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Renato Pozzetto: 1979-1985

Creato il 09 luglio 2011 da Paveloescobar
Postato da paveloescobar

Allora eravamo rimasti al 1978. Il Renatone nazionale è un attore comico già affermato nell’ambiente con all’attivo svariati film ma probabilmente il suo periodo più azzeccato e più esaltante sta per arrivare.
Quindi ripartiamo dal 1979, anno importantissimo per il comico milanese e ripartiamo da “Tesoro mio”, film gradevole con un ottimo cast ovvero Johnny Dorelli, Enrico Maria Salerno (entrambi reduci dal bel film “Amori miei”, diretto da sua maestà Steno), Sandra Milo e Zeudi Araya. Il film tutto sommato è riuscito e buona parte del merito va al Pozzetto (qui non protagonista), grazie al quale alcune scene sono molto divertenti. Buona anche la regia di Giulio Paradisi.
E’ la volta di “Agenzia Riccardo Finzi…….praticamente detective”, film divertente, dove interpreta un agente completamente atipico. Qui è affiancato da un bravo Enzo Cannavale. Risate assicurate.
Giallo napoletano”, è un film grottesco, sorretto dalla bravura degli attori ma non altrettanto dalla strana sceneggiatura. Inoltre qui Pozzetto (non protagonista) non miRenato Pozzetto: 1979-1985 sembra al meglio e ci sono tempi morti che fanno addormentare inevitabilmente lo spettatore. Bravo il protagonista Marcello Mastroianni ma non basta per salvare il film. Ma niente paura, a parte questo piccolo stop, le strade del Pozzetto e di Steno si rincontrano per dar vita al film storico, quasi un vero spartiacque nella carriera del comico milanese, “La Patata Bollente”.
Cast perfetto: una delle attrici più brave e più belle, Edwige Fenech, un bravo Massimo Ranieri nel ruolo dell’omosessuale e ovviamente il Pozzetto, stoico e leader degli operai di una fabbrica.
Nota di merito anche per Mario Scarpetta, operaio sardo, emigrato in Lombardia. Film da far vedere nelle scuole, a mio avviso, e che tocca un tema delicato come l'omosessualità in modo simpatico, sempre attuale e avanti di 30-40 anni. Se l’avesse diretto qualche altro regista, se ne parlerebbe molto di più…….

Tirando le somme, credo di poter affermare che l’esplosione cinematografica del comico milanese sia avvenuta nel 1979, grazie soprattutto a  “La Patata Bollente” e da quel momento in poi il Renato ha iniziato ad avere una vera e propria dimensione di tutto rilievo nel panorama cinematografico, in modo netto.
Nel 1980 esce con 4 film: “Sono fotogenico”, “Fico d’India”, “Zucchero miele e peperoncino” e “Mia moglie è una strega”. In “Fico d’India” Steno dirige l’ottima coppia Pozzetto-Maccione in una commedia dai simpatici equivoci. Film che stranamente non avevo mai visto fino all’anno scorso: stranamente perché trattasi di una delle migliori commedie italiane del Pozzetto. In quell’anno viene diretto per la prima volta da Sergio Martino in “Zucchero miele e peperoncino”, un film a tre episodi con protagonisti Lino Banfi, Pippo Franco e lui stesso. Una commedia divertente in cui tutti gli episodi sono particolarmente ben riusciti. In “Mia moglie è una strega”, per la regia di Castellano e Pipolo, il Pozzetto è in coppia con Eleonora Giorgi: è un film non brutto ma non all’altezza di alcuni suoi film precedenti o di quelli che arriveranno negli anni a seguire. “Sono Fotogenico”, diretto da Dino Risi, è un film particolare: in sostanza viene miscelata la comicità con il drammatico ovvero è la storia di un buono a nulla, maniaco del cinema, (interpretato dal Pozzetto) che cerca la strada del successo nel mondo del cinema. A me onestamente, non mi è piaciuto più di tanto, però se qualcuno lo reputa un ottimo film non mi sorprendo affatto, perché comunque lo reputo in ogni caso un buon prodotto. Qui menzione particolare merita Aldo Maccione, veramente ottima la sua interpretazione.
Uno contro l’altro, praticamente amici” del 1981 lo vede in coppia con Tomas Milian e la coppia  funziona. Diretto da Bruno Corbucci, il film fa ridere e non ha punti morti, ideale per passare una serata in spensieratezza. Uno di quei film che non avevo mai visto ne sentito nominare, ma che hanno ridato su Raimovie,  qualche volta negli ultimi dodici mesi.  
Culo e camicia” è un film a due episodi, diretto dal grande Pasquale Festa Campaanile; il primo con il buon Montesano, francamente noioso, il secondo con Pozzetto molto meglio, un episodio più allegro che tiene svegli: Pozzetto interpreta un omosessuale fidanzato da 10 anni. A differenza de “La patata bollente” qui cambia il punto di vista: si vede l’omosessualità da un punto di vista femminile anziché da quello maschile. Entrambi gli episodi durano un’ora. Qui ne avevo dedicato un post. Giusto per farvi un’idea dell’episodio. Se proprio vi è un difetto in questo episodio, sta nel fatto che era meglio farci un film.
Nessuno è Perfetto”, diretto sempre da Pasquale Festa Campanile, lo vede in coppia con Ornella Muti. Il film onestamente è troppo garbato ovvero, in altri termini, è un film con il freno a mano tirato; fa ridere ma potenzialmente poteva far ridere e anche pensare un po’ di più. Carine le musiche di Riz Ortolani. Insieme con “La patata Bollente” e “Culo e Camicia” forma una sorta di trilogia per via dei temi trattati: l’omosessualità e la transessualità.
L’anno 1982 è un anno ancora molto attivo e lo si vede in 4 film. Nel film “La casa stregata” (ottime musiche di Mariano Detto) lo vede in coppia conRenato Pozzetto: 1979-1985 Gloria Guida (una delle ultime apparizioni della storica protagonista dell’ Infermiera di notte) e lo vede mattatore assoluto, in un certo senso il film è tutto su di lui e a tratti anche sul mitico cane alano. Grande bel film a episodi è “Ricchi, Ricchissimi…praticamente in mutande”: personalmente lo trovo esilarante e ogni episodio è riuscito.
Stesso cast diretto dallo stesso regista di “Zucchero, Miele e peperoncino” e grosso modo stesso risultato e forse anche meglio. Inoltre, anche qui, credo ci sia lo stesso cane alano de “La casa stregata”, anche qui straordinario protagonista insieme ad un magnifico Lino Banfi!
Testa o croce” del 1982 è un film a due episodi diretto da Nanni Loi: nel primo episodio c’è Pozzetto che interpreta un prete e che per via di una bottigliata diventerà l’alter ego, mentre nel secondo c’è Manfredi dove interpreta un padre di famiglia che dubita di quale sponda sia il figlio. Esilarante il dialogo fra Manfredi e Maurizio Micheli. Bravi anche Leo Gullotta e Paolo Stoppa. “Porca Vacca”, diretto da Pasquale Festa Campanile, si rivede insieme per l’ultima volta la coppia Pozzetto-Maccione, con la presenza femminile di Laura Antonelli. Il film è ambientato durante la seconda guerra mondiale e miscela il comico (soprattutto dovuto al Pozzetto) al drammatico (dovuto alla Antonelli e al Maccione). A mio avviso, questo tentativo di contaminazione non mi sembra porti a risultati positivi e il film è un po’ strano: insomma non si capisce dove vada a parare. 
Un povero ricco” del 1983 è una commedia rosa. La coppia Ornella Muti-Pozzetto, già vista in “Nessuno è perfetto”, funziona e il film è piacevole nella sua semplicità, con un giusto equilibrio tra dramma e comicità. Nello stesso anno, Sergio Corbucci ridirige la stessa coppia Manfredi-Pozzetto in “Questo e quello”, facendoli recitare insieme in entrambi gli episodi, dando le parti di protagonista al Renato nel primo episodio, mentre nel secondo al Manfredi. A me il film non mi ha emozionato più di tanto e non lo reputo tra i migliori episodi sia della coppia succitata che del bravo regista Sergio Corbucci.  “Mani di Fata” è l’ultimo film in cui Steno dirige Pozzetto. Qui si riforma la coppia Giorgi-Pozzetto, la storia è carina (forse più attuale oggi che a quell’epoca) e tutto sommato ben confezionata.
Verso la metà degli anni 80 escono al cinema due film storici del comico milanese: “Il ragazzo di campagna” e “E’ arrivato mio fratello” per la regia di Castellano e Pipolo. Nel primo interpreta un quarantenne campagnolo che decide di andare a vivere in città: gag geniali, ormai entrate nella cultura generale di tutti noi (basti pensare al Tac!!!!) nate dal contrasto tra il mondo della campagna e il mondo della città. Nel secondo interpreta un maestro sfigato, mal sopportato da tutti e deriso anche dai suoi alunni. L’arrivo di suo fratello gemello gli creerà dei problemi ma paradossalmente gli cambierà la vita in meglio! In entrambi i film, sceneggiature simpatiche, a tratti perfette, però forse, se c’è qualche lieve difetto si riscontra nella regia, in particolare nel film dei gemelli.
Con “Lui è peggio di me” del 1985 ritorna a duettare con Adriano Celentano: la coppia funziona come nel film “Ecco noi per esempio” e la storia si basa essenzialmente sulle loro gag. Insomma la storia è proprio esile ma ben congegnata e lo consiglio ai fan di Pozzetto e Celentano. Che credo, non siano pochi…Renato Pozzetto: 1979-1985
Il post finisce qui, all’anno 1985. Credo che il prossimo post sarà una filmografia consigliata, da parte mia ovviamente (ognuno poi può fare una sua filmografia), del Pozzetto dal 74 all’85, una sorta di sommario di questi ultimi due post.
Renato Pozzetto: 1979-1985

Ps verso la fine di “Lui è peggio di me” si intravede per un attimo in ascensore Gennaro, futuro e storico personaggio di Mai dire goal degli anni 90, nel periodo migliore di quel programma. 

 


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