Sette dirigenti della maggioranza hanno denunciato – in una lettera aperta al presidente Joseph Kabila – la “strategia suicida” messa in atto da chi alimenta la confusione dello svolgimento delle prossime elezioni. I firmatari sono esponenti di formazioni politiche alleate del Partito popolare per la ricostruzione e la democrazia (Pprd) di Kabila e lo avevano già sollecitato a rispondere con un’altra missiva, dello scorso febbraio.
“L’evoluzione politica delle ultime settimane ha portato la maggior parte dei Congolesi a ritenere che ci sia la volontà nascosta di violare la Costituzione” scrive il gruppo dei sette o ‘G7’ come li definisce la stampa locale. “Quanto allo svolgersi delle prossime elezioni tanto attese, ogni giorno che passa, porta più confusione che chiarezza” scrivono.
Il clima politico in Congo è incandescente alla vigilia della tornata elettorale di fine ottobre che apre la cammino verso le presidenziali di novembre 2016.
In base alla Costituzione, il presidente Kabila al potere dal 2001 non può ripresentarsi. Da mesi, tuttavia, l’opposizione accusa il capo dello Stato di tramare nell’ombra per aggrapparsi al potere oltre la fine del suo mandato. Il malcontento si è esteso anche in seno alla maggioranza e al Pprd, mentre Kabila alimenta il dubbio sulle sue intenzioni e sul futuro scenario politico del paese.
Nelle prossime ore a Kinshasa è prevista una manifestazione contro la permanenza al potere di Kabila dopo il 2016.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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