Omeopatia e allopatia sono due terapeutiche, entrambe necessarie alla medicina, entrambe con punti di forza e di debolezza. Non ha senso insistere nel contrapporle a tutti i costi. La medicina è una sola; l’unica strada percorribile è quella dell’integrazione, che si può ottenere solo favorendo un dialogo che ha come obiettivo quello di curare i pazienti. Sta infatti al medico scegliere in maniera complementare e intelligente la terapia più adatta per curare quel paziente in quella specifica patologia.
Non si possono privare i pazienti dei medicinali allopatici; in alcuni casi sono indispensabili. Ma bisogna sempre ricordare che essendo basati su dosi ponderali hanno effetti indesiderati, talvolta anche mortali (almeno 1 milione di morti all’anno nel mondo*).
I medicinali omeopatici sono a dosi infinitesimali, ed è proprio grazie a questa specificità che non hanno effetti collaterali. Sono efficaci, risolutivi in molte patologie – come allergie, rinofaringiti, traumi, disturbi d’ansia – e in malattie gravi come per esempio il cancro, aiutando a sopportare gli effetti indesiderati di chemioterapia e radioterapia. L’omeopatia rappresenta, quindi, una formidabile opportunità per la medicina.
Nonostante l’omeopatia ponga ancora tanti interrogativi, come d’altro canto fa la scienza tutta, la sua efficacia è testimoniata dai sempre più numerosi medici che la prescrivono quotidianamente (oggi se ne contano circa 400.000) e dal numero sempre più grande di pazienti che la utilizzano in quasi tutti i paesi del mondo. E tutto ciò malgrado il fatto che non ci siano elevati interessi in gioco; l’omeopatia rappresenta infatti appena lo 0,1% del mercato farmaceutico.
Anziché continuare questa sterile guerra, è fondamentale unire le forze per far evolvere la medicina, avendo come unico obiettivo la salute dei pazienti.
Christian Boiron – Direttore Generale dell’azienda familiare numero uno al mondo dell’omeopatia, e anche docente di Scienze Umane alla Facoltà di Medicina di Lione