di Giuseppe Leuzzi. Non c’è dubbio che l’Italia debba andare con la Germania, con la quale ha il rapporto economico più stretto, e quasi una simbiosi, oltre alla vicinanza politica. Lo potrebbe anche agevolmente: la Germania è governata dai cristiano-democratici, l’Italia dal partito Democratico, ma è un Pd da qualche tempo molto democristiano. All’Italia per di più converrebbe: seguire l’esempio tedesco su come si fa politica in Europa e attraverso l’Europa. Ma ecco che Renzi attacca la Germania. Mentre il “Corriere della sera”, sostenitore di Renzi, e un po’ anche del mangiatedeschi Salvini, si professa tedescofilo. Filotedesco a priori, anche nelle cose che la Germania non fa bene, o fa male.
Federico Fubini ha gratificato i lettori l’altra settimana con una serie di interviste a tedeschi non illustri sulle cose italiane e europee, quasi autorità cadute dal cielo. Questa settimana la galleria del “famolo tedesco” la apre Danilo Taino. Che santifica invece le banche, quelle tedesche.
Non è vero che il governo tedesco ha aiutato le sue banche per 270 miliardi (duecentosettanta miliardi…). No, le ha aiutate per 144 miliardi: 64 per ricapitalizzazioni, 80 per asset relief, per liberare le banche dai crediti incagliati. Che non è poco come sembra, è il 5, 3 per cento del pil, calcola lo stesso Taino – uno sproposito.
L’Italia ha aiutato le banche solo per 7,5 miliardi – che poi si è fatti restituire, ma sorvoliamo. Ma si è limitata, insinua Taino, solo “per vincoli di bilancio”, cioè perché non aveva i soldi. Non perché Bruxelles lo impedì, e lo impedisce. E comunque, conclude Taino, non ci sono paragoni: le fidejussioni a favore delle banche, che erano salite fino a 140 miliardi in Germania, e a 86 in Italia, sono ridotte a 3 in Germania, mentre restano a 82 in Italia. Ci sono effetti, a Milano o al “Corriere della sera”, senza causa. Senza contare che l’Italia non ha potuto fare asset relief nemmeno per 80 milioni.
Renzi, ricapitolando, ha conquistato “Milano”, che il “Corriere della sera” esprime e rappresenta, che gli dedica ogni giorno numerosi robusti pistolotti. Glieli dedica anche alla campagna prenatalizia contro la Germania. Ma incensando ogni giorno la Germania più monopolista e aggressiva. Renzi fa ammuina? Il “Corriere della sera” fa l’agente provocatore? O non è sempre la “Milano” del “paese di merda”, da governare attraverso la crisi? Dovendosi tenere Renzi, “Milano” non rinuncia ad affondare l’Italia.
di Giuseppe Leuzzi. Non c’è dubbio che l’Italia debba andare con la Germania, con la quale ha il rapporto economico più stretto, e quasi una simbiosi, oltre alla vicinanza politica. Lo potrebbe anche agevolmente: la Germania è governata dai cristiano-democratici, l’Italia dal partito Democratico, ma è un Pd da qualche tempo molto democristiano. All’Italia per di più converrebbe: seguire l’esempio tedesco su come si fa politica in Europa e attraverso l’Europa. Ma ecco che Renzi attacca la Germania. Mentre il “Corriere della sera”, sostenitore di Renzi, e un po’ anche del mangiatedeschi Salvini, si professa tedescofilo. Filotedesco a priori, anche nelle cose che la Germania non fa bene, o fa male.
