Renzi è già in campagna elettorale, ma alla Direzione Pd non assumerà posizioni di contrasto, nonostante i suoi propositi siano in senso opposto rispetto a quelli di Bersani. Il Sindaco punta “ad aver ragione”, a non far cambiare idea a chi, nel bene o nel male, lo rimpiange o lo invoca: rompere adesso sarebbe controproducente. Renzi darà segno di adeguarsi alla linea di Bersani, escludendo la propria partecipazione a qualsiasi esecutivo e preparando una manovra diretta contro il M5S, o, meglio, contro Grillo. In caso di fallimento – molto probabile – del mandato esplorativo di Bersani e dell’ipotesi di governo tecnico, il Sindaco chiederà primarie rapide e si presenterà come candidato non tanto del centrosinistra, quanto del Pd più i soggetti che aderiranno al programma e al progetto. L’obiettivo per Renzi è lavorare internamente laddove gli elettori di centrosinistra esterni al partito, gli indecisi non direttamente coinvolti e i tesserati più ingenui del Pd non riescono a vedere o non vogliono vedere. In sostanza, restare una risorsa non bruciata mentre Bersani e il partito attorno a lui rischiano di assumere forme diverse: il primo grande ostacolo che il rottamatore dovrà superare sarà la resistenza della guardia turca, quindi si tratterà di capire quanto gli convenga esporre il fianco sinistro. Sarà il prossimo futuro a mostrare se si tratti di cinismo, coraggio, lungimiranza o incoscienza.
Beniamino Franceschini