Le Nazioni Unite hanno lanciato l’allarme per il rischio di “catastrofe umanitaria” in un’altra ricca provincia mineraria della Rep. Dem. del Congo, quella del Katanga (sud-est).
E non è difficile immaginare quali appetiti possano spingere ad agire chi riesca a mettere le mani su questo tesoretto.
Infatti, giorni fa, il rappresentante speciale del segretario generale dell’Onu in Congo, Martin Kobler, ha nuovamente annunciato che la Monusco “intende rafforzare la presenza dei caschi blu in Katanga” per contrastare altri gruppi armi, tra cui i Mai Mai Bakata Katanga.
Negli ultimi mesi la milizia indipendentista ha attaccato una decina di villaggi e incendiato centinaia di case nella zona detto “triangolo della morte”, tra le località di Manono, Mitwaba e Pweto, causando più di 400.000 sfollati.
Inoltre nel suo ultimo rapporto il Fondo Onu per l’Infanzia (Unicef) ha denunciato il reclutamento forzato da parte dei gruppi armati del Katanga di 2000 bambini, di età compresa tra sette e 17 anni, a partire da ottobre 2012.
Oltre che addestrati all’uso delle armi i bambini vengono anche sfruttati illegalmente per scavare nelle miniere delle provincia.
Secondo le ultime stime a disposizione circa 43.000 minatori di meno di 16 anni sono stati censiti nei siti di estrazione di Kipushi, Kolwezi e Likasi.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)