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Renzi, l’eredità – esentasse – di Berlusconi e altri sonetti di Jena Camuna

Creato il 24 settembre 2015 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

DSC00386Certo che Renzi c’ha un culo sfondato,
lui che di suo non era mica ricco:
per magia di un alchemico alambicco
si ritrovò l’erede designato

di Silvio Berlusconi mentre a picco
costui colava, solo e abbandonato
dai suoi e pure dall’elettorato.
Matteo ringraziò e disse: “Mi ci ficco!”

In virtù di cotale successione,
trascurando sì e no qualche dettaglio,
prosegue la Crociata del Silvietto

per riformare la Costituzione,
imponendo ai telefoni il bavaglio.
E senza che qualcuno l’abbia eletto.

La Storia sgretola i muri

Cortina di ferro, Cortina di bambù.
Muri di mattoni, muri di cemento
lasciati ai posteri come documento
di odio e divisioni che non ci sono più.

Sognavano i folli di fermare il vento,
di mettere briglie a popoli e tribù.
Chi agiva nel nome, per conto di Gesù
e chi propugnava del Sole l’avvento.

Vinse l’Umanità, crollarono i muri,
caddero barriere si strinsero patti.
La guerra si sgelò, l’Uomo rinato

gridò la speranza nei tempi futuri.
Impose il Progresso strumenti più adatti:
muri più leggeri, di filo spinato.

Calderoli s.n.c.: il top degli emendamenti

Calderoli, l’ex ministro leghista,
pare che abbia nel sangue argento vivo.
Non sta mai fermo, è sempre iperattivo:
una ne fa ma cento ne ha già in lista.

Adesso si è prefisso l’obiettivo
di finir nominato, in bella vista,
nel Guinness dei primati, come artista
di emendamenti il più propositivo.

Ha investito miliardi di neuroni
per creare l’algoritmo perfetto
che li generi senza il suo intervento.

Come una raffica di polluzioni
che di sperma moltiplichino il getto.
L’hanno accolto i Primati a cuor contento


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