In questa parte del mondo, ormai poco abituata ai bambini, tante tra le persone che non li hanno sentono fastidio, e tanti di quelli che li hanno, li chiedono veramente troppo e li danno cose che a loro non servono a scapito di quelle che occorrerebbero per farli crescere felici, per poi non capire come mai, una volta cresciuto questo bambino affiderà i genitori in difficoltà a qualsiasi altro tranne lui stesso.
Una cosa mi è molto sorpresa quando sono venuta a vivere qui, e non voglio abituarmici: spesso i bambini vengono tenuti in carrozzina per non viziarli, quando il posto naturale dove stare sarebbe a contatto con la mamma, in braccio. E anche le nurseri in ospedale ti consigliano di mollarlo subito dopo averlo allattato perchè altrimenti si abituano alla bella vita e vogliono solo te.
Dopodichè vengono seduti sui passeggini a volte fino a 4 anni ed oltre, quando sarebbe il momento di imparare a camminarci accanto, e cosí sviluppare i loro muscoli e la loro mente, imparando come muoversi per strada, come salire una scala, come inciampare e non cadere, e come cadere della forma migliore. E mentre vanno nei passeggini, di inverno coperti con mini piumoni di modo che non li si gelino le gambe, legati a dovere, spesso li viene dato un biberón di cammomilla, un biscotto, qualcosa che li faccia stare buoni.
Le interazzioni che si sentono tante volte sono soltanto un milliardo di “bravo” (che ripetuto tante volte qualsiasi lo sentirebbe come una presa in giro) oppure: “come si dice? “Gra-zieee” e “Per favore”" perchè e molto imporante che siano educati prima ancora di poter parlare e di poter capire cosa stanno dicendo.
Li si porta al parco, ai giardinetti, perchè è doveroso farli prendere aria buona, ma non devono tocare niente, non devono giocare con la terra ne sporcarsi i vestiti. Meglio anche se giocano da soli, perchè gestire i rapporti con li altri bambini è troppo impegnativo, bisogna sempre mediare perchè litigano per lo stesso gioco, e se uno alza la mano la cosa può finire in una educatissima rissa tra le mamme che si danno a vicenda l’ordine di “educare meglio tuo figlio”, che ha magari un anno e mezzo!.
Se piove non bagnarsi, bagnetto ogni giorno, non urlare, non saltellare, non frignare, non fare capricci, copriti la bocca quando tossisci (tutto l’inverno, visto cosa respiriamo), tante formule di cortesia, e nei casi più disperati, se non fanno quello che dovrebbero, domande che iniziano con: “Ma sei cretino?, adesso le prendi”. “Non correre troppo perchè sudi” e “non arrampicarti perchè cadi”.
Alcuni condomini dichiarano in assamblea il fastidio che li produce sentire giocare i bambini in cortile, non sono graditi in ristoranti, casa di amici e alcuni hotel, e verrai nascosta in qualche sotto scala se oserai allattare, perchè quella tetta sarà più oscena di tutte le altre che vedi in esposizione ogni giorno.
Forse tu sei una mamma in questa linea, forse no, e comunque sia io ti capisco. Capisco che uno cresce i bambini in base a modelli che ha in testa senza saperlo, li acudisce come ha visto da piccola acudire fratelli, cugini, vicini. E vedo che in questa società è normale arrivare a 40 anni senza essere mai stato a contatto con un neonato. Quindi posso sinceramente capire le difficoltà, il bisogno di affidare le decisioni e le cure a uno “esperto” a qualcuno che sappia più di te, quando la verità è che se ti lasci andare, nessuno sa meglio di te cosa serve a te e al tuo bimbo.
L’Europa invecchia, e ci credo. E’ stata complicata troppo una cosa che doveva essere naturale, fisiologica, tramandata, e vissuta in modo colettivo, dove i figli sono un po’ di tutti, dove ricevono amore e cure da una gruppo di amici e parenti. E stata caricata di lozioni, creme, seggiolini, seggioloni, culle fisse e da campeggio, carrozzina, passeggino, umidificatore, ecc ecc.
Ma voglio andare oltre il capire.
Voglio fare qualcosa per vedere bambini più felici. Dove non mancano il cibo ne i vestiti, dovrebbero solo giocare e ridere, litigare e fare pace, imparare a stare insieme, essere gelosi, e negoziare, sbuciarsi le ginocchia, e farsi coccolare per questo, sentirsi protetti al nostro fianco, sentirsi amati dal nostro sguardo, sentirsi adeguati, perchè lo sono, siamo noi che a volte siamo esauriti, loro sono nel giusto, perchè se non li abbiamo ancora spenti del tutto, fanno i bambini.
Voglio che tutti possiamo dare a loro alcune semplici regole, chiare, definite, limitate, dei “No” che facciano da contenitore, da limite di un mondo nel quale possano sentirsi liberi e protetti. Voglio che siamo capaci di sostenere questi limiti perchè non abbiamo più sensi di colpa. Perchè magari lavoriamo, ma il tempo che passiamo con loro è così bello, così ricco, siamo talmente presenti in quei momenti, che non ci sentiamo in colpa, bensí sentiamo il desiderio di passarne ancora di più.
Voglio che nessuno abbia paura di coccolare e acudire i propri figli…non è vero che crescono viziati, o che non saranno indipendenti, o che lo farai mammone, o che dopo non potrai mai lasciarlo perchè sempre vorrà te. Non diventano insicuri o dipendenti per troppo amore, semmai il contrario.
Sappi che un bimbo di uno, due, tre, cinque, sette, nove anni, non è “grande”! a nessuna età. È sempre un bambino, capace, ad ogni età, di fare e di capire cose diverse, e con sempre una grandissima sensibilità, con un mondo dentro di intense emozioni che tu potrai aiutarlo a capire e gestire.
Basta una semplice regola per iniziare ad essere migliori genitori: trattiamoli come vogliamo essere trattati noi, e non facciamo a loro cose che a noi non piacerebbero.
Nella foto qui a sinistra c’è un libro che ho letto più volte, e che ti consiglio vivvamente, si chiama “Besame Mucho” di Carlos Gonzales.
Saró felice di sapere come la pensi, di poter aprire un dialogo su questo argomento, lasciami un commento.
Alla prossima