- Anno: 2014
- Durata: 95'
- Genere: Drammatico
- Nazionalita: Francia
- Regia: Julie Lopes-Curval
Al Rendez Vous Nuovo Cinema Francese il pomeriggio di domenica 12 aprile, ultimo giorno della rassegna, ha offerto uno sguardo al femminile sulla vita e sui sentimenti con Le Beau Monde di Julie Lopes-Curval e con Fidelio L’Odyssèe d’Alice di Lucie Borleteau, Pardo per la migliore interpretazione femminile all’ultimo Festival di Locarno. Le Beau Monde è la storia della giovane Alice che nel tentativo di realizzare il suo sogno si ritrova ad affrontare tematiche legate alla sua estrazione sociale e al ruolo dell’arte e dell’artista nella società contemporanea.
Sinossi: Alice (Ana Girardot) vive in una piccola cittadina di provincia e sogna di entrare in una prestigiosa scuola di moda; un giorno, nella pasticceria dove lavora, si imbatte in Agnès (Aurélia Petit) una ricca ed elegante signora che rimane affascinata dal maglione della giovane Alice e la aiuta ad entrare nella scuola parigina di moda. Il maglione di Alice è nato dall’inventiva della giovane: prende vecchie maglie ne ricava la lana che poi tinge e riutilizza per farne nuove; figlia di una famiglia operaia Alice si ritrova a Parigi e approfondisce la conoscenza del giovane Antoine (Bastien Bouillon), figlio di Agnès, che l’aiuta a trovare una sistemazione nei pressi dell’anziana madre di un suo carissimo amico. Antoine studia alla scuola di management con scarsa voglia; il suo sogno è quello di diventare fotografo. Lascia la scuola di management per dedicarsi al suo progetto personale e inizia una relazione sempre più coinvolgente con Alice, che prosegue nello studio, con qualche difficoltà ma sempre con grande passione. Anche Antoine si dedica con passione alla fotografia suscitando l’irretimento della madre, che vorrebbe il figlio ben inserito nella cornice alto-borghese di apparenze e ipocrisia. Le idee di Antoine sulla società a cui appartiene si scontrano spesso con Alice, che non ha avuto le possibilità del fidanzato e la cui madre è stata licenziata dalla fabbrica dove lavora. Antoine è sempre più travolto dalla fotografia e le sue assenze iniziano a pesare ad Alice, che fa esercizio di questa solitudine per fortificarsi. La continua attesa di Antoine la spinge a lavorare sempre bene e meglio, affinché lui torni e sia sempre più fiero di lei. La specializzazione in ricamo che ha intrapreso nella sua scuola la accomuna ad una moderna Mathilde che ricama all’infinito nell’attesa che il suo compagno ritorni; l’accostamento alla figura di Mathilde avviene grazie ad Harold (Sergi Lopez), amico stretto della madre di Antoine, creatore di aromi e profumi, che dopo il diploma prende Alice a lavorare con se. Dopo aver posto fine alla storia tra lei e Antoine, Alice lo rintraccia per incontrarlo di nuovo e per accorgersi che durante il loro amore si sono dati forza e passione a vicenda e questo li ha spinti a farsi strada nel mondo e a realizzare i propri sogni.
“Non serve a niente essere sempre contro. Ci vuole un pensiero forte, altrimenti è pigrizia.”
Recensione: Sullo sfondo della storia d’amore di Alice e Antoine e delle rispettive crescite professionali che si intrecciano con la loro appassionata relazione, si trattano tematiche legate alla questione sociale e al ruolo dell’arte.
Antoine non sopporta il mondo da cui proviene – “il tacito patto dell’alta borghesia: ognuno ha merito, ma non è vero, ognuno si appoggia all’altro”- e decide di dare un taglio ai progetti che i genitori avevano per lui ma Alice, durante una delle loro conversazioni le si scaglia contro dicendo di non capire tutte quelle sue resistenze e di essere a conoscenza soltanto della situazione della sua famiglia, alle prese coi licenziamenti dalla fabbrica; un altro momento in cui Alice punterà il dito contro il compagno sarà quando Antoine espone le foto scattate agli amici e ai familiari della stessa Alice; la mostra avviene in un tipico ambiente radical-chic dove tutti sono intenti ad ammirare le foto scattate nella piccola cittadina, ma è un ammirazione puramente manierista e di circostanza, incapace di indagare la realtà sociale dove sono state scattate. Antoine si rende probabilmente conto di quanto accaduto e cerca di andare oltre e impegnarsi sempre di più nel lavoro di fotografo, portando avanti quella sua convinzione iniziale “l’arte a che serve? Stimola il pensiero”.
Anche Alice andrà avanti per la sua strada, dapprima nell’attesa del ritorno di Antoine e poi, nonostante la sofferenza del distacco, pervasa da una nuova forza, quella di andare avanti coi propri sogni i propri progetti e il duro lavoro e il bagaglio di una storia d’amore che, seppur finita, l’ha fatta maturare e andare da sola nel mondo.
Anna Quaranta