Religione e politica: il bene è comune

Creato il 06 agosto 2014 da Libera E Forte @liberaeforte

L’esempio di papa Francesco per una società aperta al dialogo e al confronto

“Credenti e non credenti hanno un riferimento comune: il primato della coscienza. Questo primato fonda la qualità dell’agire”: Vannino Chiti, che da sempre si occupa dei rapporti tra religioni e politica, rilancia il messaggio nel suo ultimo libro Tra terra e cielo. Credenti e non credenti nella società globale. Un messaggio che vede nel dialogo e nel confronto il suo perno, indicando come esempio la lezione del Pontefice, in cui testimonianza e azione convergono in un impegno concreto per la realizzazione di una società più giusta. Alla luce del dialogo e del confronto, in una società globale ma frammentata e dove ancora la comunicazione non ha raggiunto le potenzialità offerte dai mezzi a disposizione.

L’autore traccia un quadro che va dagli sconvolgimenti del mondo islamico al rapporto tra le forze politiche europee e la religione, richiamando il “valore del dialogo per costruire società improntate ai valori della democrazia, della civiltà e della solidarietà”.

“Nella tutela della dignità della persona e dei diritti dei popoli – afferma Chiti – le religioni possono svolgere un ruolo prezioso e realizzare, attraverso la politica della collaborazione tra credenti e non credenti, il bene comune”.

MC


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