R.E.M. - "That Someone Is You" [Live in the Studio] from Consequence of Sound on Vimeo.
Dall'album dei REM "Collapse into now", la studio session del brano "That someone is you".
Ma non potevo limitarmi a proporvi un video, no. Porto i REM con me praticamente da sempre e questo è anche grazie ad un amico che mi ha spinto giorno per giorno a cercare qualcosa in più nella musica che già conoscevo e pensavo di aver metabolizzato. E per questo lo ringrazio.
Ecco quindi un'intervista di Michael Stipe a Repubblica, il giorno prima della pubblicazione del loro ultimo lavoro. Qui di seguito trovate solo un estratto, per il resto dell'articolo, cliccate sul titolo del post per reindirizzarvi al sito del quotidiano.
Quali sono stati i momenti più difficili e quelli più felici di Michael Stipe nei R.E.M.? "Nel 1985 ebbi un grande momento di crisi. Non ero sicuro di nulla, di voler far parte di una band, di sopportare le pressioni della celebrità. Ero sfinito, demotivato, triste, depresso. Ora, ripensandoci, fu un momento di riflessione necessario a darmi le motivazioni necessarie ad andare avanti. Fortunatamente non ho tendenze suicide, posso toccare il fondo e risalire senza lasciarci le penne. Artisti più fragili non sarebbero riemersi da un periodo nero come quello - e mi torna di nuovo in mente Kurt. I periodi felici non si contano: ogni mattina quando apro gli occhi sono felice di essere ancora vivo; oggi sono un ottimista, una delle persone più positive che conosca, riesco facilmente a metabolizzare rabbia e depressione".
(Continua su Repubblica.it)
R.