Siete stufi della nebbia? Bene! Stressati dal lavoro? Ottimo! Avete pochi soldi? Perfetto!
E sì la bella cittadina spagnola è la meta ideale se rispondete ai requisiti esposti sopra. Il mese più freddo è gennaio con "soli" 16 gradi, noi ci siamo appena stati e ne abbiamo trovati 19...se ci fosse un'icona con gli occhi a cuoricino la metteremmo subito!E' la terza città della Spagna per numero di abitanti, ma è vivibilissima, a voi la scelta del mezzo: metro, tram, bici...perché la ciclabile qui non è un'ipotesi su cui discutere, ma un must! Per finire ci sono sempre i piedini: se siete dei buoni camminatori, come noi (che non andiamo in palestra, ma cammineremmo per ore e ore sempre) potete tranquillamente arrivare dal centro storico alla Città delle Arti e delle Scienze (andata e ritorno a piedi, casomai passeggiando lungo il letto del Fiume Turia, oggi trasformato in parco).
Le famose low cost vi ci portano con pochi soldi, un biglietto andata e ritorno, tasse incluse vi costerà meno di eurostar (...no comment) e gli orari sono molto comodi: partenza il venerdì sera e rientro la domenica sera e le comodità non finiscono qui: scendete dal volo, vi mettere in metro e in 10 minuti eccovi arrivati in centro, che volete di più?Se non sapete dove andare a dormire noi vi consigliamo il Nest Hostel (noi siamo stati al Purple), anche se non siete degli amanti degli ostelli vi metterà subito allegria, scrollandovi di dosso il grigiore della settimana appena trascorsa.
Lo consigliamo anche a chi viaggia con bambini...resteranno a bocca aperta e anche i più restii non vedranno l'ora di entrare nelle doccione coloratissime.
Per i più grandi c'è il ticket di benvenuto...una bella birrona da prendere al bar e ritemprarvi dal viaggio. Se ci andate non dimenticate di dare uno sguardo alla bacheca, è ricca di dritte.
La città non è enorme, ma se non ci siete mai stati è meglio farsi una bella tabella di marcia: uscite dall'ostello e, visto che siete già in centro, gironzolate per i vicoli, i locali, i ristoranti, etc.
La mattina del sabato potreste dedicarla ad un giro nel bellissimo mercato, del resto se passate da questo blog potreste essere anche degli astrofici, ma vi piace di sicuro mangiare :))
Dal famoso jamon agli insaccati, dalla frutta alla verdura, dalle spezie ai tuberi.
Patate di ogni genere, foggia e colore, rosse, viola, piccole, grandi, fino al topinambur, retaggio di un passato lontano, "antenato" della più usuale patata.
Noi siamo rimasti molto colpiti dalla presenza dei fiori. Voi direte "che sciocchi, in tutti i mercati c'è il banco del fioraio". E no! Mica parliamo dei quelli, ma di fiori commestibili presentati bella mostra in comode vaschette. Forse da voi si vendono già così, ma per noi è stata una vera scoperta!
Ne avremmo fatto incetta, ma ci sembravano parecchio deperibili, insomma dei petali spampinati non erano un bel souvenir.
Non da meno anche la sezione pescado, dove potrete imbattervi nella marcia dei granchi, o la sezione macelleria e lì capocce di maiale, salsicce, anatre e chi più ne ha più ne metta.
Le foto come sempre sarebbero molte di più, ma abbiamo selezionato quelle venute meglio...insomma inutile annoiarvi.
A questo punto avete altri 3 step obbligatori: i patrimoni Unesco (Lonja de la Seda, Palmeral de Elche), una passeggiata in spiaggia (non temete ci si arriva con il tram), e la Città delle Arti e delle Scienze dell'archistar autoctona, Santiago Calatrava.
Secondo noi, sono tutti posti perfetti anche per chi viaggia con bimbi, soprattutto la Città delle Scienza dove i piccoli possono vedere i Dinosauri oppure estasiarsi all'Oceanografico.
Ecco entreremmo nel dettaglio su tutto, vi scriveremmo ancora molto, ma vogliamo darvi solo degli spunti, per tutto il resto c'è la zingaguida!Last but not the least qualche dovuto consiglio mangereccio, ehehe non ce ne potevamo esonerare.Vi citiamo solo due posti, sicuramente voi ne scoprirete altri e anzi condivideteli con noi :)
Per un pranzo veloce niente di meglio de Los Toneles
dove potrete gustare degli ottimi bocadilios (di mare con gli "anellini" fritti o di terra con jamon, cipolla e fettina di manzo) e delle ottime tapas (con soli 3 euro vi arriva un montarozzo di neonata fritta, ah che meraviglia).
Ovviamente non potete lasciare Valencia senza aver assaporato la paella visto che questo piatto, diventato l'icona gastronomica della Spagna, è nato proprio qui.
La classica paella Valenciana è "di terra", un piatto di carne (coniglio, pollo) e verdure (pomodori e fagiolini, esattamente taccole) simbolo della convivialità, infatti tradizione vuole che si mangi tutti insieme in senso stretto. E' già, non basta sedersi allo stesso tavolo, la paella va condivisa e mangiata tutti insieme dalla stessa padella.
Per la paella vi consigliamo un salto da Mediterrani Art, un bel ristorante in centro con una spiccata attitudine artistica: prima c'era una galleria d'arte e i proprietari per non snaturare il luogo continuano a svolgere eventi culturali e mostre.
Qui oltre alla paella (che viene "ripassata" gli ultimi minuti nel forno a legna, slurp!) potete provare dell'ottima carne, tapas e naturalmente le patate! Oltre le solite bravas, vi consigliamo quelle del rej che coniugano cultura culinaria spagnola e italiana con una ricca spolverata di tartufo che ha il suo quid.
Purtroppo non esistono testimonianze fotografiche della cena da Mediterrani art perché è finito tutto molto velocemente nel nostro stomaco, quindi vi toccherà andare a provarla :)
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