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Renzi pescatore “in English” al World Economic Forum: “CARPE DIEM. Cogliamo l’att… pardon, le carpe, adesso! Let’s go carp fishing today not tomorrow! Carpe-diem means exactly that!”.

Creato il 21 gennaio 2015 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

800px-Common_carpAnd if you believe I am joking here is the original version…

Stavolta nessuna traduzione:

too many jokes coming to my mind!

“Carpe diem” – Al di là delle banalizzazioni il vero significato dell’espressione di Orazio

“Carpe diem”, “afferra il giorno”: in questa frase si compendia la visione della vita del poeta Orazio, vissuto all’epoca dell’imperatore Augusto, contemporaneo di Virgilio (di cui fu grande amico) e compreso in quel gruppo di artisti e poeti che fu protetto e sostenuto da Mecenate. La frase oggi è spesso banalizzata e utilizzata in modo inappropriato nel senso di “approfitta dell’attimo fuggente, goditi la vita, non lasciarti sfuggire nessuna occasione di appagamento”, ma nel suo contesto originale non è un semplice invito a godere spensieratamente l’effimero: essa ha un valore più sfumato e sottintende un orizzonte culturale complesso. Cercheremo qui di precisarne il senso. Innanzitutto è opportuno collocare la frase nel suo contesto originario, un breve componimento dedicato a una donna, Leuconoe (nome chiaramente fittizio: in greco significa ‘mente candida’) e contenuto nel primo libro delle Odi (Carmina). Ne diamo una versione fedele: «Tu non chiederti, non è lecito saperlo, quale fine abbiano riservato gli dèi a me e quale a te, o Leuconoe, e non tentare gli oroscopi babilonesi. Come sarà meglio accettare tutto ciò che verrà! Che Giove ci doni molti inverni o che ci conceda come ultimo quello che ora fiacca il mare Tirreno su opposti scogli, sii saggia (sapias), filtra i vini, e, nel breve spazio della vita, tronca una speranza lunga. Mentre stiamo parlando, il tempo invidioso sarà già trascorso: cogli il giorno, affidandoti il meno possibile al successivo». (Carmina I 11). Il verbo carpo significa ‘afferrare, strappare’, e si usa primariamente per indicare l’atto di cogliere un fiore: viene poi usato in senso traslato in un numero elevato di contesti nel senso di ‘cogliere, non lasciarsi sfuggire’ (cogliere un ricordo, per esempio): e siccome i fiori vengono colti per assaporarne il profumo e in sostanza per provare una sensazione piacevole, il verbo si presta anche a un uso metaforico, e assume il valore di ‘provare una sensazione di benessere, di gioia’, non necessariamente momentanea: Catullo, un poeta di poco precedente a Orazio, usa l’espressione carpere aetatem nel senso di ‘trascorrere la vita’ (illic mea carpitur aetas, ‘lì si svolge la mia vita’) e Virgilio scrive mollis sub divo carpere somnos, ‘abbandonarsi a placidi sonni sotto il cielo’. Se l’invito carpe diem costituisce la conclusione dell’ode, non si deve dimenticare né che esso è completato da una frase che richiama la precarietà umana né che il centro ideale del componimento non è qui, ma nel sapiascollocato circa a metà. Il lettore che può accedere al testo originale noterà che l’invito finale è preceduto da due altri inviti: il ‘non chiederti’ iniziale e un invito più sfumato al centro del componimento (sapias, congiuntivo, con un’espressione quindi meno forte dell’imperativo carpe), seguito da due precisazioni: la prima riguarda il comportamento pratico e immediato (mesci i vini), la seconda una regola di vita (non coltivare speranze eccessive). Dunque: un invito negativo (‘non pretendere di sapere’), un richiamo a una ripresa di coscienza (‘sii saggia’) e infine l’invito finale, che ha bisogno però di una spiegazione: non porre aspettative nel domani, perché il futuro non è condizionato dai tuoi desideri. Poste queste premesse, carpe diem non è un mero invito al godimento momentaneo o (peggio) al piacere sfrenato, ma un richiamo alla valorizzazione di quanto di positivo vi può essere nell’attimo che stiamo vivendo, senza trasferire le nostre aspettative e i nostri desideri su un futuro che nessun essere umano può conoscere.

Continua la lettura del bell’articolo esplicativo di Moreno Morani qui…. www.culturacattolica.it

 

Featured image, carpa comune e innocente sacrificata al renzismo d’esportazione.

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