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Rembrandt, l'artista che restituì vita al figlio

Creato il 23 dicembre 2012 da Paciampi
Rembrandt, l'artista che restituì vita al figlioLe mani di un pittore sono la chiave della vita: con il segno di un pennello, con l'impasto dei colori, con una sola traccia veloce possono far nascere dal nulla un intero universo. Fin da giovane Rembrandt ha provato lo sgomento e il brivido di questo potere divino, ha intuito la straordinaria energia e la terribile responsabilità del suo talento.
Cosa sono le mani per Rembrandt se non uno strumento della creazione, il dono che permette di porgere altri doni attraverso il lavoro dei pennelli e dei colori? Quante volte, grazie alle mani, si è sentito davvero pieno di una potenza che non è degli uomini, o forse sì, perché evidentemente è degli uomini creare bellezza, spargere bellezza per il mondo, solo che appartiene a momenti così rari che sembrano il frutto di una grazia piuttosto che della capacità.
Rembrandt, il figlio del mugnaio di Leida, l'eretico della pittura, il grandissimo a cui non è bastata l'arte, se è vero che in molti gli hanno voltato le spalle, che è fallito e ha perso la casa, che le malattie gli hanno falciato un affetto dopo l'altro, non solo Saskia, ma anche Tito, il figlio che è un pensiero costante, il bambino ritratto in tanti quadri, ogni quadro un prodigioso atto di amore.
Non basta l'arte, ma l'arte è comunque speranza e consolazione, è l'orizzonte cui guardare, ostinatamente, è la nave che scioglie gli ormeggi dopo la tempesta. Non basta alla vita, ma è la vita che può andare oltre.
Emerge tutto questo in Lo specchio infranto di Stefano Zuffi (Longanesi), il libro che racconta gli ultimi anni di Rembrandt, la sua storia di perdite e sofferenza nell'Olanda del Secolo d'Oro che è anche l'Olanda delle terribili epidemie di peste.
Fermatevi soprattutto sul rapporto con il figlio e sulla sua sfida più temeraria che un artista possa concepire: adoperare le forme, i colori, la luce per restituire vita alla persona amata che non c'è più. Quante cose ci sarebbero da dire, anche se le domande più importanti restano senza risposta.

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