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Renzi a Strasburgo: rassegna stampa da Zerbinolandia

Creato il 03 luglio 2014 da Alessandromenabue

Giornata di festa quella di ieri per l'incantato mondo di Zerbinolandia. L'amatissimo sommo leader Matteo Telemaco Medioman Renzi - affettuosamente ribattezzato dal suo popolo Mediorenz - si è recato in quel di Strasburgo per inaugurare il semestre europeo da lui presieduto. Lo ha fatto con un appassionato discorso che non solo ha incantato i suoi connazionali ma l'Europa tutta: cinquecento milioni di persone sentimentalmente connesse (cit. Francesco Nicodemo) con Mediorenz. Le parole del sommo leader sono state riportate questa mattina da tutti gli organi di stampa della libera e mai ruffiana informazione di Zerbinolandia e i commenti sono stati in generale positivi e privi - come si conviene - di adulatori eccessi.

Renzi a Strasburgo: rassegna stampa da Zerbinolandia

Novantadue minuti di applausi (cit.) "E' un Matteo Renzi a metà tra l'aulico e il pop, tra la cultura classica e la realtà 2.0, quello che strappa 7 applausi a scena aperta e un lungo, corale applauso finale. [...] Mano in tasca, commosso come ammetterà poi con Bruno Vespa, e nello stesso tempo guascone. Bravissimo a coniare slogan [...] a Bruxelles si presenta in abito blu monopetto e cravatta in tinta, secondo i consigli sul look dispensati niente di meno che da Giorgio Armani. (Alessandra Costante, Il Secolo XIX)

Come Roosevelt? "A Strasburgo Renzi ha fatto un discorso dei suoi: fluido, diretto, poco formale. Ha parlato a braccio, seguendo appena una traccia scritta, per poco più di venti minuti. E in quei venti minuti ha condensato, come sua abitudine, slogan efficaci, proponimenti sensati e immagini suggestive. [...] Il piglio era quello, assertivo e ispirato, tipico del leader vincente che lancia il suo new deal". (Giovanni Sabbatucci, Il Messaggero)

Ce lo chiede Piersilvio. "Era dai tempi di Berlusconi, e della sua lite con Schulz, che non si vedeva un italiano reagire all'arroganza tedesca e dei paesi del nord. [...] Al diavolo il protocollo, fuori i soldi e basta manfrine. [...] Su questo punto la penso esattamente come Piersilvio Berlusconi che l'altra sera, a sorpresa, si è pubblicamente augurato che Renzi ce la faccia a raddrizzare il paese". (Alessandro Orlok Sallusti, Il Giornale)

Analisi letteraria. "Il Renzi-Telemaco in trasferta a Strasburgo, di fronte al Parlamento europeo appena eletto e al gran completo, non ha deluso. Chi si aspettava, come molte altre volte, un premier con il cappello in mano a elemosinare qualche aiuto per la sua patria sfortunata, si è dovuto ricredere e molto in fretta. Dicono che Renzi abbia steso di persona il suo discorso, senza aiuti. Ed è anche possibile: lo stile era il suo, diretto, immediato. Solo qualche citazione colta, qui e là, giusto per far vedere che in fondo siamo un paese di grande civiltà". (Giuseppe Turani, Quotidiano Nazionale)
Matteo, l'ardimentoso. "E così Matteo Renzi anche stavolta parla a braccio, con il consueto esile canovaccio, guarda a destra e a sinistra con grande sicurezza, gli scappa la solita mano in tasca, che poi cerca di riportare saldamente ad afferrare il leggio come per impedirsi di lasciarla andare, e si muove con massimo agio tra citazioni massime (Aristotele e Dante, Pericle ed Enea, il Colosseo e il Partenone) e citazioni minime. [...] Un colpo da maestro di Matteo-il-comunicatore. Il più giovane premier italiano di sempre che dentro ad una delle istituzioni della vecchia e ingessata Europa, tutta tecnocrazia e cavilli, il regno dei burosauri e dei procedimenti ipercomplicati, ha l'ardire di mettere da parte i richiami all'ortodossia (nel senso letterale di metterli in una carpetta) e di provare a risvegliare il sogno europeo. Dopo l'incubo della crisi, Matteo il nuovo coach dell'Europa è lì a dire che il sogno di una comunità di popoli non si è ancora dissolto". (Elisabetta Gualmini, La Stampa)
Tacete, cinici! " Il discorso di ieri del premier Matteo Renzi a Strasburgo mi ha colpito moltissimo. Non vorrei osservarlo da una prospettiva strettamente politica, e vorrei anche, per una volta, che i cinici di turno - che trovano difetti in tutto e hanno tradotto il sarcasmo in una visione del mondo - tacessero un istante" . (Paolo Di Paolo, l'Unità)
E tacciano anche gufi, rosiconi e tutti gli uccellacci guastafeste del magico reame di Zerbinolandia.


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