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Repetita juvant

Creato il 20 aprile 2013 da Catreporter79

Puntualmente, nel nostro Paese, fanno la loro comparsa in grande stile personaggi, movimenti e partiti che si autoincoronano salvatori della patria, unici e soli depositari della virtù morale, tesorieri della verità, campioni del primato politico. Ciò avviene soprattutto nei momenti di crisi, politica, istituzionale e sociale, quando la credibilità delle istituzioni subisce la compressione più forte da parte del cittadino. Costoro riescono a farsi catalizzatori e interpreti del voto di protesta, cogliendo con eccezionale tempismo il gorgoglio della pancia nazionale, di cui dimostrano di saper cavalcare con maestria l’umore e l’orientamento.­ L’opera di seduzione avviene, essenzialmente,­ tramite due passaggi, in un percorso di immutabile continuità che congiunge Guglielmo Giannini a Umbero Bossi; il linguaggio e l’estetica. Usando un frasario informale e presentandosi, dalla scelta del vestito alle abitudini, sotto una veste di sobrietà, danno l’illusione al popolo stanco di essere al loro pari, di essere diversi. Questo perché è l’ALTERITA’ la ricetta vincente del loro successo, la linea di demarcazione che si fa bandiera del loro essere diversi (assunto illusorio) rispetto alle forze tradizionali, quelle di casta, appunto. Altro comune denominatore, è l’assalto alla stampa, ai “pennivendoli dio regime”, di cui respingono le critiche come strategie messe in atto dallo status quo per sabotare il movimento di rinnovamento che essi incarnerebbero.­ L’ultimo di questi fenomeni è stato, in ordine cronologico, la Lega, che seppe ubriacare (soprattutto dal 2008 fino allo scandalo rimborsi) persino la sinistra; molti operai sterzavano per il Carroccio, e il PD si interrogava su come emulare la strategia di ancoraggio territoriale del partito bossiano (“sono radicati”, era questo l’inconcepibile­ refrain che andava allora di moda). Grillo è la nuova escrescenza di questa fenomenologia qualunquistico -populistica, e dispiace vedere come molti amici ci stiano cascando, ancora una volta, in buona fede (anche se il M5S consente loro di scaricare l’indignazione in un canale istituzionale, sottraendoli in questo modo alla piazza, quello che la CIA e la BCE, i ghost directors del comico genovese, temevano di più). Le polemiche e l’empasse degli ultimi giorni giorni sull’ elezione del capo dello Stato, stanno infatti risaltando la strategia disfattistica di un uomo totalmente sprovvisto di una qualsiasi progettualità gestionale, che ha ormai collocato nell’esposizion­e del disagio delle altre forze la propria linea di galleggiamento.­ Si hanno le mani pulite tendendole in tasca, ma sono mani inutili, mani che non fanno, mani che falliranno.



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