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Relazioni

Creato il 23 gennaio 2011 da Cobain86
Niky

Niky

Le relazioni sono come fiori nel giardino: devi coltivarle e accudirle per poter raccogliere dei risultati in primavera.
Devi impegnarti, darti a fondo e cercare di capire cosa puoi fare per tenerle vive, alimentarle, rinforzarle.
Oggi parliamo di amici, amore e relazioni: è possibile gestire queste tre variabili senza grossi danni? Buona lettura!

Chi disse (probabilmente in modo incauto) che le relazioni maschili sono più semplici probabilmente era una donna.
Gli uomini, per quanto possa risultare incredibile, litigano e si arrabbiano esattamente come le donne, solo con una componente fisica più accentuata. Hanno le stesse gelosie, paranoie e, per quanto provi a risolvere la cosa in modo virile (stretta di mano e pacca sulla spalla), alla fine finisci sempre per chiederti il motivo di tutto questo.

La cosa buffa è che la gestione delle amicizie richiede una dedizione e una cura incredibile, soprattutto dal punto di vista emotivo: ore passate a spiegare malintesi, a rimediare a battute estemporanee e a giustificare cose insignificanti che però, inspiegabilmente, diventano cattedrali nel deserto che creano problemi sempre più grandi.

La tanto paventata virilità di cui spesso si accenna diventa piccola piccola e ci si ritrova in mezzo a tante piccole Candy Candy, con la differenza che poi non ci si scambiano bacini e coccole (pratica femminile molto diffusa).

Recuperare, accudire, allevare
L’amicizia (almeno nel mio caso) a volte è nata in modo inaspettato, casuale, anche da un litigio: una volta chiariti si scopre di avere molte più cose in comune rispetto a tanti altri che conosciamo da tempo.

Niky
Con Niky è stato così: a 16 anni ci siamo conosciuti, fino a 18 ci siamo frequentati, ad un certo punto ci siamo rotti (il motivo, sinceramente, nemmeno me lo ricordo), io ho rispettato la sua decisione e le ho lasciato vivere la sua vita, anche se era un peccato: avevamo molte cose in comune, ci piaceva ridere, essere creativi, vedere le cose da un nuovo punto di vista.

Avevamo sbagliato (credo) tempi e sincronie, e questo ha portato alla rottura. Pace, la vita continua, io continuavo a vedere i miei amici e Betty, lei coltivava i suoi interessi.

Un giorno ricevo un suo sms dove mi chiede di riprovarci: tornare a vederci, ridiventare amici come se nulla fosse successo, iniziare a conoscerci da adulti, da persone mature e consapevoli dei nostri limiti, per il piacere di stare insieme e di parlare di quello che volevamo.

Ci vediamo un pomeriggio da me, parliamo, ci raccontiamo, capiamo che avevamo molte cose da condividere e da raccontare: usciamo per una serata biliardo.
È stata una delle più belle serate degli ultimi mesi, mi sono divertito, ho riso, ho parlato di me, ho conosciuto lei: un modo davvero unico per recuperare un’amicizia che, per me, contava davvero e solo allora mi ero reso conto che era rimasta sopita per troppo tempo.

Nonostante tra di noi non ci siano stati baci, carezze, scintille di alcun tipo è stata una serata magnetica, di quelle che ti fanno ricredere un po’ nel genere umano e ti danno la fiducia per affrontare le sfide del giorno dopo.

Nel nostro caso l’amicizia è stata abbandonata in un angolo, ad impolverarsi sulla base di piccole inezie che però hanno bloccato tutto: solo con il tempo la clessidra si è sbloccata e abbiamo potuto riprendere il dialogo interrotto mesi fa.

È vero, gestire le relazioni con amici e amiche è un vero problema, un caos assoluto: è un lavoro a tempo pieno.
Ma quello che ho ricevuto da quella serata è stato il dono più prezioso, la pietra più rara che i miei occhi stanchi potessero vedere.

Grazie.

Marco


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