Non ero mai stato ad una fiera di pesca, evidentemente non perché l’argomento non mi interessa, ma perché alle fiere si va nel tempo libero e, se vai alla fiera, non sei a pescare! Tra i pescatori da fiera e i pescatori a pesca, preferisco nettamente i secondi.
Tuttavia Sabato era l’occasione per rivedere vecchi e nuovi amici e andare a fare due lanci con loro a lucci: Floro Tassone (SFN), Francesco e Paolo.
Non solo, ma dal momento che sto entrando a velocità supersonica nel tunnel dell’autocostruzione di mosche, ninfe e streamer, mi sembrava una buona occasione per vedere dal vivo un po’ di quelli bravi sul serio! Avete capito di quale fiera parlo? Salone Nazionale della Pesca Mosca delle Valli di Lanzo.
Marta mi accompagna, guadagnando “punti fidanzata”, 8.15 in macchina, 10.15 siamo nella piazza principale di Lanzo torinese, paesino grazioso pedemontano, con quella malinconia invernale e quel compiacimento per il XIX secolo tipico del Piemonte.
Dimostrazioni di lancio nel piazzale
Nella piazza incontro subito gli amici ed insieme guardiamo e ascoltiamo la dimostrazione di lancio di un istruttore SIM (scuola italiana pesca a mosca). Mentre il maestro spiega, mi ritrovo in ogni errore che descrive, potrei essere lì in pedana anche io a fare il maestro delle “cose da non fare” invece mi colpisce la naturalezza con cui con piccoli gesti sa stendere la coda in ogni modo!
Finalmente entriamo, sembra un piccolo paese dei balocchi: una grande stanza dove si alternano stand di costruttori di canne, maestri nel legare le mosche (la manifestazione è anche una gara), grandi negozi uno accanto all’altro che, per l’occasione, offrono qualche sconto in più.
Entro in frenesia e, al primo banco, mi innamoro di 3 streamer… <5 euro> mi dice il venditore. Perfetto! li compro! Ops… erano 5 euro l’uno… va beh… ormai li ho presi, ma porca…
Morsetti Magrini
Poi trovo Magrini e vedo le mille evoluzioni possibili del morsetto. Io ho un suo modello base, ma parte subito la fantasia come quando da ragazzino volevi elaborare il motorino! Pinzette Malossi, snodo Polini… sì, ma in America usano già l’annodatore sovralimentato a carburazione variabile con scappellamento a destra… noooo? ne voglio uno, cosa sono 350 euro se poi mi esce bene la Royal Wulff…
Proseguo il giro, in ogni negozio cerco canna 9′ #8 e relativo mulinello, sono il mio prossimo obiettivo, comparo modelli e prezzi, mi creo una classifica mentale di preferenze, annoto i prezzi e non compro niente, c’è la crisi. Ecco lo stand di 1000mosche, la gentilissima giovane coppia mi assiste nello shopping forsennato di secche e streamer, ma anche di scatolette trasparenti e dischetti di tungsteno malleabile per appesantire i finali, così da poter usare streamer galleggiianti (e ben fluttuanti) in profondità! Da provare…
belle da …bollare!
In fondo alla stanza anche lo stand di APR, incontro finalmente di persona la radiosa e simpaticissima Laura Pisano, rappresentante non solo dell’Associazione Pescatori Ricreativi e dei suoi nobili intenti, ma soprattutto del fatto che le fidanzate possono essere delle eccellenti pescasportive!
APR & Anonima Cucchaino, Laura e Pietro
Marta mi fa notare un piano di scale e lì su troviamo meravigliose canne in legno artigianali, stand di patinate riviste di pesca e per ultimo l’ottimo Andrea Scalvini: uno degli ultimi custodi della mosca valsesiana.
Andrea Scalvini spiega la Valsesiana tradizionale
Da un po’ di tempo medito l’acquisto dell’attrezzatura Valsesiana con Andrea, ma il punto non è tanto l’acquisto in sé, quanto ricevere di persona i rudimenti di questa tecnica e comprenderne i valori della tradizione. Io che dalla Valsesia vorrei essere adottato, ammiro molto Andrea che, al di là dell’impresa commerciale, è in grado di trasmettere il fascino di questa antica tecnica e delle sue malizie. Appuntamento solo rimandato a Febbraio.
Incontro ancora un amico “virtuale” Pietro “Peo” Bressan, è bello stringere la mano a chi fino ad ora non era che un nick nella rete. Abbracci, battute e foto di rito. Ore 13.15, con Floro, Francesco e Paolo voliamo in pizzeria e poi raggiungiamo due piccoli laghetti per una sessione di lanci a spinning per Mister Esox…
Con il consueto cappottino invernale sull espalle, c’è tempo per un saluto al tramonto sulle rive dell’Orco e poi si torna a casa.
Bellissima giornata… in fondo una fiera di pesca è senza dubbio interessante e divertente, basta ricordarsi che sarebbe meglio essere fuori a pescare! Anche se fa freddo, anche se piove, anche se cappotti… meglio comunque stare sull’acqua; ma ogni tanto al dialogo muto coi pesci non fa male alternare quattro chiacchiere tra pescatori!
ROCK’N'ROD