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Qualche giorno fa il Renzi, eletto sindaco più amato di Italia, aveva cercato di schernirsi usando un po’ di quella finta modestia che ogni bulletto tiene da parte per i momenti migliori, e aveva affermato che i fiorentini avrebbero scambiato volentieri la posizione della Fiorentina nella classifica della serie A, con quella del proprio sindaco. Per quanto mi riguarda lo scambierei per molto meno. Soprattutto dopo la sua immancabile uscita sulla questione Fiat. Per esempio lo scambierei per la sopravvivenza di Mirafiori. Magari con lui che ci lavora dentro.
Forse, ma non è detto, se lo stabilimento si fosse trovato a Firenze avrebbe usato un po’ più di cautela prima di sparare l’ennesima boiata ad effetto. Si perché lui fa cosi. Prende un evento. Calcola quale può essere la dichiarazione che può conquistare più titoli e da fiato a quelle guance paffute che si ritrova. Cosi questa volta cos’altro poteva dire se non che “io sto dalla parte di Marchionne”?
La motivazione è ancora peggiore dell’affermazione. Secondo l’Obama fiorentino bisogna stare dalla parte di chi le fabbriche le tiene aperte. Un po’ come quelli che, di fronte a chi contesta la violazione dei diritti umani e dei lavoratori di aziende che producono in paesi come il Vietnam, non sanno dire altro che “almeno loro gli danno da lavorare”. E dov’è l’asticella per Renzi? Ce lo può dire? Fino a che punto possiamo cedere diritti e salario in cambio di tenere una fabbrica aperta. Non è dato saperlo. Perché mentre accusa gli altri di parlare di aria fritta lui è aria fritta. E non c’è una volta che si riesca a capire dove vuole andare a parare.
Dice "Il mondo ci costringe a cambiare". Ma ci va bene qualsiasi cambiamento? O abbiamo qualcosa da dire in proposito? O soprattutto qualcosa da fare? Non dovrebbero essere i politici come lui a voler cambiare il mondo invece di subirne i cambiamenti?
Ma a lui ragionare non interessa, gli basta uscire dal coro. Farsi notare. Il contenuto è secondario. Un sindaco del PD che sta dalla parte degli operai non avrebbe fatto notizia. O forse un sindaco del PD che sta dalla parte degli operai è il vecchio, mentre lui è il nuovo, è oltre le ideologie come ama dire spesso.
E poi non avrebbe trovato il modo di fare polemica con Bersani. Renzi infatti al di là di tutti i buoni propositi non fa altro, in ogni intervista, che punzecchiare il segretario del suo partito, quasi che lui non ne facesse parte. Questa volta lo ha invitato a dire agli italiani quali sono le soluzioni per ripartire. Ma lui? Perché ogni volta che ha l’occasione di parlare davanti a un microfono, e gli capita spesso, non dice agli italiani quali sono le sue soluzioni? Se non agli italiani, almeno ai fiorentini. Perchè come tutti quelli che vorrebbe rottamare non fa altro che polemizzare, parlare di strategie e spendersi in elogi per uomini come Marchionne?
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