Appello recepito poco dopo da Currò che intervenendo nel dibattito a Montecitorio, annuncia di lasciare i 5 Stelle sconfessando il Movimento e annunciando il voto favorevole alla risoluzione sulle comunicazioni del premier sul semestre italiano in Ue. E all'uscita dall'Aula, rosso in viso, il fuoriuscito grillino ammette: "Per me è stata un'emozione fortissima, ho rischiato un malore... Scusate".
Il secondo round tra Matteo Renzi e il M5S si è svolto al Senato. Dal gruppo dei grillini si sono levati diversi brusii, urla e commenti mentre il premier parlava in Aula. Renzi ha subito replicato: "Il fatto che stiate perdendo pezzi ogni giorno non vi autorizza a interrompere. Siamo solidali, capiamo la vostra difficoltà e vi mandiamo un abbraccio - ha detto il premier tra le proteste dei pentastellati -. Ma pensiamo che il nostro compito sia quello di continuare a lavorare per l'Italia. Voi lanciate pure le vostre urla, ai tempi di Manzoni erano una cosa seria ma per voi sono solo un senso di frustrazione che comprendiamo. Siamo solidali, c'è una ragione se milioni di elettori che vi hanno votato nel 2013 non lo fanno più come abbiamo visto alle ultime elezioni". Quindi mentre il gruppo grillino continuava a rumoreggiare, il premier ha visibilmente perso la pazienza per un riferimento alla vicenda dei bimbi in Pakistan uccisi dai terroristi talebani: "E' indecente! Non ha nessun senso dividersi nel rispetto umano per quelle persone. Su questo dovrebbe esserci un limite. Ma come si fa? Come si può? E' incredibile", ha detto Renzi, che poi è riuscito a controllarsi e tornare al suo discorso sul Consiglio Ue di giovedì.