“Quando hai un disoccupato non devi fare una battaglia ideologica sull’articolo 18 ma devi fare in modo che trovi un lavoro”, ha detto il Premier, che ha aggiunto: “Non è il reintegro la soluzione dei problemi. È una battaglia ideologica della sinistrai. L’imprenditore non è uno cattivo, deve avere diritto di lasciare a casa”.
Sulle opposizioni alla riforma, ribadisce che la mediazione non va fatta con la minoranza del PD ma con i lavoratori. Come a dire che ora la necessità primaria è la tutela dei lavoratori e che non importa se per raggiungere l’obiettivo dovrà passare sul cadavere dell’articolo 18 e dei “nemici” di sinistra. Renzi è disposto a tutto pur di uscire dalla crisi e sogna una “sinistra che dà un’opportunità, non quella degli opportunisti. Non quella che gode al pensiero di stare inchiodati al 25% e gode a parlare fra di noi e non degli italiani”.
Il piano del governo prevede poi l’abolizione dei Cocopro e Cococo, ossia tutte le forme di collaborazione che negli anni non hanno fatto altro che generare precariato. L’obiettivo è creare un mercato flessibile e libero attraverso una riforma che possa sopravvivere per i prossimi 30 anni.
Per quanto riguarda la copertura, il premier assicura:“I soldi ci sono. La legge di stabilità avrà un miliardo e mezzo per i lavoratori che non hanno garanzie. I soldi si trovano, li abbiamo già individuati. Ne ho parlato con Poletti e Padoan questa mattina”
Infine, non risparmia una frecciata ai sindacati: “Il sindacato è l’unica impresa che sta sopra i 15 dipendenti e non ha l’articolo 18. È il sindacato, che poi ci viene a fare la lezione”