E invece .. il bis di Napolitano e ora il governissimo. Rimarrà l'ottima giornalista che di domenica ci spiega cosa non funziona nel paese (la famosa agenda Report ignorata per altro dalla politica) per essere poi citata per danni lunedì dagli stessi che han rifiutato l'intervista. I tre argomenti della puntata di oggi
"GLI ONORABILI" di Bernardo Iovene
Cavaliere al merito della Repubblica e cavaliere del Lavoro sono tra le onorificenze più prestigiose dello Stato. Si diventa cavalieri quando si rappresenta la parte sana, produttiva e eticamente più alta del Paese. L'insignito è sottoposto a una seria istruttoria che ne verifica la condotta specchiata. Il candidato deve essere un cittadino modello, a posto con la giustizia, e aver assolto i suoi obblighi con le tasse. Ma questo non basta, deve avere anche il cosiddetto "quid pluris", quel qualcosa in più, cioè, che lo rende meritevole rispetto agli altri. La sua investitura non deve creare dissenso nei territori in cui opera e oltretutto dopo aver ottenuto l'onorificenza l'insignito è vincolato a mantenere alto l'impegno etico e sociale. Ma chi viene premiato è veramente il migliore? Quali requisiti e quali meriti nella pratica bisogna accumulare per diventare Cavaliere del Lavoro, Commendatore, o per attaccarsi sul petto una medaglia d'oro? E se poi chi ha ricevuto il prestigioso riconoscimento si dovesse dimostrare poco degno perché ha commesso reati o tenuto comportamenti immorali, cosa accade? Chi e come, può revocargli il titolo?Sono circa 290 mila coloro che dall'unità d'Italia a oggi hanno ottenuto un riconoscimento. In mezzo a tanti nomi illustri come Cavour e Gianni Agnelli, ce ne sono molti sconosciuti. Bernardo Iovene ha fatto la radiografia a quelli insigniti negli ultimi 10 anni ed è stato nei territori dove hanno operato per verificare i loro requisiti. Tra tanti cavalieri, ha incontrato Alessandro Profumo, Sergio Marchionne, Carmine Petrone, Gian mario Rossignolo, Paolo Scaroni, Fulvio Conti, Maria Luisa Cosso, Federica Sciarelli, Carlo Verdone, Giancarlo Rapone.L'anticipazione dell'inchiesta sul sito del corriere:
"CHI CONTROLLA CHI" di Luca Chianca
L'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori è organo indipendente che vigila sul rispetto dei contratti pubblici. Parliamo di miliardi di euro. Con cifre così elevate ci si aspetterebbe figure di alto profilo, esperti della materia e sicuramente senza conflitti d'interesse. Siamo andati a vedere chi sono i suoi componenti, come vengono nominati e cosa fanno.Sono andato sul sito dell'Autorità per vedere chi ne fa parte: presidente è Sergio Santoro, ex capo di gabinetto di Alemanno, magistrato del Consiglio di Stato, su di lui ci sono state due interrogazioni in Parlamento:
“è già stato oggetto di due interrogazioni da parte della deputata del Pd Raffaella Mariani. La prima in merito alla sua incompatibilità a ricoprire il ruolo di presidente dell'authority e allo stesso tempo essere presidente del collegio arbitrale di un lodo, oggetto di un esposto alla procura della Repubblica. La seconda in merito alla maxi parcella di 1.978.000 euro, richiesta proprio dal collegio arbitrale, che l'avvocatura dello Stato ha ritenuto non in linea con la normativa vigente. C. CO.”Tra i componenti anche Alfredo Meocci, ex DG Rai:
Dal 5 agosto 2005 al 20 luglio 2006 è stato Direttore generale della RAI. Dalla sua nomina, per incompatibilità con la carica precedente, è scaturita una condanna (in primo grado) al risarcimento di 11 milioni di euro irrogata dalla Corte dei conti a carico dei consiglieri Rai che votarono a suo favore (Gennaro Malgieri, Angelo Maria Petroni, Giuliano Urbani, Giovanna Bianchi Clerici e Marco Staderini) e del Ministro Domenico Siniscalco che ne propose la candidatura. Alla fine del procedimento,però,la corte dei conti(con sentenza del 18/01/2012,prot.num.5/2012) in via definitiva ha deciso di ridurre la richiesta di risarcimento dell'OTTANTA PER CENTO ,compresi rivalutazione e interessi legali. Infine nel 2011 l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha confermato che Alfredo Meocci poteva rientrare alla RAI in quanto si era concluso il periodo di incompatibilità nel marzo 2009.
Infine per la rubrica C'è chi dice no: "VILLA EMO" di Giuliano Marrucci
Attorno a quel patrimonio straordinario che sono le ville venete nel tempo s'è compiuto ogni genere di nefandezza. A Vedelago, cittadini e locale banca cooperativa si sono uniti in una battaglia lunga 10 anni contro cavatori e speculatori di ogni genere e hanno salvato dal degrado questa villa, tra le più importanti di Andrea Palladio.