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Renzo Galassi alla guida dell’associazione omeopatica mondiale

Creato il 21 giugno 2013 da Informasalus @informasalus
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Omeopatia

Il medico maceratese eletto a Quito nel congresso della Liga Medicorum Homoeopathica Internationalis

Dottor Galassi, ha assunto un ruolo importante. Adesso cosa l’aspetta?

“Serve un lavoro di coordinamento per tenere uniti i medici di così tante nazioni, cercando di migliorare innanzitutto la qualità. Dobbiamo anche portare avanti la ricerca e sviluppare i contatti con l’Organizzazione mondiale della sanità. Senza dimenticare i progetti di solidarietà che la Liga promuove a sostegno dei Paesi più poveri”.
In Ecuador com’è andata?
Bene, ho incontrato – uno ad uno – tutti i delegati nazionali dei Paesi associati per inquadrare meglio le singole realtà. Inoltre ho voluto segretari-collaboratori in rappresentanza di ogni continente: per la prima volta abbiamo nell’esecutivo anche un medico del continente africano, dal Sudaf rica per l’esattezza. Loro seguiranno, nello specifico, i settori di ricerca, f ormazione, f armacia, odontoiatria, pubbliche relazioni e
sperimentazione di nuovi farmaci.
Prossimi impegni ufficiali?
Le iniziative sono molte. A parte quelle in Germania, dove ci sono la sede e gli uffici della Liga ( fondata nel 1925 sulla scia delle scoperte del medico tedesco Samuel Hahnemann, ideatore della medicina omeopatica; ndr), le più importanti scadenze sono il Congresso mondiale di Parigi nel 2014, poi i successivi in Brasile 2015 e Argentina2016, oltre a varie manifestazioni sparse per il mondo che dovrò presenziare.
Ma, in generale, come va il movimento?
Il movimento è forte, anche se deve difendersi spesso da attacchi contro l’omeopatia, dettati, immagino, da ragioni commerciali, specie in quei Paesi in cui le prestazioni e i prodotti omeopatici vengono rimborsati al cittadino dallo Stato al pari di altri farmaci.
Cosa si critica in particolare?
L’ipotetica mancanza di medicamento perché il farmaco viene diluito secondo i criteri della farmacologia omeopatica. In realtà esiste una ampia documentazione scientifica che dimostra l’efficacia del medicamento  omeopatico a disposizione di chiunque voglia conoscere certi aspetti dell’omeopatia.
In Italia come vanno le cose?
Lo scorso febbraio un accordo Stato-Regioni ha definito i criteri di qualità per la formazione dei medici omeopati. E’ un passo avanti per la categoria, anche se il documento sottoscritto non definisce l’omeopatia con la necessaria precisione. Stiamo lavorando per rivederlo. Intanto nelle Marche è al vaglio una proposta di legge migliore che distingue bene le differenze che vi sono fra un medico omeopata e altri specialisti come potrebbero essere, ad esempio, gli omotossicologi o gli antroposofi”.



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