Magia del Release
Francesco, fratello di Anonimo di Serie A, cioè mio fratello, da sempre assiduo compagno delle nostre pescate, ci onora raccontando come ha vissuto l’Apertura della Trota con noi. Da leggere col fiato sospeso fino alla fine! Qui inizia il suo racconto:
Fiume Sesia -2″ al primo lancio
Ore 6:14, 58″.
Appoggio l’indice sul trecciato, apro l’archetto, il Mepps 4 argento danza davanti a me solcando il buio della notte. Carico il lancio, respiro a fondo concentrandomi sul fiume che scorre innanzi a me. Ho aspettato questo momento per 138 giorni, 8 ore 14 minuti e 58 secondi.
Sacralità della pesca all’apertura
Varallo Sesia -10h al primo lancio
L’appuntamento con Pietro e Matteo è al bar del Ponte, non mi è difficile individuarli sono gli unici avventori; a differenza delle calde serata estive la città è deserta.
Tempo di sedermi ed è subito spritz e chiacchiere di pesca. Mi raccontano dello scouting fatto durante la giornata, del fiume, della temperatura dell’acqua, delle trote viste, del meraviglioso Sacro Monte di Varallo raggiunto a piedi per ingraziarsi gli dei della pesca…
Una strana ebrezza riempie i nostri discorsi,data forse dalla consapevolezza che una lunga attesa sta per terminare.
Ognuno di noi ha delle date particolarmente importanti nel proprio calendario: il proprio compleanno, l’anniversario di matrimonio, il derby della squadra del cuore, il concerto dei Cereal Killers, il Pedrone Trophy, L’Anonima e i suoi amici hanno l’Apertura della pesca alla Trota.
Sesia e neve…
L’attesa inizia un minuto dopo l’ultimo lancio del giorno della chiusura e la inganniamo comprando nuove esche, ingrassando mulinelli, cambiando ancorette, affilando ancorette, ricambiando ancorette, studiando testi sacri, girando per casa con i waders, andando a pesca di lucci, aspi, bass… l’aspettiamo trepidanti sapendo che non ci deluderà mai.
Paesaggi del Sesia
Ostello la Sfinge -6h 30′ al primo lancio
Dopo una splendida cena al ristorante Pianebelle a base di carne alla brace innaffiata da dell’ottima Barbera (grazie Matteo!) ci dirigiamo come giovani liceali in interrail all’ostello dove ci aspetta una accogliente seppur un po’ fredda stanza tripla con bagno sul ballatoio.
La parola d’ordine è “a letto presto”, ma è un attimo ricadere in un ultimo controllo dell’attrezzatura. Pietro e Matteo si confrontano su un arsenale di esche incredibile facendo scattare il più classico dei “celo celo manca” alieutici con annessi scambi. Mi butto anch’io nella mischia scambiando un fantastico Brazzers (BX Minnow Rapala… N.d.R.) per due Mepps 4 e qualche girella a scambio rapido…mah!!
Si sta facendo sempre più tardi… avendo studiato sappiamo perfettamente che in questa stagione con queste temperature non ha molto senso approcciare il fiume un’ora prima dell’alba, ma questa è l’Apertura, il giorno in cui si tornano a inseguire i propri sogni… o per qualcuno i propri demoni… e allora non si può perdere neanche un secondo.
Si spegne la luce, buonanotte.
Fiume Sesia primo lancio 2014
Ore 6:15, un’ora prima dell’alba.
Il mio artificiale vibra nell’aria tersa per lasciarsi cadere nel nero scorrere del fiume. Un istante, giro la manovella, si chiude l’archetto, si tende il filo…sono tornato a pescare.
Guardo Pietro e Matteo capisco che siamo dove dobbiamo essere e siamo felici.
La luce della luna riflessa sulla neve delle montagne a fondo valle ci restituisce il nostro fiume e siamo di nuovo a casa.
Splendore del Sesia
Invernizzi’s Brothers
Fiume Sesia 6h dal primo lancio
Quando andiamo a pescare guardiamo il cielo sperando di vederlo coperto, velato, ma oggi dobbiamo subire una splendida giornata, un caldo anticipo di primavera.
Adesso Pietro nel suo essere di Serie A non è più solo a saltellare di roccia in roccia e lanciare le esche più gustose con stile impareggiabile, ma accanto a lui c’è ora Jacopo che ci ha raggiunto superando innumerevoli ostacoli tra cui il devastante post festa di compleanno di sua figlia (Auguri Cecilia!). La serie B?! Franco era impegnato come Ghost Writer dei tweet di Icardi, mentre Francis doveva stirare le camicie da boscaiolo canadese a Milano.
Io e Matteo sempre e comunque in bello stile forse eccediamo nel recupero lento dell’artificiale e complice il non poter entrare in acqua sacrifichiamo non pochi artificiali agli dei della pesca, ma non demordiamo nella ricerca della prima trota della stagione.
Francesco medita e si gode il sole
Dopo 6 ore di pesca, un cambio di spot, km di fiume risaliti e ridiscesi per il più classico dei “pelo e contropelo” rigorosamente a piede asciutto, artificiali persi, il peggior caffè del 2014, l’aver driblato innumerevoli altri pescatori di tutte le tecniche, stanchi ma felici posiamo le canne e ci concediamo un lauto pranzo.
Selfie: serie A si spara le pose!
Quattro amici, otto panini, una gran bottiglia di Travaglini Riserva 2005 (Grazie Matteo!), un prato, il fiume che scorre ai nostri piedi e tra un boccone e l’altro la moviola alieutica…questa è felicità, questa è l’apertura.
La mattinata è stata avara di catture, si conta solo una iridea “selvaggia” di Pietro, ma non di emozioni; qualche bella trota l’abbiamo vista seguire le nostre esche, schizzare verso il fondo lama davanti al nostro incedere sulla riva, ma non c’è di certo la frenesia di certe mattine d’estate.
Ultimo morso al panino, ultimo sorso di vino e di nuovo in marcia alla ricerca di un hotspot.
Andiamo a nord sapendo di trovare la neve, ma giocando sul fatto che il tratto interessato non sia completamente all’ombra e che la temperatura rasenta oramai i 16 gradi.
Il paesaggio è qualcosa da togliere il fiato, le sponde sono coperte da un compatto strato di neve e il fiume scorre limpido e placido tra esse.
Escluso Pietro e la sua ciccio-iridea siamo tutti alla ricerca spasmodica dello scappottamento; le andiamo a cercare, tentare, eccitare con recuperi lenti all’ombra della sponda opposta con ondulanti opachi e finalmente alcune giovani vigorose fario regalano ad ognuno di noi l’emozione dell’abboccata, della ferrata, del recupero e, ovviamente del release!
Trota Fario C&R
Trota Fario C&R
Francesco e una fariotta
Fiume Sesia 11h dal primo lancio
La giornata scorre placida verso l’epilogo, ma abbiamo ancora un languorino… Ultimo spot della giornata è una splendida lama che in passato ci ha regalato grandi emozioni. La magia del fiume è anche non essere mai uguale a sè stesso; l’ultima volta in cui ho pescato qui era in piena e pescavo aggrappato agli alberi, oggi abbiamo a disposizione una comoda spiaggia per il nostro spinning.
Pietro, un uomo che sul proprio giubbino ha più patch di un harleysta di San Francisco o di Maveryk in Top Gun, estrae il porta esche delle grandi occasioni e supportato dalla sua nuova canna e da un super mulinello monta uno xxxxxx xxxxxxxx (censurato N.d.R.) che fa sembrare il mio tandem un esca per bambini.
Smetto di lanciare e osservo il movimento dell’esca in acqua, è davvero realistica.
A pochi passi da noi un ricircolo della corrente apre un oblò verso il fondo sabbioso ed è un attimo scorgere una enorme marmorata seguire l’esca. (Davvero enorme, il demone che mi insegue! N.d.R.)
È un attimo, ci vede, si gira e lentamente pinneggiando se ne va. Non era oggi il nostro giorno, o forse voleva solamente lanciarci un guanto di sfida.
Verremo a prenderti. La stagione è appena iniziata.
SEE YOU SPOON
ROCK’N'ROD
Pietro in pesca
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