Report: Obama prepara attacchi aerei contro la Siria

Creato il 12 giugno 2012 da Tnepd

Il passo indietro della Russia getta le basi per un cambiamento di regime

di Paul Joseph Watson
PrisonPlanet

Il presidente Barack Obama ha detto alla US Navy e all’Air Force di preparare attacchi aerei contro la Siria come parte di una "no fly zone", che sarà imposta con l’ausilio delle potenze militari inglese e francese, secondo un rapporto.

"La loro missione sarà quella di abbattere il regime centrale di Assad e i  centri di comando militari in modo da scuotere la stabilità del regime e impedire all’esercito e all’aviazione siriani di sottomettere i ribelli e scatenare la violenza sulle popolazioni civili", riferisce l’organo dell’intelligence israeliana Debkafile .

Dopo aver minacciato un’azione militare per mesi, gli Stati Uniti sono stati, a quanto pare,  incoraggiati dal fatto che la Russia ha fatto ancora una volta marcia indietro rispetto alle sue dure parole e questo significa che non si opporrà al rovesciamento del presidente Bashar Al-Assad.

Dopo aver lasciato intendere che la Russia avrebbe sostenuto la Siria per via indiretta con mezzi militari, se le potenze della NATO avessero lanciato un attacco, il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha detto Sabato che la Russia "sarà solo felice di sostenere un tale risultato" (la cacciata di Assad), suggerendo che Mosca si è ammorbidita rispetto all’idea di un cambio di regime in Siria.

La probabilità di un intervento militare è cresciuta a causa dei rapporti secondo cui i ribelli dell’opposizione intendono utilizzare armi chimiche e poi dare la colpa delle atrocità al regime di Assad.

I ribelli hanno tentato di inscenare una simile ‘false flag’ di recente, quando il giornalista della televisione britannica Channel 4, Alex Thomson, è stato volutamente attirato dai ribelli in una trappola in cui si sperava che fosse ucciso dalle truppe governative per poter usare la sua morte come una trovata di propaganda.

L’ostilità nei confronti della Siria da parte della comunità internazionale si è intensificata nelle ultime settimane, soprattutto dopo il recente massacro di Houla che è stato attribuito alle forze di Assad, nonostante il fatto che testimoni oculari di Houla hanno detto che i ribelli dell’opposizione erano stati responsabili per la carneficina, che ha ucciso 108 persone – soprattutto donne e bambini.

Come sottolinea Daniel McAdams, il massacro di Houla è stato esaltato come la giustificazione principale per l’intervento militare, eppure i racconti dei media sull’atrocità sono completamente crollati.

"Una rispettata pubblicazione mainstream, il Frankfurter Allgemeine Zeitung (FAZ), ha riferito che l’infame massacro di Houla in Siria, che gli Stati Uniti e la NATO speravano sarebbe stato il casus belli per la loro prevista invasione, è stata infatti effettuata da forze ribelli," scrive McAdams .

Come abbiamo riferito lo scorso fine settimana, la presenza del capo del Consiglio di transizione nazionale siriano, Bassma Kodmani, al recente incontro Bilderberg di mediatori di potere globali a Chantilly in Virginia, suggeriva fortemente che un attacco militare contro la Siria si stava avvicinando.

Attacchi aerei Usa sulla Siria saranno lanciati senza l’approvazione del Congresso, allo stesso modo in cui Obama dette via libera all’attacco alla Libia con un volgare disprezzo per il processo costituzionale. Il segretario della Difesa Leon Panetta ha ripetutamente affermato che l’autorizzazione del Congresso per un attacco militare contro la Siria non sarà richiesta dall’amministrazione Obama, che considera la NATO e l’ONU come autorità suprema.

Dato quello che è successo l’anno scorso in Libia, dove la bandiera di Al-Qaeda ora sventola alta sopra i palazzi di giustizia e altri centri di potere mentre le minoranze vengono brutalmente oppresse – unito a quanto stabilito si svolgerà in Siria – il nostro allarme nel lontano 2008, prima che Obama entrasse in carica, diventa ancora più preveggente.

"Obama può eventualmente ritirare una parte delle truppe dall’Iraq ma, ricordate le nostre parole, non saranno a casa molto prima di essere mandati a bombardare un altro povero paese del Terzo Mondo, questa volta in nome della guerra "umanitaria" sostenuta dalle Nazioni Unite, proprio come Bill Clinton ha esercitato il potere in Somalia e in Serbia con il pieno appoggio delle forze politiche della sinistra." abbiamo scritto il 4 novembre 2008 in un articolo intitolato, Più le cose "cambiano" più restano le stesse.

Lo stesso bagno di sangue "umanitario" inflitto alla Libia, che ha trasformato il paese più prospero dell’Africa in un incubo settario governato da brigate di delinquenti armati , ora attende la Siria a meno che nazioni del calibro di Cina e Russia non sostengano la loro retorica con qualsiasi azione reale, uno scenario che sta diventando sempre più improbabile ogni giorno che passa.


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