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Religiously correct

Creato il 15 settembre 2012 da Kisciotte @Kisciotte_Dixit
Nell’attentato in Libia si ripresentano i rozzi ammazzamenti al grido di Allah è grande. Trovo noioso ogni predicozzo ai fanatici integralisti simpatizzanti di Al-Quida. Noioso e in malafede perché sono convinto che se esco dalla mia visione istintiva, monogenerazionale e contemporanea, la Storia mi conforta. Niente mi toglie dalla testa che a povertà e ignoranza socioculturali invertite da un popolo all’altro, ora staremmo qua a discutere di fatti analoghi perpetrati da invasati su questa sponda del Mediterraneo, sulla scorta delle medievali missioni punitive in Terra Santa. C'è poco da farci. La religione in sé non uccide nessuno, ma molte contengono tutti i germi perché degli esaltati fideisti reputino loro dovere e diritto divini ammazzare esseri umani. Si reputano strumento della Verità, sanguinari dementi votati alla difesa dell'agnello di dio e della saggezza del profeta. Dei decerebrati totali insomma.
Nell’attentato in Libia non mi stupisce il solito copione della comunità internazionale. Gli Stati Uniti decidono di inviare una paccata di marines, droni e un paio di navi da guerra. Non sono pratico di diritto internazionale, ma penso che si faticherebbe a trovare legittimazione all’iniziativa unilaterale statunitense di portare avanti una vendetta privata, perfettamente in linea con la politica della killing list. Penso anche che facciano pragmaticamente bene: il “chi fa da sé fa per tre” alla prova dei fatti si è sempre dimostrato più efficace dell’”unione fa la forza”. È solo che vorrei fosse ratificato e controfirmato una volta per tutte che nel nostro civilissimo Occidente, nei momenti cruciali, ogni buonismo di facciata lo si manda a farsi un giro e chi ha la portaerei-clava più grossa fa e disfa come gli comoda. Basta dirlo chiaramente.
Nell’attentato in Libia non mi stupisce che l’Onu torni buono soltanto quando c’è da mettere sotto l’egida della moralità mondiale un intervento dei forti contro i deboli, mentre quando gli Stati Uniti decidono di prendere in mano la situazione, fanno quello che cazzo vogliono e quando e come cazzo vogliono loro; tutti gli altri zitti e mosca come le tre scimmiette. Odora troppo di merda e di petrolio. Vorrei però che fosse messo per iscritto che la patetica morale moschettiera del tutti per uno e un’incularella per tutti non è altro che una fiaba della buonanotte, un ufficio di collocamento per un bel po’ di pakistani con l’elmetto blu in testa.
Questo è il trailer* del presunto film che ha scatenato i fatti di Bengasi. Si capisce subito che non è un film, è un’idiozia totale, una stronzata di pessimo gusto, senza né capo né coda né trama in mezzo, realizzata con sfondi proiettati, assenza di recitazione e costumi carnevaleschi che neanche nelle scenette comiche di Mai dire gol. Anche per il livello “puttanata” di questa pellicola, soltanto una roba mi sta sulle palle dell’attentato di Bengasi. Il fatto che all’indomani delle uccisioni, dal civile e politicamente corretto Occidente si alzino voci a biasimare chi ha offeso i simboli e la sensibilità dei musulmani.
O si afferma da subito che quei reverenti dementi che bruciano il corano in giro per gli States sono la causa diretta di quanto accaduto alla stregua di registi criminali e da internare che hanno pensato alla genialata idiota di mettere Maometto a leccar figa; e allora si sbatte in carcere chiunque tiri una bestemmia alla volta di qualsiasi stronzo dio monoteista e profeti annessi.Oppure si afferma che non soltanto un manipolo di pazzi esaltati può reagire ammazzando e incendiando, ma che il livello intellettivo dell’intera cultura islamica va identificato con il quoziente di demenza dei pazzi integralisti. Perché se io fossi un credente, più che dalla pellicola in sé mi sentirei offeso da chi si sente in dovere di scusarsi per tredici minuti di demenza pura, manco temesse che anch’io potrei cominciare ad accoppare gente dopo aver visto Brian di Nazareth o L’ultima tentazione di Cristo.
Insomma, ciò che si sta rivelando stomachevole in queste ore è l’affermasi del religiously correct, secondo il quale uccidere un bestemmiatore è una brutta cosa, però anche tu che hai bestemmiato te la sei proprio andata a cercare. Decidiamoci: o la legge degli uomini o la legge di dio! O si crede nella legge del tomahawk o dell'In God we trust. O l'una o l'altra. Perché se vale bisbigliare un God bless US Marines, vale anche urlare Allah è grande e uccidere per asfissia da incendio.
Trovo squallido rilasciare dichiarazioni per scusarsi di aver ferito la sensibilità di qualcuno, quando dall’altra parte ci sono dei fuori di testa che cercano qualsiasi pretesto per rendere sacro scannare la gente. Altrimenti ci si scusa in tempi non sospetti, si arrestano i fomentatori di odio religioso, si oscura il sito del KKK, si mettono fuori legge gli incappucciati ariani. Non ci si scusa dopo che il fanatismo religioso in casa d'altri ha fatto fuori qualcuno. Perché allora non sento dichiarazioni di sentito pentimento, ma l’odore di merda di chi, di fronte al terrorismo religioso, risponde cagandosi sotto. Come codardi sono quelli che non hanno il coraggio di ammazzare senza prima nascondersi dietro un pretesto religioso. Lasciassero la religione a chi si limita a pregare senza necessariamente diventare Militia Christi terrena della Monodivinità di turno.
La teocrazia della curia vaticana se vuole può anche fare culo e camicia con altre testoline dentro le quali una minchia di simbolo vale la vita di una persona. Ma che ci si mettano anche gli stati laici occidentali ad aver cura dei feticci dei criminali fideisti, beh, è una brutta strada. Segno che finché non ci saremo sbarazzati dei nostri simboli crociati negli armadi, non potremo mai sputare direttamente in faccia agli estremismi fanatici e criminali degli altri. Senza prego, senza scuse e senza amen.I fanatici integralisti sono dei pazzi pericolosi e lo sono anche quelli che hanno bisogno di fare e ricevere scuse di sensibilità ferita. Una sensibilità religiosa accettabile, è ben al di sopra di certe idiozie blasfeme su Maometto.
Qua non si tratta di decidere chi è buono e chi è cattivo. Qua si tratta di decidere le regole del gioco Blasfemi contro Assassini. Fissate le regole, o stai di qua o vai nell'altra metà campo e indossi un'altra divisa cerebrale. E la linea di centrocampo non è il Mediterraneo. La separazione netta deve essere tra chi schiera dio titolare con la fascia di capitano, allenatore e pure con ubiquità da terna arbitrale, e chi invece dio e relativi simbolismi non li porta neanche in panchina, lasciandolo fuori dallo stadio delle umane vicende, relegato nello spogliatoio della propria spiritualità.
Su qualunque presunta sensibilità religiosa che non ripudia certi malati di mente, su simboli e narrativa fantasy in nome dei quali ci si sente legittimati ad accoppare la gente, personalmente piscio sopra. O, per rendere più comprensibile ad alcuni il concetto, auguro terra bruciata intorno al diavolo e ai suoi avvocati difensori e giustificatori.In attesa di altri omicidi criminali al prossimo pretesto di blasfemia.
K.
*Linko l'unico contributo trovato su youtube. La parte di testo sotto riportata, non mi riguarda. In particolare non condivido affatto la considerazione che questa sia "la più innocua e blanda delle espressioni di ironia e satira sull'Islam". Questa è una gratuita, volgare, offensiva opera priva del minimo requisito tecnico per potersi definire opera cinematografica. Detesto certi tipi di provocazione, dove un gradasso farabutto tira una molotov standosene al riparo e al sicuro, poi si nasconde lasciando i suoi a crepare nelle fiamme. Ben sapendo che certe stupide e gratuite provocazioni rivolte a certe faune umane possono facilmente causare quello che poi è accaduto. In ogni caso per me la risposta non può essere un linciaggio, e tantomeno le scuse a una sensibilità offesa all'indomani del linciaggio stesso.

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