiglietta piena di un liquido biancastro e torbido. E che cosa sarà mai? Orzata? Noooo, molto meglio perché credetemi, questa bottiglietta è magica :)   Allora mettiamoci comodi che il discorso è un po’ lungo. A parte gli scherzi, spero che questo post possa tornare utile a chi decida di provare a fare il Rejuvelac, perché quando l’ho deciso io, ho letto tante cose, ma nessuna rispondeva al mio grande quesito, o meglio, rispondeva solo in parte e il grande quesito era: ma il Rejuvelac puzza?Perché in effetti dalla data di inizio delle mie sperimentazioni in merito, ho letto tanto. In molti chiedevano se in effetti l’odore forte e poco gradevole fosse normale, il che significa che è una condizione che si presenta spesso.  Non sono anni che faccio il Rejuvelac, anzi diciamo che ho appena iniziato, però in un mese ho fatto fermentare di tutto, dalla quinoa, all’avena, al riso e non so cos’altro. Alla fine buttavo sempre tutto perché anche per me l’odore era troppo forte. Finchè un giorno, dopo l’ennesimo tentativo,  quell’odore non c’era, o meglio c’era ma molto attenuato e questo va bene. Le bollicine c’erano, il colore biancastro pure, finalmente il rejuvelac! Non restava che sperimentarlo e farci fermentare qualcosa, ma questo ve lo racconto al prossimo post. Quindi quali sono i miei consigli e le mie considerazioni alla luce di tutto quello che ho letto e della mia esperienza seppur non decennale? Ve lo spiego sotto, nel procedimento. Ora vorrei spendere due parole per spiegare a chi non lo sa cos’è il rejuvelac e a cosa serve. Il rejuvelac è il prodotto della fermentazione dei cereali. In rete troverete tutte le informazioni che vi servono, comunque riassumo dicendo che è ricco di vitamine: del gruppo B, K ed E, carboidrati, destrine e fosfati. E’ ricco di enzimi e assumerlo quotidianamente è un toccasana per la flora batterica intestinale. Oltre a questo è utilizzato come starter per far fermentare altre cose, per esempio il latte per fare lo yogurt o la frutta secca per farci i formaggi vegan. Questo in estrema sintesi perché non voglio fare un trattato, però tanto mi basta perché se volete fare il formaggio di mandorle o di anacardi a casa, o usate il rejuvelac o comperate i fermenti lattici in farmacia, il risultato però ion termini di gusto è un po’ diverso. Io vorrei aggiungere una cosa che mi viene dalla mia esperienza personale, e se ci fosse qualcuno che ha informazioni o idee diverse sarò felce di ascoltarle. Per esempio, in quanti sostengono che il rejuvelac sa di limone? A me non pare che sappia di limone, ha un suo sapore che non saprei definire ed è un po’ frizzante, le bollicine si vedono ad occhio: nella prima fermentazione sono piccole, nella seconda più grosse. Ma dopo due giorni in frigo praticamente scompaiono. Questo starà a significare come sostiene qualcuno che è meglio non tenerlo in frigo perché perde le sue proprietà? E qui si accettano suggerimenti. Io comunque il formaggio l’ho fatto con il rejuvelac preparato il giorno prima, quindi un giorno di frigo l’ha fatto, però è fermentato! Comunque sempre meglio utilizzarlo subito, lo dice anche l’autrice del libro formaggi veg Grazia Cacciola da cui ho preso ispirazione :)  Ok basta sennò è troppo lunga la storia, passo a spiegarvi il procedimento

Rejuvelac

rejuvelac dopo un giorno di fermentazione 

Rejuvelac
Ingredienti
riso integrale bio: 50 gr
acqua: 1 l

ProcedimentoMettere il riso a bagno per una notte in un recipiente di vetro coperto con un panno. (Sulla quantità c'è chi dice 25 grammi, chi 100, chi 55...io ho fatto d'istinto... con 50 è venuto bene, delicato, non troppo forte, ma efficace)Poi scolarlo. Prendere un recipiente di vetro alto e stretto lavarlo benissimo, metterci il riso ammollato e sciacquato chiuderlo con un telo a maglie larghe fissato da un elastico; riempire per metà il vaso con acqua facendola passare attraverso il tessuto scuotere il vaso e e poi eliminarla. Tenere il vaso a testa in giu' per qualche ora, sullo scolapiatti per esempio, purchè sia pulito! poi raddrizzarlo e tenerlo sul ripiano della cucina (o in altro ambiente aerato). Ripetere quest’operazione due volte al giorno (con il riso anche tre volendo) Il riso deve rimanere umido ma non troppo sennò imputridisce, e poi puzza! Lasciandolo a testa in giu’ l’eccesso d’acqua se ne va perché viene assorbita dal telo che poi si asciuga, così si mantiene la giusta umidità, le prime volte non l’ho fatto infatti puzzava troppo, e ho buttato tutto. Appena vedete spuntare i germogli è il momento di prepararsi. Anche su questo credo ci sarebbe molto da dire: se sono tanto piccoli, è difficile che fermenti perché magari non ve ne accorgete, ma una parte del riso non è ancora germogliata. Quindi fateli uscire i germogli, ma non devono crescere, diciamo circa due mm.  A me in casa, temperatura circa 19-20° C mi sono serviti due giorni. La prima volta invece erano troppo piccoli e non è fermentato. Quindi quando i germogli sono spuntati, riempite con acqua per metà il vaso di vetro sempre attraverso il telo, buttate l’acqua, poi aggiungetene 1 litro (va bene quella del rubinetto) e lasciate fermentare a temperatura ambiente per due giorni senza toccarlo (io sul ripiano della cucina) Il giorno dopo comincerete a vedere le bollicine tutte intorno al barattolo. La prima volta le bollicine sono salite subito, ma secondo me le temperature erano troppo elevate e i germogli probabilmente in due giorni erano troppo avanti così ho buttato tutto (a ridaje ;) )  Tra i vari cereali che ho provato, mi sono trovata meglio con il riso, quinoa ed avena puzzavano molto, ma direi che dipendeva dalle temperature più elevate, la quinoa poi è piccolissima e rimane più bagnata. Riproverò e vi farò sapere. Durante la fermentazione si formerà della schiuma in superficie ma è normale. Dopo due giorni, raccogliete il liquido fermentato, chiudetelo in una bottiglia e utilizzatelo come bevanda o come starter (io lo bevo aggiungendo un po’ di succo di mela bio; il sapore del rejuvelac non è forte, è delicato, ma siccome non mi piace molto lo mescolo ad altro. Potete farci anche dei frullati di frutta per esempio.Se il sapore e l'odore sono troppo forti probabilmente la fermentazione è troppo avanti oppure il cereale è imputridito ). La schiuma come ho detto prima è normale che ci sia sia durante che a fine fermentazione, ma dopo due giorni di frigorifero se ne va. Si conserva per una settimana anche se molti sostengono che in frigorifero perde i suoi effetti benefici. Con il riso avanzato dalla fermentazione potete attivarne un'altra. Con le stesse modalità aggiungete 1 litro d'acqua allo stesso riso della prima fermentazione e lasciate fermentare solo 24 ore. Il riso a questo punto non si potrà utilizzare ancora per produrre rejuvelac, però si può mangiare.Bene, ho finito. Molto lungo lo so, ma ho scritto più o meno tutto, almeno così mi ricordo dei mille esperimenti fatti, e spero possa essere utile anche a voi. Bene, la prossima volta torno con il mio primo formaggio vegan fermentato, voi intanto provate il rejuvelac così mi dite com'è andata  ;) e se avete segreti, pensieri, idee sull'argomento mi farebbe piacere saperli se vi va di aprire una discussione :) magari nel frattempo cercherò qualche testo illuminante ;) ps: il limone nella foto é solo per rendere più bello il soggetto, non c'entra nulla con il procedimento. Però se volete abbellire il bicchiere, perchè no? :)Baci a tutti e al prossimo post

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