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Renzi al Sud: tra avanguardia e contestazioni

Creato il 14 agosto 2014 da Nicola933
di Mario Marrandino Renzi al Sud: tra avanguardia e contestazioni - 14 agosto 2014

Renzi Come da programma, il pellegrinaggio italico di Renzi continua e la tappa di oggi è Napoli, per poi recarsi a Bagnoli, Reggio Calabria, a Gela e Termini Imerese. Come un importante messaggero si fa presentare in anticipo, con tutte le sue intenzioni, tramite una lettera aperta al quotidiano Il Mattino, in cui parla di “dieci grandi progetti” per rilanciare il Sud Italia.

La prima tappa, che è stata anche citata da un tweet del premier, premia l‘azienda Kfora di Ponticelli. Questa azienda napoletana produce elicotteri leggeri tecnologicamente all’avanguardia e Renzi ha espresso il suo orgoglio, con finta modestia, su un’azienda che a livello mondiale potrebbe essere un vanto o un elemento molto competitivo:

Renzi al Sud: tra avanguardia e contestazioni
“Vergogna, vergogna!”. Slogan di disprezzo provenienti dal sit in tenutosi innanzi alla Città della Scienza, l’altra tappa del tour partenopeo . Il gruppo di manifestanti appartenenti all’associazione “La Terra dei Fuochi”, ha atteso il premier, accogliendolo con fischi e striscioni. “Come Schettino ha affondato la Concordia, cosí Renzi affonda l’Italia”. “Siamo qui per ricordare al capo del Governo che tuttora migliaia di cittadini fronteggiano il vero problema della Terra dei Fuochi. Il decreto di 8 mesi fa convertito in legge non è servito a frenare il fenomeno”.


Ma il presidente del Consiglio non si lascia scoraggiare dai leoni della “Terra dei Fuochi” e insieme al presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, e al sindaco di Napoli, de Magistris, firmano l’accordo per la ricostruzione della Città della Scienza (distrutta da un incendio nel marzo 2013) e la bonifica di Bagnoli. “La Città della Scienza è un investimento che vuole dimostrare che noi come Stato, come governo, crediamo in Napoli” e vediamo il progetto, per il quale saranno investiti 34 milioni di euro, “come un’occasione di crescita economica”.
Diverse altre dichiarazioni trattano dello sviluppo, dell’incentivare il Sud e soprattutto di spronare il popolo. “La crescita non si fa abbassando i salari con la motivazione che saremmo più competitivi” e ancora, la soluzione “non è giocare alla meno peggio, ma scommettere sul capitale umano”. Poi un appuntamento, ogni tre mesi il governo sarà a Napoli, Reggio Calabria e Palermo, per fare il punto sulla spesa dei fondi Ue e sulle situazioni aperte. Il prossimo appuntamento è il 7 novembre” ed infine un appello, diretto al caloroso popolo del sud: Uscire dalla cultura della rassegnazione e anche dalla cultura delle delega. Il governo c’è, niente alibi. Non scappa e fa della questione meridionale la questione sulla quale recuperare la competitività”.
Si parla poi di economia e sull’Ue, che agli occhi di molti possono essere le note fragili di qualunque tipo di dibattito, ma Renzi dice la propria: “Ho visto in questi giorni scenari inquietanti sull’Italia per aver fatto meno 0,2 di pil. Stamattina vedo che anche la Germania fa meno 0,2. Io farei a cambio volentieri in termini di dimensioni economiche, ma non è la percentuale dello ‘zero virgola’ che fa la differenza, ma è il clima di rassegnazione nell’opinione pubblica, di chi pensa, a cominciare dalle classe dirigenti, che tanto non cambierà mai”. 
Per Renzi, l’Italia ha tutte le carte in regole per essere “guida in Europa e trascinare l’eurozona fuori dalla crisi”. Tutti però devono “fare la propria parte con convinzione e determinazione” per conquistare “la leadership in Europa”.


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