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Renzi e gli evasori fiscali: peggio di Berlusconi & Tremonti

Creato il 22 novembre 2014 da Tafanus

Il Fisco apre agli evasori che si ravvedono. Condono per le slot machines illegali. Verso l'abolizione dello scontrino fiscale. Quadruplicati i limiti perchè i reati fiscali abbiano rilievo penale (di Roberto Petrini - Repubblica)

Renzi-tremonti

Il Fisco allarga le maglie nei confronti degli evasori. Da una parte c'è l'esigenza di spingere sul pedale del «fisco amico » ma dall'altra il sistema sanzionatorio e penale nei confronti degli evasori si allenta. La legge di Stabilità, il più importante provvedimento economico dell'anno, all'articolo 44, commi 11-18, prevede una rivoluzione del «ravvedimento operoso».

L'istituto è ben conosciuto e utilizzato dai contribuenti: chi omette di dichiarare o evade il fisco con una dichiarazione infedele del proprio reddito imponibile, attualmente ha tempo un anno per ravvedersi, pagare sanzioni fino al 12,5 per cento più gli interessi. Ad una  condizione: il ravvedimento deve essere spontaneo, frutto di un ripensamento e della autonoma voglia di mettersi in regola con il fisco per evitare guai peggiori.

Con l'articolo 44 le cose cambiano: si potrà fare il ravvedimento anche se la Guardia di Finanza è già entrata in casa o nei propri uffici per un accesso (richiesta di un documento), una ispezione (richiesta di alcune carte) o di una vera e propria verifica. Solo di fronte alla notifica di un accertamento, dunque quando l'evasione è conclamata, non si potrà ricorrere al ravvedimento.
Sempre nella legge di Stabilità il Tesoro è pronto a presentare un emendamento per modificare la stretta fiscale sulle slot machine il cui gettito era stato definito incerto da più parti. Al suo posto arriverà una sanatoria, da 500 milioni, per le slot non autorizzate che emergono dal nero (con pagamento di una tantum e 2 anni pregressi) e altri 500 milioni per le slot scollegate.
Naturalmente a fronte di questo fisco «dal volto umano», perseguito anche con l'operazione della denuncia di redditi on line, ci sono anche strette sostanziali contro l'evasione: «Basta con gli scontrini, arriva la tracciabilità, l'Agenzia delle entrate non sarà più un avvoltoio», ha ripetuto ieri il presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Ma intanto la depenalizzazione avanza: la prossima settimana con tutta probabilità saranno varate le due deleghe per dare certezza all'abuso di diritto e per depenalizzare (come prevede la delega) reati meno gravi come l'omessa dichiarazione e la dichiarazione infedele (oggi si rischiano da 1 a tre anni) se l'imposta evasa è superiore ai 50 mila euro. L'obiettivo è di portare la soglia molto più in alto, fino ai 200 mila euro. Una linea condivisa anche dalla direttrice dell'Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi che ieri in Parlamento ha definito «irrealistica » l'attuale soglia dei 50 mila euro oltre la quale scatta la sanzione penale.
Echi di questa vicenda si ripercuotono anche sul provvedimento che prevede il rimpatrio dei capitali dalla Svizzera in discussione al Senato: chi si autodenuncia (voluntary disclosure. Sic. Continua il provincialismo di Coso. NdR)) paga tutto ed evita le sanzioni penali (tranne la falsa fatturazione), ma nel provvedimento è previsto lo stesso trattamento anche per chi ha costituito una provvista in nero in Italia, non rimpatria nulla ma evita il reato penale. La barriera potrebbe essere l'introduzione del reato di autoriclaggio, chiesto da più parti: chi utilizza la provvista in nero incappa nel penale, ma dalla discussione il perimetro è uscito limitato. L'autoriciclaggio scatta solo per chi occulta i fondi e non per chi li utilizza per fare la bella vita. La partita dell'evasione fiscale si riapre a partire dal Parlamento incrociando anche la legge di Stabilità.

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